Intervista a tutto campo al leader della fabi siciliana che in questi giorni celebra i congressi provinciali. A differenza di altre organizzazioni sindacali siciliane che si 'vendono' i lavoratori, questa organizzazione annuncia battaglia contro l'avidita' dei banchieri
Banche, Carmelo Raffa: “Stiamo preparando iniziative clamorose”
INTERVISTA A TUTTO CAMPO AL LEADER DELLA FABI SICILIANA CHE IN QUESTI GIORNI CELEBRA I CONGRESSI PROVINCIALI. A DIFFERENZA DI ALTRE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SICILIANE CHE SI ‘VENDONO’ I LAVORATORI, QUESTA ORGANIZZAZIONE ANNUNCIA BATTAGLIA CONTRO L’AVIDITA’ DEI BANCHIERI
Da sabato 30 novembre ripartono i congressi provinciali della FABI-SICILIANA
A Carmelo Raffa che in casa FABI Nazionale viene chiamato il nostro vice Re di Sicilia, chiediamo come si svolgeranno i congressi del sindacato in Sicilia.
“Sabato 30 novembre – ci dice Raffa – presiederò il Congresso Fabi a Caltanissetta e lunedì 2 dicembre sono stato chiamato a fare altrettanto ad Agrigento. Martedì sarò con gli amici di Siracusa, mercoledì a Ragusa e giovedì nella mia provincia natia di Messina. Venerdì sarà la volta del Congresso dal Sindacato di Palermo che coordino dal 1988 e sabato sarò a Trapani per lultima tappa. Il congresso di Catania si è già svolto il 15 ottobre”.
Da quanto tempo è impegnato nel sindacato?
“Fin da quandero molto giovane avevo questa vocazione. Già nel 1967, alletà di 15 anni, collaboravo con mio zio che era rappresentante zonale dei Nebrodi della Cisl e cercavo di difendere i lavoratori che,allepoca, erano molto sfruttati, tantè che i salari dei braccianti erano molto bassi e vigeva una forte discriminazione uomo-donna. Gli uomini percepivano mille lire al giorno e le donne 500 ed io a bordo di unauto, col microfono in mano, infastidivo i proprietari marcando lo sfruttamento e lingiustizia. Nel 1972 venivo assunto alla Cassa Centrale di Risparmio V.E. e conoscendo ancor prima di essere assunto la FABI tramite Cesare Di Vincenzo, grande persona che purtroppo non è più con noi, decisi subito di aderire al Sindacato Autonomo”.
Quali incarichi ha ricoperto?
“A distanza di pochi mesi sono stato eletto nel Consiglio Direttivo Provinciale. Ma la mia attività vera e propria iniziò nel 1977 quando venni eletto nella Segreteria Provinciale. Nel 1983 mi elessero Segretario Coordinatore Regionale e nel 1987 la Federazione Nazionale mi chiamò a far parte del Comitato di Redazione della Voce dei Bancari. Dal Congresso di Perugia, tenutosi nel 1991, faccio parte del Comitato Direttivo Centrale. Per quanto riguarda gli altri incarichi sindacali aziendali, sono stato coordinatore Fabi Sicilcassa e poi Coordinatore Nazionale Banco di Sicilia, Coordinatore Vicario di Capitalia ed attualmente Coordinatore Vicario Fabi Unicredit Group. Per conto della Fabi ho fatto parte del Consiglio regionale dellEconomia e del Lavoro e del Consiglio di Amministrazione dellIRCAC”.
Tra qualche anno andrà pensione. Cosa pensa di fare?
“Certamente dovrò lasciare gli incarichi aziendali. Manterrò gli impegni interni fino alla scadenza dei mandati e cercherò di dare impulso per unulteriore crescita dellOrganizzazione a Palermo ed in Sicilia e per il prossimo mandato riconoscere i meriti conseguiti sul campo a colleghi che si sono distinti nellattività sindacale. Ricordo che nel 1977 gli iscritti alla Fabi di Palermo erano meno di 300 ed in Sicilia circa 1.200. In questo momento, anche se nella nostra Isola sono stati falcidiati circa 12 mila posti di lavoro, nel settore siamo il sindacato di riferimento con oltre 1.500 iscritti a Palermo e oltre 6.500 associati in Sicilia”.
Che iniziative sindacali prevede nel prossimo periodo?
“Comè noto, abbiamo una forte vertenza a livello nazionale e, nei prossimi giorni, come Fabi, ci toglieremo il lutto per non guastare i congressi che per noi rappresentano delle feste. Subito dopo ci prepareremo a nuove iniziative clamorose per far a capire ai ricchi banchieri ed allABI che la categoria non è disponibile a soccombere e che la FABI, con il suo Grande Condottiero Lando Maria Sileoni, non la lascerà sola”.