Autonomie da abolire? “Bonanni chieda scusa ai Sardi”. In Sicilia i politicanti ascari tacciono…

“Se l’Autonomia della Sardegna ricalcasse veramente un modello di carattere statale, avremmo avuto meno difficolta’ a risolvere le questioni ancora aperte con un Governo nazionale che nel corso degli anni si e’ dimostrato a dir poco restio a riconoscere diritti e aspettative legittime di un popolo che non vuole privilegi, assistenzialismo, ma solo quanto gli spetta per camminare con le proprie gambe”.
Cosi’ il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, replica al segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, il quale,  oggi, come vi abbiamo raccontato qui, in preda al delirio, e invece di fare autocritica sullo stato pietoso in cui versa il suo sindacato, ha detto che l’Autonomia in regioni come Sardegna e Sicilia dovrebbe essere abolita.

Lo Statuto Speciale – aggiunge il presidente della Sardegna – rappresenta e deve continuare ad essere uno strumento di difesa degli interessi della nostra terra non solo da uno stato patrigno, ma anche da poteri assai forti economicamente e politicamente e interessati a speculare a discapito della Sardegna”.

Cappellacci non è il solo politico sardo che ha risposto per le rime a Bonanni. Anche la Presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardi e il deputato del Pdl, Mauro Pili, hanno reagito duramente: “Le dichiarazioni di un leader sindacale che straparla sull’autonomia regionale sarda sono la dimostrazione dell’incompetenza con la quale certi esponenti nazionali parlano con ignoranza e demagogia gratuita della specialita’ della Sardegna’.  E così via.

E in Sicilia? Cosa hanno detto il Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, i deputati regionali e il Presidente della Regione? Niente. Il virus dell’ascarismo colpisce ancora? Nel caso di Ardizzone non c’è da stupirsi, visto che l’Udc siciliana è un partito agli ordini di Casini che si è sempre distinto per gli attacchi all’Autonomia.

Lo stesso vale per i parlamentari del Pdl, che probabilmente di Statuto e di difesa dei diritti del territorio, non hanno mai sentito parlare. Sulla strada dell’Udc e del Pdl, anche il Presidente della Regione, che non a caso ha ritrovato le proprie radici in un partito, il Pd, noto per essere schiavo di Roma. E, in effetti, la farsa dell’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto, la dice lunga sulle reali intenzioni del governatore di difendere le prerogative siciliane.

Stupiti da tanto silenzio e per scrupolo, abbiamo cercato di rintracciare Crocetta. Ma – e non è la prima volta- risulta impossibile contattarlo. Si vede che noi di LinkSicilia non siamo fortunati…

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