Eas, la replica di Francesco Di Chiara

Da Francesco di Chiara, ex dirigente generale dell’Eas,  riceviamo e volentieri pubblichiamo una replica all’articolo pubblicato stamattina (che potete leggere qui):
“Preg.mo Direttore
mi spiace dovere intervenire in una situazione che, Le assicuro, nonostante io non faccia più parte della “nave ” EAS, per rimanere in tema, l’averla lasciata, come Voi titolate, “in cattive acque”, io direi meglio, in un mare in tempesta, mi lascia tutt’altro che indifferente!!
Devo dare atto alla Sua testata che forse più delle altre sta cercando di dare quel giusto risalto ad una situazione sempre più intollerabile.
Le chiedo però correttezza d’informazione.
Non perché abbia bisogno delle mia difesa, ma, sempre per correttezza d’informazione, posso assicurarLe, che il Commissario Liquidatore “dimissionario”, l’avv. Agostino Equizzi non ha portato con se alcun dirigente, né alla data d’insediamento ne nel corso del suo mandato.
Le assicuro altresì che il sottoscritto alla data del suo insediamento ha chiesto ed ottenuto in posizione di comando dalla Regione Siciliana, un solo dirigente, l’arch. Maria Santa Giunta, proprio perché con una scelta più che discutibile erano stati trasferiti la quasi totalità dei dirigenti lasciando vacanti postazioni dirigenziali vitali per l’EAS, vedi, nella fattispecie, il Servizio Amministrativo e Finanziario.
La Vostra conclusione “……….Dunque, chi arriva all’Eas, prima di abbandonare la ‘nave’, lascia qualcosa” è solo disinformazione condita da polemiche gratuite che distolgono dal reale problema e semmai continua a danneggiare l’immagine EAS.
Non voglio soffermarmi su questi argomenti, l’EAS ha bisogno che si parli dei veri problemi per la soluzione della questione.
Chi ultimamente ha cercato, senza risorse umane, economiche e strumentali, certamente non può avere la responsabilità di questo sfascio e quindi non può accettare simili gratutite polemiche.
Non v’è dubbio alcuno che solo la politica potrà scrivere la parola fine, ma pare che non ne abbia intenzione, su questa vergognosa vicenda siciliana.
A Voi il compito, oltre al merito di cui Vi ho già dato atto, di dare risalto questa situazione che, attenzione, ogni giorno diventerà sempre più ingestibile con conseguenze per le comunità coinvolte da protezione civile.
Sia chiaro che i dipendenti rimasti in EAS –per intenderci quelli che allora non sono riusciti a farsi trasferire- sono le uniche “vittime” di questa vicenda! Con spirito di sacrificio tutt’oggi costretti a lavorare, sia in sede che in quelle periferiche, senza le minimali dotazioni di dignità lavorativa….e spesso senza stipendio che ricevono quando possibile, per garantire la distribuzione idrico-potabile a 65000 utenze siciliane!!!
Cordiali Saluti”

Francesco Di Chiara

L’Eas in cattive acque…


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