Pubblica amministrazione in Sicilia: alta formazione del personale e stop a dirigenti e consulenti esterni che sono solo fronte di sprechi

GIORNATA FORMATIVA SUL FEDERALISMO FISCALE E RIFORMA DELLA FINANZA PUBBLICA, ESEMPIO DI BUONA PRATICA PER RIDURRE SPRECHI E COSTI INUTILI. PROGETTO FORMATIVO REALIZZATO DAL DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA E DIRETTO AI CUSTODI DEI SITI MUSEALI SARA’ PREMIATO A VERONA IL 4 OTTOBRE PROSSIMO COME ESEMPIO DI ECCELLENZA. LA SODDISFAZIONE DEL DIRIGENTE AL SERVIZO, ANTONINO CANGEMI

Ripartire dalla formazione del personale regionale per migliorare la competenza manageriale di dirigenti e funzionari come leva strategica per restituire efficacia ed efficienza alla ‘macchinaì’ amministrativa della Regione siciliana, riducendo la spesa pubblica.

Argomento di grande attualità in una Regione che negli ultimi anni ha fatto uso, in maniera sproporzionata, di consulenti esterni e assistenza tecnica con enorme utilizzo di risorse pubbliche non sempre giustificate dai risultati raggiunti.

Eppure non mancano le opportunità per realizzare giornate formative e momenti di approfondimento su materie di grande attualità come il federalismo fiscale.

Proprio su questo tema si è tenuta ieri a Palermo, presso il Reale Albergo delle Povere, la giornata seminariale e formativa dal titolo: “Opendays del federalismo fiscale”. Progetto che ha coinvolto il dipartimento Affari regionali della presidenza del Consiglio dei ministri, il dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e Studiare Sviluppo, società in house del Mef con il supporto del Servizio Formazione e qualificazione professionale del personale regionale del dipartimento regionale Funzione pubblica della Regione siciliana.

Tema centrale quello della formazione rivolta al personale regionale e degli enti locali sviluppato attraverso iniziative come il richiamato “Opendays del federalismo fiscale”. Il progetto, finanziato con il Pon Gas 2007/2013 per le Regioni Obiettivo Convergenza (Sicilia, Puglia Campania e Calabria), nasce per supportare gli enti territoriali nel processo di riforma in tema finanza pubblica e di sistema fiscale, attraverso la diffusione di buone pratiche, modelli gestionali e informazioni per ridurre l’asimmetria informativa tra livelli di governo. Momento formativo e di approfondimento, quindi, disegnato appositamente per gli operatori delle Regioni e degli enti locali. Iniziativa quanto mai attuale ed efficace proprio in un momento di forte dibattito sul federalismo fiscale a livello nazionale come in Sicilia.

Abbiamo raccolto le impressioni di Antonio Cangemi, dirigente del Servizio Formazione e qualificazione professionale del personale regionale del dipartimento regionale Funzione pubblica della Regione siciliana.

“L’iniziativa ‘Opendays del federalismo fiscale’ – ci dice Cangemi – s’inquadra nelle iniziative di alta formazione attuate da Studiare Sviluppo, società in house del del Mef, nelle Regioni Obiettivo Convergenza come la Sicilia sul tema attualissimo del federalismo fiscale e della riforma dell’ordinamento locale che vede il Governo regionale e l’Assemblea regionale siciliana (Ars) impegnate nella riorganizzazione degli enti locali alla luce dell’abolizione degli organi elettivi delle province e dell’introduzione dei Consorzi di Comuni, come previsto dallo Statuto siciliano”.

Il dirigente del servizio che si occupa della formazione del personale presso il dipartimento Funzione pubblica torna a sottolineare la bontà dell’incontro di ieri sul federalismo fiscale che giunge in una fase delicata della vita politica siciliana che dovrà fare i conti anche con un sistema tributario che va rivisto.

Torna costantemente d’attualità il tema dei tributi, che la Sicilia dovrebbe incassare , come ricorda Cangemi, se non scontasse lo storico rapporto di forza con la politica nazionale, restìa nel dare attuazione completa allo Statuto siciliano. Sui tributi Roma ha sempre deciso per Palermo. Una norma statutaria prevede che tutte le imposte derivanti da attività produttive realizzate in Sicilia, vanno all’Erario regionale, soprattutto se provocano danno al territorio ed all’ ambiente. Previsione costituzionale che mai applicata perché continuano a mancare i criteri per identificare il quantum.

“Attraverso il progetto “Incontro al federalismo fiscale – aggiunge Cangemi – sarà possibile interagire, attraverso una piattaforma e-learning per lo scambio continuo di informazioni e buone pratiche utili all’implementazione dei diversi aspetti della riforma a livello territoriale”.

Per il dirigente del servizio formazione e qualificazione del personale regionale è fondamentale investire sulla formazione del personale interno alla Regione siciliana.

“E’ un errore strategico non puntare sull’aggiornamento professionale di dirigenti e funzionari regionali – precisa Cangemi – è necessario, invece, migliorarne costantemente le conoscenze e le capacità manageriali per governare una macchina amministrativa che necessità di continui aggiustamenti e messe a punto”.

Un approccio prospettico che punta al futuro in una logica di valorizzazione delle risorse umane e contenimento della spesa pubblica.

“In passato – sottolinea Cangemi – si è fatto ricorso a molte consulenze esterne ed al supporto si società di assistenza tecnica per dare risposta all’emergenza e non di certo per risolvere i problemi in prospettiva “.

Secondo il ragionamento riferitoci da Cangemi, sarebbe opportuno abbandonare la logica dell’emergenza e puntare su una buona programmazione con l’utilizzo di risorse comunitarie per promuover un piano di alta formazione destinato al personale regionale. Così facendo si potrebbe fare a meno per il futuro della pratica dispendiosa di ricorrere a consulenti esterni e assistenza tecnica. “La Regione siciliana ha al suo interno le professionalità e le competenze per essere utilizzate a fini formativi – riferisce Cangemi – è stato istituito, infatti, oltre un anno fa l’Albo dei formatori interni che ha cominciato a dare buoni frutti facendo risparmiare risorse all’amministrazione.

Non mancano, in tal senso, esempi di eccellenza nella realizzazione di percorsi formativi indirizzati al personale regionale. “Il prossimo 4 ottobre, a Verona – ricorda Cangemi – nell’ambito del premio nazionale Basile, Enzo Spaltro, presidente dell’Associazione italiana formatori (Aif), premierà il progetto “La cultura dell’accoglienza nei siti museali” realizzato dal Servizio Formazione e qualificazione professionale del personale regionale del dipartimento regionale Funzione pubblica della Regione siciliana”. Ne parla con un pizzico d’orgoglio, Cangemi il quale aggiunge “si è trattato di un progetto formativo rivolto ai custodi dei siti museali siciliani che ha riscosso grande successo per le ricadute positive, realizzato a costo zero grazie alla collaborazione dei tanti dirigenti sparsi sul territorio siciliano che hanno messo a disposizione professionalità e competenza di settore”.

Il premio testimonia come quella dell’alta formazione diretta al personale regionale sia la strada giusta per riqualificare la macchina amministrativa regionale, snellire la burocrazia, ridurre costi e sprechi, evitare possibili clientele con il ricorso massiccio a consulenze esterne e società di assistenza tecnica, migliorando il rapporto con i cittadini siciliani.

Il Governo regionale cambierà strategia per puntare sulle professionalità interne all’amministrazione, abbandonando la stagione delle consulenze esterne, spesso inutili?


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