Omicidio Valentina Salamone, la moglie di Nicola Mancuso: “Mio marito è innocente”

“Mio marito è innocente al 101 per cento”. Ne è certa Piera Castelli, la moglie di Nicola Mancuso, l’uomo arrestato lunedì mattina, 4 marzo, con l’accusa di aver ucciso l’amante Valentina Salomone, la ragazza di 19 anni di Biancavilla trovata ‘impiccata’ la sera del 24 luglio di tre anni fa, in una villetta nelle campagne di Adrano (Catania).

“Pagheranno tutti, dalla famiglia agli avvocati, perchè – come ha dichiarato la donna in un’intervista all’emittente Rei Tv – la verità verrà ora a galla”.

“Hanno preso un innocente e lo hanno rinchiuso – ha aggiunto Piera Castelli -. Ci hanno buttato fango e ora devono pagare perché mio marito presto uscirà, faremo di tutto per farlo uscire”.

“Le accuse – sostiene la donna – si basano su indagini che non rispecchiano la realtà. Mio marito sino a quando sono venuti a prenderlo a casa, non sapeva neanche il motivo. Perché uno che ha la coscienza pulita non si fa di tutti questi problemi. I legali di mio marito chiederanno una consulenza di parte per verificare quanto riscontrato dai carabinieri del Ris di Messina”.

L’uomo nell’interrogatorio di garanzia si è proclamato innocente, respingendo ogni accusa. A riferirlo è stato è stato il suo legale, Rosario Pennisi.

“Era veramente sbalordito da queste accuse. Ha raccontato le cose come stavano, ha risposto, non è mai caduto in contraddizione e ha detto le cose che aveva sempre sostenuto”.

Questa la sintesi dell’avvocato, dopo il lungo interrogatorio di Mancuso, avuto in carcere con il Gip, Francesca Cercone, i pm Salvatore Scalia e Sabrina Gambino della Procura generale, gli stessi che avevano avocato l’inchiesta dopo l’archiviazione dell’indagine da parte della Procura della Repubblica di Catania, ipotizzando un suicidio.

Secondo quanto ha riferito Pennisi, “Mancuso ha respinto ogni accusa, escludendo che la macchia di sangue ritrovata sotto la scarpa di Valentina possa essere sua, e puntualizzando di essere sicuro di non avere perso sangue quella sera”.

“L’indagato – ha aggiunto il legale – ha anche detto di essere sicuro di non essere più tornato, dopo la festa, nella villetta e ha sostenuto più volte che la sua relazione extraconiugale con Valentina Salomone si era conclusa senza rancori e senza mai essere stata rivelata a sua moglie, che lo ha appreso solo ora”.

Durante l’interrogatorio, Mancuso avrebbe negato più volte il fatto che Valentina fosse gelosa, riferendo agli inquirenti di non aver mai ricevuto pressioni da parte della ragazza, per far sì che lui si decidesse a lasciare la sua famiglia.

Il caso è stato riaperto dopo i continui appelli che la famiglia di Valentina ha lanciato in questi anni alla trasmissione “Quarto Grado”. Ad incastrare il ragazzo, il ritrovamento di tracce ematiche isolate dai Carabinieri del Ris, sia nella villetta che sulle scarpe di Valentina, riconducibili a Nicola (ve l’abbiamo raccontato qui).

I legali dell’uomo chiederanno una consulenza di un perito di parte, per verificare l’entità dei reperti scientifici trovati nella scena del delitto.

Un mostro ha ucciso Valentina: “Non c’è perdono per chi ha fatto questo a nostra figlia”

 


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