Le dichiarazioni rese al Giornale di Sicilia dai tre candidati al rettorato dimostrano che nessuno ha ancora la vittoria in tasca. Sia Recca che Barbagallo annunciano di godere del sostegno della supercorazzata tra le facoltà dellateneo. Lex preside di Ingegneria esibisce i nomi di alcuni influenti supporters. Pioletti ribatte: E meglio confrontarsi seriamente sui programmi
Con chi si schiererà Medicina?
La campagna elettorale per la poltrona di Rettore dellUniversità di Catania è in pieno svolgimento. Anche nel mese di agosto il lavoro per i tre candidati Salvatore Barbagallo, Antonio Pioletti e Antonino Recca non è certo mancato. In queste settimane e in quelle che seguiranno si tesseranno le fila della complicata tela dei voti.
Medicina è la facoltà che, disponendo di ben 450 voti su un totale di 1950, determina in grossa parte lelezione di candidato piuttosto che un altro. Per questa ragione i tre docenti in corsa per la carica combattono colpo su colpo in questo campo: una battaglia che si misura a suon di docenti che assicurano il voto a tizio o a caio. È evidente che più importante è il prof, più voti trascina con sé
Di questa lotta non si legge un rigo sul quotidiano locale e per saperne di più in attesa che Step1 riparta bisogna volgere lo sguardo allaltro giornale regionale: in questi giorni Il giornale di Sicilia riporta un interessante botta e risposta tra i tre candidati a caccia dei voti necessari a guadagnarsi la poltrona.
È di domenica scorsa la notizia riportata dal quotidiano in base alla quale Antonino Recca, dopo aver acquisito da tempo il sostegno dei fratelli Francesco e Filadelfio Basile [ ] ieri ha messo a segno altri tre colpi. I tre colpi sono voti di Gianna Tempera, di Maria Luisa Carnazza e di Giuseppe Di Maria, docenti con ruoli importanti (e quindi influenti) allinterno della facoltà di medicina. Il risultato sarebbe che per lex Preside di Ingegneria [ci sarà] un importante apporto dalla Facoltà di Medicina e chirurgia che quasi compatta dovrebbe sostenerlo.
Affermazioni troppo azzardate o forse soltanto troppo precoci per passare inosservate. Mancano ancora più di venti giorni al voto e i giochi non possono considerarsi chiusi. Per questo Salvatore Barbagallo può ancora dirsi sereno e soddisfatto. Ma soprattutto ottimista sullesito di queste elezioni, come dichiarato allo stesso quotidiano lo scorso mercoledì. Lex Preside di Agraria e delfino del Rettore uscente Latteri parla di una situazione articolata a medicina, allinterno della quale non credo che la posizione di singoli docenti possa influenzare quella di tutti gli altri colleghi della facoltà. Ritengo anzi di aver trovato da parte dei colleghi della facoltà di Medicina un ampio sostegno alla mia candidatura. Che tradotto in parole più semplici significa che almeno in teoria ancora non cè la compattezza tra i 450 docenti di cui lo stesso quotidiano aveva parlato solo tre giorni prima.
Antonio Pioletti, dal canto suo, vorrebbe riportare il dibattito sui contenuti. Sempre tra le pagine de Il giornale di Sicilia ha risposto così al botta e risposta tra Recca e Barbagallo: Anchio posso parlare del consenso di cui godo ma preferisco parlare dei contenuti programmatici e non degli schieramenti. Lex preside di Lingue, in effetti, non sembra avere molte speranze di essere eletto ma si dichiara ottimista sullesito del voto: Spesso si dice che terzium non datur ma nelloccasione di questa elezione terziun datur. Insomma, chissà se tra i due litiganti