Pesca, asse tra Sicilia e Libia

Un nuovo modello di cooperazione mediterranea è possibile. Non è uno slogan, ma una concreta opportunità che le marinerie siciliane possono e debbono sapere cogliere, al di là degli steccati e dei personalismi. Una buona prassi che emerge con forza e concretezza a conclusione dell’incontro tra il vice Ministro Libico all’Agricoltura con delega alla Pesca, Adnan Gibrial, ed il coordinatore dell’Osservatorio regionale della pesca, Giuseppe Pernice.

Nella cornice straordinaria dell’ex tonnara di Capo Granitola, oggi sede del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), lo scorso 8 dicembre si sono confrontate le due delegazioni. Quella libica capeggiata dal Vice Ministro alla pesca accompagnato dal direttore generale del Ministero, Alimussa Saker, e dal consulente dell’Osservatorio Mediterraneo della Pesca, Mohamed al-Nettah. Ad accompagnare Pernice, i componenti dell’Osservatorio regionale della pesca e gli armatori del distretto produttivo della pesca di Mazara del Vallo.

Gibrial, ha confermato alla delegazione dell’Osservatorio della pesca ed al presidente del distretto produttivo della pesca, Giovanni Tumbiolo, che il peschereccio “Daniela L.” sarà liberato al più presto. “Avvieremo una cooperazione nel settore della filiera ittica grazie al know-how del distretto della Pesca”, ha aggiunto Gibral. Lo stesso vice ministro libico, in merito al dissequestro del “Daniela L.”, aveva già assicurato il giorno prima il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e l’assessore regionale alle Risorse Agricole e Forestali, Dario Cartabellotta (foto a destra, tratta da eventiesagre.it), a margine dell’incontro istituzionale tenutosi nella sede della presidenza della Regione di Palazzo d’Orleans.

Al coordinatore dell’Osservatorio della pesca abbiamo chiesto una sintesi dei lavori. Questa la risposta che abbiamo raccolto: “E’ forte l’impegno del governo libico verso la costruzione di relazioni economico-sociali stabili con l’Osservatori regionale della pesca e non solo nel campo del know-how, ma lungo tutta la filiera ittica”.

Pernice ha sottolineato, inoltre, che “sarà costituito nelle prossime settimane un tavolo tecnico misto per definire una prima joint-venture che costituirà il trampolino di lancio per la definizione di nuove e stabili regole di convivenza nelle attività di pesca. Una maniera concreta di provare a rilanciare l’economia ittica mazarese e siciliana”.

Un passo fondamentale, quindi, verso la costruzione di un processo di cooperazione mediterranea nel campo della filiera ittica, dalle attività di pesca alla cantieristica. Una nuova fase che potrebbe prefigurare anche l’arresto della pratica alquanto anomala dei sequestri di natanti mazaresi. Si tratta di una forma moderna di pirateria che va smantellata.

 


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Un nuovo modello di cooperazione mediterranea è possibile. Non è uno slogan, ma una concreta opportunità che le marinerie siciliane possono e debbono sapere cogliere, al di là degli steccati e dei personalismi. Una buona prassi che emerge con forza e concretezza a conclusione dell’incontro tra il vice ministro libico all’agricoltura con delega alla pesca, adnan gibrial, ed il coordinatore dell’osservatorio regionale della pesca, giuseppe pernice.

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