Procede a rilento l'assestamento del comune di palermo. Dopo l'insediamento del consiglio comunale (con notevole ritardo a causa della confusione registrata nello spoglio delle schede), dopo le polemiche che hanno accompagnato il caso di alfredo milani, il dirigente comunale con alle spalle qualche problema non proprio filosofico, dopo aver accertato l'eleggibilità di qualche consigliere comunale che non sembrava eleggibile, ecco un'altra 'grana': due consiglieri comunali - entrambi sindacalisti di due società riconducibili allo stesso comune di palermo - che sono finiti designati nella commissione consiliare ambiente. Magari per occuparsi di cose che riguardano le aziende di provenienza. Possibile?
Palermo, due consiglieri comunali nel posto sbagliato
Procede a rilento l’assestamento del Comune di Palermo. Dopo l’insediamento del Consiglio comunale (con notevole ritardo a causa della confusione registrata nello spoglio delle schede), dopo le polemiche che hanno accompagnato il caso di Alfredo Milani, il dirigente comunale con alle spalle qualche problema non proprio filosofico, dopo aver accertato l’eleggibilità di qualche consigliere comunale che non sembrava eleggibile, ecco un’altra ‘grana’: due consiglieri comunali – entrambi sindacalisti di due società riconducibili allo stesso Comune di Palermo – che sono finiti designati nella commissione consiliare Ambiente. Magari per occuparsi di cose che riguardano le aziende di provenienza. Possibile?
I nomi sono quelli di Orazio Giorgio La Corte e Maurizio Lombardo. Il primo è un sindacalista dell’Amat, l’Azienda per il trasporto pubblico della città. Il secondo è un sindacalista dell’Amia, l’Azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Entrambi sono stati eletti nella lista di Italia dei Valori. Ed entrambi sono stati designati nella commissione consigliere Ambiente di Palazzo delle Aquile.
Due note stonate, alla fine. Perché è la commissione che si dovrebbe occupare anche di Amia e Amat. Volendo essere non pignoli, ma ligi a quanto previsto dalla legge – il decreto legislativo n. 267 del 2000 – i due sindacalisti, forse, dovrebbero cambiare commissione consiliare. Perché rischiano di invalidare – con la loro presenza – gli atti della commissione consiliare, rendendoli illegittimi.