Catania e la sicurezza stradale. Giardinella (Sna): «L’assicurazione non è una tassa, ma un atto di civiltà»

Gli automobilisti catanesi e le assicurazioni. Un binomio che ormai da anni deve fare i conti con un dato inquietante legato ai tanti veicoli che circolano senza copertura assicurativa. Un fenomeno noto ma difficile da arginare, nonostante i rischi e le severe sanzioni previste. «In alcuni quartieri, l’evasione dall’obbligo assicurativo raggiunge punte del 30 per cento, rappresentando un problema serio», spiega a MeridioNews Giuseppe Giardinella, eletto segretario per Catania del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione. «Spesso l’obbligo assicurativo viene concepito come una gabella da pagare ed è, quindi, mal digerito – continua – C’è poi chi non riesce a sostenerne i costi e preferisce non sottoscrivere la copertura assicurativa».

Con le elezioni amministrative alle porte, i candidati a sindaco del capoluogo etneo hanno fatto della legalità uno dei principali punti dei loro programmi. Ed è proprio su questo che si concentrerà un incontro voluto dal sindacato: «Per il 22 maggio abbiamo invitato i candidati primi cittadini all’hotel Nettuno per confrontarsi con noi, in un appuntamento dal titolo Educazione e Sicurezza Stradale – continua Giardinella – L’invito che vogliamo fare al futuro sindaco è quello di cominciare, dall’ultimo anno delle scuole medie e dal primo delle superiori, a introdurre delle lezioni di Educazione all’assicurazione. Noi faremmo la nostra parte, considerato che abbiamo già dei corsi strutturati sul tema. L’obiettivo è fare capire alle giovani generazioni che non si tratta di una tassa da pagare, ma di un atto di civiltà socio-economico per tutelarsi da rischi che possono incidere sulla propria vita».

Tra gli aspetti da sottolineare – e che il prossimo sindaco dovrà mettere in agenda – c’è anche la situazione delle arterie cittadine. «A Catania serve una viabilità più accessibile e mi riferisco allo stato delle strade: in molti quartieri il manto non è in regola con le caratteristiche previste e questo causa diversi incidenti, tra chi finisce nelle buche e chi va a sbattere per evitarle – spiega Giardinella – Servono poi maggiori controlli da parte delle autorità sull’obbligo di assicurazione e sul territorio in generale». Anche perché, spiega il sindacalista, la legalità conviene a tutti: «Se i cittadini pagassero in maniera capillare, le compagnie avrebbero maggiori premi per gestire i sinistri». Ma come orientarsi su quale compagnia scegliere, per contenere i costi pur essendo coperti? «Bisogna valutare i servizi proposti. Ma, aggiungo da presidente della sezione provinciale e componente dell’esecutivo nazionale, anche per la professionalità dell’interlocutore. C’è un motivo se le compagnie che hanno come unici canali il telefono e l’online sono ferme a una quota di mercato dell’8 per cento: perché il cittadino vuole capire cosa compra e a prevalere è sempre il rapporto di fiducia con l’intermediario».


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