Battiato: “Avevo ragione. Crocetta? Non è un rivoluzionario, non ci sentiamo da mesi…”

“I fatti sono testardi, tornano sempre”. Aveva ragione Bertrand Russel e aveva ragione pure Franco Battiato quando da assessore regionale al Turismo in Sicilia, ha denunciato, senza timori e senza giri di parole, tutte le ruberie registrate nell’ente che era stato chiamato a guidare. Parole, le sue, che avevano suscitato l’indignazione dei soliti ipocriti del politically correct (contro cui di recente ha tuonato pure Papa Francesco). 

Gli stessi che poi, si sono dati un gran da fare per farlo ‘cacciare’. Privando la Sicilia di un assessore apprezzato nel mondo e di sicuro spessore intellettuale ed etico.  La storia di Battiato al governo siciliano, come sappiamo, si conclude dinnanzi ad un’altra denuncia lapalissiana:  quella delle “troie in Parlamento e della politica troiaio”. Frasi pronunciate a Bruxelles che hanno suscitato l’ira delle mummie borghesi di pseudo sinistra e delle deputate del partito di  Berlusconi, che siedono in Parlamento,   “donne di rara finezza” le definisce ironicamente Battiato. In effetti, ancora non abbiamo capito perché. a cominciare da Laura Boldrini, si siano risentite così tanto quando era chiaro il riferimento ad un sistema politico affaristico e votato alla carriera personale.

In ogni caso, a qualche mese di distanza da quelle levate di scudi contro un assessore ‘scomodo’ e libero, i fatti, appunto, confermano quanto avesse ragione: 

“Il tempo è stato galantuomo, questo Paese è una barzelletta ma se sei onesto e dici la verità non c’è smentita possibile. A poco a poco le maschere cadono giù” ha detto Battiato all’indomani della retata che ha portato all’arresto di 17 persone, tra cui due ex assessori regionali e che vede indagati molti politici per la gestione allegra dei fondi pubblici destinati, in teoria al Turismo e alle gare d’appalto per i ‘Grandi eventi’. La Procura di Palermo ha smascherato un sistema fatto di tangenti,  di regalie, di manipolazione dei bandi e persino di escort. Tutto, ovviamente, a carico delle casse regionali, tutto con quei soldi che avrebbero dovuto rilanciare il turismo siciliano.

“Hanno rubato tutto” aveva tuonato Battiato. Ed era vero. Ma quella frase ha segnato l’inizio della fine della sua esperienza di assessore: 

“Avevano deciso di farmi fuori ben prima di Bruxelles. Ma non importa. È una storia chiusa. Come dicono i francesi: “Je m’en fous, ça ne me dérange pas”. Al potere piace travestire i sudditi da idioti, ma gli italiani non sono scemi. Hanno già visto tutto, compreso ogni cosa. Non le nascondo che da allora non posso più andare in giro. Il musicista Battiato è passato in terz’ordine, mi fanno dei complimenti che non ho mai avuto in vita mia”.

Ma non è tutto. Dopo un periodo di silenzio dettato dalla volontà di non farsi trascinare in polemiche sterili, Battiato, finalmente, dice la sua su Crocetta:

 “Diciamo che lui non era il rivoluzionario che mi aspettavo e io ero quello che sono sempre stato.  Lui continua a dire con un certo coraggio a chiunque, alle Iene l’ultima volta, 10 giorni fa, che i nostri rapporti sono splendidi e ci sentiamo spessissimo. Non ci parliamo da mesi”. 

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"i fatti sono testardi, tornano sempre". Aveva ragione bertrand russel e aveva ragione pure franco battiato quando da assessore regionale al turismo in sicilia, ha denunciato, senza timori e senza giri di parole, tutte le ruberie registrate nell'ente che era stato chiamato a guidare. Parole, le sue, che avevano suscitato l'indignazione dei soliti ipocriti del politically correct (contro cui di recente ha tuonato pure papa francesco).

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