Palazzo d’Orléans: dopo i cannoli, i pasticcini

C’è stata anche una parentesi semi comica oggi, a Palazzo d’Orlèans, dove si è insediato ufficialmente il nuovo Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

Il quale  ha regalato al suo predecessore, Raffaele Lombardo, con lui  nella sede della Presidenza per il passaggio della staffetta, un libro di pasticceria siciliana.

La mente (maliziosa) dei presenti è volata subito verso un altro episodio che aveva avuto al centro le delizie di casa nostra. Ovvero il famoso vassoio di cannoli offerto ai giornalisti  dall’ex governatore Salvatore Cuffaro, all’indomani della sua condanna, proprio a Palazzo d’Orléans. Lo stesso Crocetta ci ha scherzato su: “I cannoli andrebbero rivalutati” ha detto. Lombardo gli ha invece regalato l’orologio con diamanti ricevuto in dono dal sultano dell’Oman, che il nuovo Presidente della Regione ha detto di volere vendere.

Così dopo un ex presidente dei cannoli, la Sicilia avrà anche un (ex) presidente dei pasticcini.

Scherzi a parte, Crocetta, nel suo primo giorno da governatore (lui preferisce essere chiamato ‘il sindaco dei siciliani) ha enunciato una serie di provvedimenti a cui sta già lavorando.

Innanzitutto il licenziamento di tutti i consulenti esterni. E, anche di qualche dirigente. A cominciare da quello della Formazione Professionale: “Non ce l’ho con Albert come persona, ma lo licenziero’ e con lui tutti gli albertini e coloro che si trovano nelle stesse condizioni. In una regione che ha mille dirigenti senza incarico mi sembra assurdo mantenere consulenti esterni.

Tutto per una spending review che non pesi sui ceti più deboli: “Stiamo gia’ facendo dei tagli, stiamo tagliando immediatamente societa’ che non hanno ragione di esistere, adotteremo dei provvedimenti di legge che ci permetteranno un risparmio immediato di 1,5 miliardi di euro senza intaccare lo stato sociale. Anzi, stiamo dando i soldi ai Comuni e alle Province che li aspettano da mesi e stiamo dando dei soldi ai forestali”.

Circa 42 milioni dovrebbero esere  trasferiti ai comuni siciliani,  un milione  a Palermo.

E poi ancora la riduzione del parco auto blu e la cassazione di altri privilegi simili.

Sulla giunta non si è sbilanciato: “I nomi degli assessori? Non c’è fretta“.

 


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