Regione: concorsi? Ma quando mai!

Concorsi pubblici? No, grazie! In Sicilia non dobbiamo pendere certi argomenti. Nella pubblica amministrazione – meglio se regionale – si entra per ‘selezione’ politica. prima il politico di turno ti ‘nomina’ precario. Poi la stessa politica ti assume, a vita ‘stabilizzandoti’. Il tutto con la ‘benedizione’ della Corte dei Conti e dell’ufficio del commissario dello Stato. Tuttti insieme, ‘appassionatamente’, bypassano, come in una gimkana istituzionale, la Costituzione che, al contrario di quello che viene fatto ordinariamente in Sicilia, prevede, invece, che nella pubblica amministrazione si accceda per concorso.
Ad annunciare la solita reiterazione di una lettura innovativa di quella che, a parole, viene definita la ‘Carta fondamentale’ del nostro Paese è un comunicato diramato ieri dal Movimento per l’autonomia. Sì, lo stesso partito del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che, appena qualche mese fa, annunciava la riduzione a 3 mila dei dipendenti regionali.
Abbiamo esitato un testo una testo che avvia un percorso di certezze per migliaia di precari siciliani”. Lo afferma gongolante il parlamentare dell’Mpa, Giuseppe Arena, in riferimento all’approvazione, da parte della prima commissione legislativa dell’Ars (Affari istituzionali), del disegno di legge per il personale precario della Regione.
“Grazie a questa legge – spiega Arena, che dà già per approvato dall’Aula il provvedimento e già acquisita la già accennata ‘benedizione’ di magistratura contabile e commissariato dello Stato – diverse categorie di lavoratori saranno sottratte al ricatto della politica. Il testo esitato tra l’altro si armonizza ed integra con le normative nazionali. E’ un giorno importante, e ci auguriamo che il lavoro della commissione, alla quale va il nostro plauso, sia presto apprezzato anche dall’Assemblea per consentire una rapida entrata in vigore di questo attesissimo provvedimento”.

 

 


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Concorsi pubblici? no, grazie! in sicilia non dobbiamo pendere certi argomenti. Nella pubblica amministrazione - meglio se regionale - si entra per 'selezione' politica. Prima il politico di turno ti 'nomina' precario. Poi la stessa politica ti assume, a vita 'stabilizzandoti'. Il tutto con la 'benedizione' della corte dei conti e dell'ufficio del commissario dello stato. Tuttti insieme, 'appassionatamente', bypassano, come in una gimkana istituzionale, la costituzione che, al contrario di quello che viene fatto ordinariamente in sicilia, prevede, invece, che nella pubblica amministrazione si accceda per concorso.

Concorsi pubblici? no, grazie! in sicilia non dobbiamo pendere certi argomenti. Nella pubblica amministrazione - meglio se regionale - si entra per 'selezione' politica. Prima il politico di turno ti 'nomina' precario. Poi la stessa politica ti assume, a vita 'stabilizzandoti'. Il tutto con la 'benedizione' della corte dei conti e dell'ufficio del commissario dello stato. Tuttti insieme, 'appassionatamente', bypassano, come in una gimkana istituzionale, la costituzione che, al contrario di quello che viene fatto ordinariamente in sicilia, prevede, invece, che nella pubblica amministrazione si accceda per concorso.

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