La rivolta dei Comuni abbandonati dalla Regione

Mentre il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, si ‘lecca le ferite’ dopo la batosta assestatagli dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) che gli ha ‘cassato’ le centinaia di nomine fatte dal suo Governo, mentre l’assessore regionale all’Economia rinvia di due anni il dissesto finanziario della Regione che, nei fatti, è già in atto (non a caso quasi tutti i pagamenti della stessa Regione sono ‘congelati’, dai soldi che dovrebbero essere corrisposti alle imprese fino alle bollette dell’Enel), mentre a Palermo i lavoratori della Gesip sono in ‘guerra’, sta per esplodere un altra ‘bomba’: la rivolta dei Comuni siciliani ai quali la Regione (che secondo Armao fallirà tra due anni…) non ha corrisposto le risorse finanziarie previste dalle leggi.   

“Ormai la misura è colma! – si legge in un comunicato dei vertici di Cgil, Cisl e Uil -. I Comuni siciliani pretendono risposte serie ed adeguate allo stato di crisi in cui versano a causa dei mancati trasferimenti di risorse da parte della Regione”.

L’attacco sferrato al Governo Lombardo dalle tre organizzazioni sindacali è senza precedenti: “La giunta regionale – si legge nella nota – non ha ancora resi noti ufficialmente i tetti di spesa svincolati a seguito dell’accordo con lo Stato sul parziale superamento dei vincoli per il patto di stabilità, ma già tre giorni fa l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, aveva dichiarato che per gli Enti Locali sarebbero stati disponibili solo 68 milioni di euro a fronte di un fabbisogno pari a circa 250 milioni utile a saldare le prime due trimestralità e la terza”.

“Tuttavia – proseguono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – nelle ore successive, anche a seguito delle nostre costanti pressioni, si sono rincorse voci di possibili soluzioni individuate dall’assessorato alle Autonomie Locali per ovviare alle carenze finanziarie; purtroppo, queste ‘rassicurazioni’ non hanno ancora trovato conferma e la situazione rischia di diventare veramente esplosiva”.

Alcuno Comuni siciliani, ormai allo stremo, si avviano a dichiarare lo stato di dissesto. Una via obbligata, visto che la Regione siciliana non è in grado di assicurare l’erogazione dei fondi previsti dalle leggi.

“Persino per le risorse sbloccate, ancorché insufficienti, non vi è ancora alcuna certezza che possano essere a breve trasferite nelle ‘casse’ dei Comuni per dare una prima boccata d’ossigeno che consenta i pagamenti delle spettanze”, sottolineano i dirigenti delle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil .

“Per questi motivi Cgil, Cisle Uil, in prosecuzione delle mobilitazioni territoriali già avviate – si legge sempre nella nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil – proclamano lo stato di agitazione generale dei lavoratori del comparto Autonomie Locali e invitano Anci (Associazione nazionale comuni italiani della Sicilia) e Urps (Unione regionale delle province siciliane), insieme a tutti i Sindaci coinvolti ad aderire alle iniziative eclatanti che verranno promosse nelle prossime ore”.

Che succederà non tra una settimana, ma nelle prossime ore? Non sono da escludere manifestazioni in tutta la Sicilia. Per poi concentrare gli sforzi a Palermo. Di fatto, il dissesto finanziario di molti Comuni siciliani sta finendo per coincidere con il finale della campagna elettorale per l’elezione del presidente della Regione e per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana. 

In molti Comuni, già da qualche mese, non si pagano gli stipendi. Tra le proteste di migliaia di dipendenti pubblici che non hanno nemmeno i soldi per fare la spesa. Una situazione inverosimile che non trova spazio sui giornali e nelle tv.

I sindacalisti, da parte loro, prima di scatenare la protesta dei dipendenti pubblici nelle strade della Sicilia hanno chiesto  un incontro “urgentissimo” con il Governo regionale dimissionario “al fine di individuare le soluzioni adeguate per trasferire nelle ‘casse’ dei Comuni immediatamente le prime risorse disponibili e per poter incrementare il plafond disponibile di risorse da assegnare fino alla fine dell’anno”.

ps

Secondo noi sta per succedere un grande casino. Il Governo regionale è ancora intontito per la ‘botta’ presa ieri dal Cga. Con Lombardo e i suoi collaboratori che si chiedono a chi toccherà pagare i danni di centinaia e centinaia di consulenti, amministratori, dirigenti che potrebbero chiedere il rispetto dei contratti di tre anni. Chi ci guadagnerà da questo gran casino sono i Partiti di opposizione, i grillini in testa, ma anche Giovanna Marano e Claudio Fava.

Non è che, per bloccare il cambiamento, bloccheranno le elezioni regionali? 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Mentre il presidente della regione, raffaele lombardo, si 'lecca le ferite' dopo la batosta assestatagli dal consiglio di giustizia amministrativa (cga) che gli ha 'cassato' le centinaia di nomine fatte dal suo governo, mentre l'assessore regionale all'economia rinvia di due anni il dissesto finanziario della regione che, nei fatti, è già in atto (non a caso quasi tutti i pagamenti della stessa regione sono 'congelati', dai soldi che dovrebbero essere corrisposti alle imprese fino alle bollette dell'enel), mentre a palermo i lavoratori della gesip sono in 'guerra', sta per esplodere un altra 'bomba': la rivolta dei comuni siciliani ai quali la regione (che secondo armao fallirà tra due anni. . . ) non ha corrisposto le risorse finanziarie previste dalle leggi.

Mentre il presidente della regione, raffaele lombardo, si 'lecca le ferite' dopo la batosta assestatagli dal consiglio di giustizia amministrativa (cga) che gli ha 'cassato' le centinaia di nomine fatte dal suo governo, mentre l'assessore regionale all'economia rinvia di due anni il dissesto finanziario della regione che, nei fatti, è già in atto (non a caso quasi tutti i pagamenti della stessa regione sono 'congelati', dai soldi che dovrebbero essere corrisposti alle imprese fino alle bollette dell'enel), mentre a palermo i lavoratori della gesip sono in 'guerra', sta per esplodere un altra 'bomba': la rivolta dei comuni siciliani ai quali la regione (che secondo armao fallirà tra due anni. . . ) non ha corrisposto le risorse finanziarie previste dalle leggi.

Mentre il presidente della regione, raffaele lombardo, si 'lecca le ferite' dopo la batosta assestatagli dal consiglio di giustizia amministrativa (cga) che gli ha 'cassato' le centinaia di nomine fatte dal suo governo, mentre l'assessore regionale all'economia rinvia di due anni il dissesto finanziario della regione che, nei fatti, è già in atto (non a caso quasi tutti i pagamenti della stessa regione sono 'congelati', dai soldi che dovrebbero essere corrisposti alle imprese fino alle bollette dell'enel), mentre a palermo i lavoratori della gesip sono in 'guerra', sta per esplodere un altra 'bomba': la rivolta dei comuni siciliani ai quali la regione (che secondo armao fallirà tra due anni. . . ) non ha corrisposto le risorse finanziarie previste dalle leggi.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]