Appena ieri lassessore regionale allenergia, nicolò marino, ha sferrato un durissimo attacco al gruppo catanzaro di agrigento, accusandolo di voler continuare a condannare la sicilia alle discariche, invece di guardare a metodologie alternative per la raccolta dei rifiuti.
Terrasini, rivolta popolare contro la discarica dei Catanzaro
Appena ieri lassessore regionale allEnergia, Nicolò Marino, ha sferrato un durissimo attacco al gruppo Catanzaro di Agrigento, accusandolo di voler continuare a condannare la Sicilia alle discariche, invece di guardare a metodologie alternative per la raccolta dei rifiuti.
Stasera, a conferma che lassessore Marino ha detto tutta la verità, solo la verità, nientaltro che la verità arriva un comunicato stampa di un nutrito drappello di Comitati civici e di partiti politici di Terrasini che non ne vogliono sapere di vedere realizzato nel proprio territorio una nuova discarica.
Già, una discarica a Terrasini, centro turistico per eccellenza della provincia di Palermo. Una discarica – una sorta di Bellolampèo in versione marina – per giunta privata, per consentire ai soliti noti di fare business. E chi è soliti noti? Anzi chi è il solito noto? Non ci siete ancora arrivati? Ve lo diciamo noi: il gruppo Catanzaro di Agrigento, quello chiamato in causa, non a caso, dallassessore Marino (nella foto a sinistra).
A dire un grande No alla discarica sono Comitato Civico Cinisi Terrasini Per L’ambiente, il Comitato Civico “Ripuliamo Cinisi E Terrasini”, il Movimento Cinque stelle di Terrasini, i Giovani Democratici Terrasini, il Partito Democratico di Terrasini, lAssociazione Peppino Impastato e il Forum Calarossa.
Dopo il Consiglio comunale del 9 luglio 2013 – scrivono in un comunicato congiunto i rappresentanti di queste sigle – ed il voto unanime espresso e la posizione del Sindaco medesimo contro la stazione di trasferenza (leggere discarica) di Terrasini, che dovrebbe essere realizzata in contrada Paterna, dalla società Itras Srl di Lorenzo Catanzaro (fratello di Giuseppe Catanzaro, vice presidente di Confindustria Sicilia ndr), la mobilitazione del cartello delle associazioni, dei movimenti, dei partiti, dei comitati, di tutti i cittadini di Terrasini continua e si fa più forte. Dopo aver partecipato ed assediato più Consigli comunali, tappezzato la città di Terrasini di volantini, fatto un’assemblea pubblica, una grande azione di sensibilizzazione ed informazione, andiamo avanti più forti e decisi che mai.
Siamo contenti – prosegue il comunicato – che accanto a noi ci siano tutti i consiglieri comunali, senza distinguo o sfumature, ed il Sindaco Massimo Cucinella che porterà a Palermo, alla conferenza di servizio di domani, 12 luglio, un secco e deciso NO. (a destra, un’immagine di Cala Rossa)
Domanio – annunciano i raprpesentanti di associazioni e comitati – occuperemo simbolicamente e pacificamente il Municipio di Terrasini, qualcuno anche andrà a Palermo, in questo momento poi i cittadini – motivando la cosa – stanno inviando centinaia di mail all’assessore regionale all’energia, Nicolò Marino, per chiedergli di negare le autorizzazioni alla Società Itras Srl.
Ci chiediamo – si legge sempre nel comunicato stampa – anche a seguito di tutto ciò, perché questa debba essere autorizzata comunque. Perché se i cittadini non la vogliono? NO alla cosiddetta stazione di trasferenza (discarica) a Terrasini, perché si tratta di un Comune ad alta valenza turistica. Abbiamo il sensato timore che questa possa trasformarsi in una vera e propria pattumiera di tutti i Comuni dell’Ato 1, sarà attaccata all’autostrada A 29, ed avrà un terribile impatto ambientale sul territorio.
Comitati e associazioni ricordano che la discarica si verrebbe a trovare a meno di un chilometro da una zona Sic (Sito di interesse comunitario ndr)”. E che “non esiste alcuna garanzia finanziaria in caso di disastro ambientale”.
“Ci sono importanti aziende agricole e biologiche nella zona – si legge nel comunicato – abitazioni civili e turistiche (Città del mare tra tutte), e rappresenta l’unica zona dove Terrasini potrebbe ancora svilupparsi.
Insomma, ce n’è abbastanza per dire “no” a questa discarica.
Le discariche, poi, di qualunque specie – prosegue il comunicato – dovrebbero essere a gestione pubblica, non perché il pubblico funziona meglio, ma perché dovrebbe mettere al primo posto l’interesse collettivo invece che il profitto. Vorremmo che finalmente si facesse la raccolta differenziata, che il nostro territorio cominci ad essere amato e rispettato, di non trovarci più in situazioni di emergenza per poi favorire chi si arricchisce a scapito di tutti noi, contro la collettività.
Vorremmo – precisano i raprpesentanti di comitati e associazioni – che dalla conferenza di servizio convocata domani, 12 luglio, a Palermo uscisse fuori un diniego definitivo alla realizzazione di questo impianto. Se così non fosse o dovesse essere autorizzato, saremo da subito pronti ad una lunga battaglia legale, ma anche sul territorio. Non permetteremo assolutamente che 60 camion al giorno percorrano le nostre strade piuttosto che i pullman dei turisti, non staremo sotto scopa per colpa di un imprenditore e di veloci autorizzazioni che non tengono conto del volere dei cittadini. L’interesse collettivo viene prima di quello privato e di privati senza scrupoli che pensano solo al lucro sopra ogni cosa.