Formazione/ L’assessore Scilabra chiama la Celere per reprimere i dipendenti che chiedono gli stipendi arretrati

UNA GIORNATA DA RICORDARE TRA LE PIU’ VERGOGNOSE PER LE ISTITUZIONI REGIONALI. CACCIATI SOLO PER AVER CHIESTO CONFORTO E CERTEZZA SUL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI. IL GOVERNO ASPETTA IL PRONUNCIAMENTO DEL TAR PER FARE FUORI PURE L’ANFE?

… e finì a schifiu. Mazziati e gabbati. Cronaca di una giornata tra la protesta civile e la reazione scomposta del Governo regionale che ha messo a serio rischio l’incolumità di padri di famiglia. I lavoratori della formazione professionale, che oggi hanno dato vita a una civile protesta, si sono visti arrivare le forze dell’ordine in assetto antisommossa pronti a caricare ed identificare tutti. Insomma, i celerini.
Alla fine, dopo qualche momento di tensione, intorno alle 17,00, la sede dell’assessorato è stato sgombrata e i lavoratori buttati fuori per ordine dell’assessore, Nelli Scilabra.
Finisce così il racconto di una delle più vergognose pagine della recente storia della Regione siciliana. Il Governo, anziché trovare le soluzioni ai lavoratori disperati per gli stipendi che, in alcuni casi, non percepiscono da un anno e mezzo-due anni, chiede e ottiene l’intervento delle forze dell’ordine per lo sgombero, anche con la forza se fosse servito. Un ‘avvertimento’ ai Forconi che il 9 dicembre scenderanno nelle piazze della Sicilia e del resto d’Italia?
In ogni caso, quella scritta oggi dalla politica siciliana è una pagina vergognosa. Degna, in tutto e per tutto, del Governo Crocetta, dei suoi assessori e dei suoi alleati politici e dei comitati di affari che lo sponsorizzano. Non solo i lavoratori non sono stati ricevuti dall’assessore Scilabra, non solo la stessa ‘assessora’ è fuggita con la scorta al seguito delle forze di Polizia, ma ha addirittura chiesto l’intervento della Celere per liberare, con le buone o con le cattive, i locali dell’assessorato.

Lo ripetiamo, un assessore regionale in fuga che si sottrare alle responsabilità istituzionali e che, in sostituzione, forse non sapendo cosa dire, ha mandato in avanscoperta il capo di gabinetto, Olimpia Campo. La stessa ha incontrato per qualche minuto i lavoratori solo per raccontare la storiella che saranno potenziati i gruppi di lavoro che dovranno emettere i mandati di pagamento.
Una risposta che ha lasciato sgomenti i lavoratori presenti, perché oltre ad aver sentito la storiella diverse settimane fa, si sono domandati che senso ha un racconto così privo di significato se si tiene conto che dicembre è già iniziato e ci si avvicina alla fase della chiusura del bilancio della Regione siciliana e non si faranno più pagamenti.
Forse la dottoressa Campo non crede neanche al contenuto della nota, protocollo 5403/Gab, di qualche giorno fa, dalla stessa firmata, che impartiva una precisa direttiva alla dottoressa Corsello, dirigente generale del dipartimento Formazione professionale. La nota fa riferimento alle difficoltà nell’accelerare i pagamenti. Infatti, la Campo chiede alla Corsello “di attivare tutte le procedure gestionali di competenza del dipartimento per assicurare l’immediata erogazione dei finanziamenti a valere su tutte le filiere del settore della Formazione professionale amministrate da questo assessorato, affinchè sia garantita la provvista economica necessaria per il pagamento delle spettanze retributive a tutti i dipendenti degli enti gestori di attività formative, e ciò al fine di prevenire le difficoltà procedurali correlate all’approssimarsi della chiusura dell’esercizio finanziario e delle casse dell’amministrazione regionale erogatrice”.
Sono parole, queste, scritte dalla Campo nella nota citata, mica inventate da noi o dai lavoratori. Nota che appare poco tempestiva e quasi uno sfottò agli otto mila lavoratori che da almeno 8 mesi attendono di ricevere le spettanza.

Francesco Di Cristofalo, dipendente dell’Anfe regionale e rappresentante del Comitato spontaneo dei lavoratori della Formazione professionale, presente per l’intera giornata in assessorato al sit-in di protesta, precisa: “Ho il sospetto che l’assessore Scilabra e la dottoressa Corsello non emettano i decreti di finanziamento ed i mandati di pagamento perché aspettano il pronunciamento, fra qualche giorno, del Tribunale amministrativo regionale sul ricorso presentato dagli enti formativi sulle nuove norme per l’accreditamento. Nel caso favorevole per l’amministrazione regionale – ha aggiunto – e quindi che il Tar non rinvenga il carattere d’urgenza nel riconoscere la sospensiva in favore degli enti sulla direttiva per l’accreditamento. A questo punto l’assessore, a mani libere, toglierebbe il patentino all’ultimo ente storico di grosse dimensioni, l’Anfe regionale, per completare il puzzle con l’improbabile passaggio di tutti i lavoratori al Ciapi di Priolo, lasciando i dipendenti all’asciutto e chiudendo definitivamente il settore e facendola pagare anche agli enti virtuosi”.

Per dirla in poche parole si realizzerebbe il progetto del presidente Crocetta di comandare da solo il settore. Anzi, proprio da solo no, ma in piacevole compagnia degli amici industriali siciliani.

In serata arriva la notizia che Cgil, Cisl e Uil della Sicilia hanno deciso di dare la copertura sindacale ai dipendenti che protestano. Perché domani, infatti, la protesta continua. Stasera, a quanto pare, le tre organizzazioni sindacali hanno chiesto l’autorizzazione alla manifestazione in Questura. Questo dovrebbe evitare che l’assessore Scilabra, domani, chiami di nuovo la Celere.


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