Roberto Alajmo sulla crisi del Teatro Biondo: “Apriamo ai giovani, via la polvere”

di Gabriele Bonafede

In attesa di prendere servizio quale direttore del Teatro Biondo, a partire dall’1 Gennaio 2014, Roberto Alajmo (nella foto a destra) pubblica una prima idea di strategia per la gestione dello Stabile di Palermo.

Roberto Alajmo. Foto di Gabriele Bonafede.

Lo fa con un post sul proprio blog http://www.robertoalajmo.it  dal titolo eloquente “Allergia alla polvere”.

Corredato da una fotografia dai toni “forti” (a sinistra, tratta dal sito dello scrittore), il testo fa una veloce e condivisibile analisi della realtà “Teatro Stabile” in quanto tale, per annunciare, tra le righe, qual è la sua visione per il futuro del Biondo di Palermo. È chiaro, dal testo che riportiamo in maniera integrale, che si punta su uno svecchiamento e sulla scommessa di far avvicinare i giovani al teatro, e al teatro stabile in particolare:

“Non è che sia in crisi il teatro Stabile di Palermo. È in crisi il modello stesso di teatro stabile, con il suo pubblico d’elezione.
Fino a vent’anni fa la borghesia medio alta si sentiva in dovere di fare l’abbonamento allo Stabile come una forma di status, ma anche per espiare il senso di colpa che deriva dal sospetto di aver fatto soldi troppo in fretta, prima che si fosse sedimentata una cultura relativa.
Si andava a vedere Pirandello o Shakespeare quasi come una forma di espiazione.
Ma, complice la crisi e la depressione degli anni di melma, quel pubblico si è affrancato. Non prova più la vergogna della propria ignoranza, e anzi in certi casi ne fa un vanto: oggi c’è chi ride apertamente, del leggere libri.
In ogni caso, l’età media degli spettatori che ancora frequentano i teatri stabili è tale da prevedere l’estinzione completa del pubblico nel giro di pochi anni.
Meglio allora puntare a uno sparigliamento radicale, in modo da guadagnare alla causa del teatro un pubblico più giovane o giovanile, che finora si è tenuto alla larga per via della polvere”.


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