Formazione 6/ Scozzaro (Cgil): “Il recupero coatto delle somme aggiuntive creerà nuova disoccupazione”

IL SINDACALISTA DEFINISCE “ASSURDO” L’ATTEGGIAMENTO DELLA REGIONE CHE PRIMA EROGA LE INTEGRAZIONI E POI DICE CHE SONO ILLEGITTIME. “NON HA SBAGLIATO CHI LE HA CHIESTE, MA CHI LE HA EROGATE”. CIOE’ LA STESSA REGIONE (CIOE’ GLI STESSI DIRIGENTI CHE OGGI FANNO  ‘MORALISTI’ SOLO PERCHE’ HANNO LA CORTE DEI CONTI SUL COLLO

Lo hanno detto ieri alcune organizzazioni sindacali autonome, lo ribadisce oggi il segretario generale della Flc Cgil Sicilia, Giusto Scozzaro: il recupero coatto, disposto dall’amministrazione regionale, delle somme erogate agli enti di formazione a titolo di integrazione è una “una procedura assurda, mirata all’autotutela, che metterà in ginocchio gli enti creando nuova disoccupazione”.

Il riferimento è alle somme aggiuntive erogate a enti e società che operano nella formazione che ne facevano richiesta tra il 2005.

“In quegli anni- ricorda Scozzaro- era una prassi consolidata, peraltro da noi puntualmente criticata perché faceva lievitare i costi, erogare queste somme. In molti casi, era un modo per aggirare il blocco delle assunzioni”.

“Riteniamo tuttavia – aggiunge il segretario della Cgil – che responsabile di tutto ciò sia non chi ha chiesto, e non certo estorto, tali somme, ma chi ha concesso i finanziamenti extra: cioè gli assessori e i dirigenti regionali di quegli anni, che evidentemente hanno peccato di mancanza di professionalità e competenza”.

Scozzaro contesta il fatto che “debbano essere sempre i lavoratori a pagare per i guasti del sistema”.

“In questo modo – precisa l’esponente della Cgil – gli enti falliranno e ci sarà nuova disoccupazione”.

Per il segretario della Flc, “se la procedura della Regione dovesse essere ritenuta legittima si definisca almeno un piano di rateizzazione che consenta agli enti di sopravvivere”.

Scozzaro dice una cosa giusta: la responsabilità di un’eventuale erogazione impropria delle integrazioni non è di chi ha chiesto questi soldi, previsti dalla legge, ma di chi li ha erogati non verificando la regolarità della procedura.

La procedura prevede che queste somme aggiuntive debbano essere erogate a chi eroga i servizi formativi per pagare gli aumenti contrattuali. Cosa è successo, in Sicilia, tra il 2005 e il 2010? Semplice: sono andate in scena quattro campagna elettorali: le elezioni politiche e le elezioni regionali del 2006 e le elezioni politiche e le elezioni regionali del 2008.

Cosicché, come hanno spiegato molto bene i sindacati autonomi, enti e società – naturalmente su input dei politici (e in moti casi direttamente, visto che alcune società e qualche ente, allora, erano direttamente controllati dai politici) – si sono ‘divertiti’ a ‘pilotare’ assunzioni.

Morale: come dice Scozzaro, con i soldi delle integrazioni, invece di pagare gli aumenti contrattuali, hanno pagato i nuovi assunti. Da qui l’inchiesta della Corte dei Conti. Che ha già fatto qualche ‘vittima’ eccellente.

Oggi, gli stessi dirigenti regionali che hanno avallato l’erogazione di somme per finalità diverse da quelle per le quali le integrazioni sono state previste dal Legislatore, si stanno riprendendo i soldi con il cosiddetto recupero coatto.

Questo recupero da parte di chi ha commesso un’irregolarità (e siamo gentili a usare questo termine) sana la stessa irregolarità? Secondo noi, no. Perché l’irregolarità è stata commessa. E la Corte dei Conti non potrà non sanzionarla.

Non solo. Come dice Scozzaro, questo recupero, a nostro avviso piuttosto temerario (le somme erogate in quegli anni erano fondi regionali, il recupero coatto viene fatto sui fondi europei, sovrapponendo ciò che non dovrebbe essere sovrapponibile), potrebbe non essere corretto.

 

Nel caso in cui un ente dimostrerà, ad esempio, di aver utilizzato correttamente le integrazioni, la Regione sarà chiamata a pagare anche i danni.

 

 


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