Scoperto arsenale tra Adrano e Biancavilla Armi da guerra clandestine sotto i letti

Controllo su vasta scala, nei Comuni di Adrano e Biancavilla, da parte della squadra mobile di Catania e dagli agenti del commissariato adranita, i quali, in meno di 24 ore, hanno esaminato la posizione di una quindicina di soggetti, noti alla forze dell’ordine. Un controllo finalizzato alla ricerca di armi e che ha portato all’arresto di Alfio Cardillo, 71 anni, incensurato, del figlio Vincenzo Cardillo, 38 anni, pregiudicato legato al clan Toscano-Mazzaglia, e di Gaetano Musumeci, 27 anni, con precedenti di polizia giudiziaria. I tre uomini sono accusati, a vario titolo, di detenzione e porto illegale di armi da fuoco comuni e da guerra clandestine, relativo munizionamento e ricettazione delle medesime.

A casa di Alfio Cardillo, nel centro storico di Biancavilla, a pochi passi dall’ospedale cittadino, sono state rinvenute e sequestrate della armi da guerra, nonché quattro passamontagna. Trovato un fucile mitragliatore marca AK47, comunemente detto kalashnikov, privo di segni identificativi calibro 7.62 x 39 con relativo caricatore con all’interno 29 cartucce e una in camera per un totale di 30 cartucce marca FMJ, avvolto in un cellophane; e ancora un mitragliatore marca Sten calibro 9 x 19 con relativo serbatoio, contenente numero 23 cartucce blindate marca Fiocchi, custodito all’interno di uno zainetto in tessuto di colore nero e giallo; una mitraglietta Skorpion calibro 7.65 x 17.5 con matricola abrasa, con relativo serbatoio contenente all’interno numero 18 cartucce marca Fiocchi; nonché una pistola semiautomatica calibro 9 corto, completa di serbatoio con all’interno numero 7 cartucce blindate marca S&B con relativa fondina in cuoio. In particolare, la pistola è stata rinvenuta nella camera da letto di Alfio Cardillo e le altre armi, considerate da guerra per il potenziale offensivo e la capacità di sparare a raffica, erano state occultate, due all’interno di un forno a pietra, ricavato in un sottotetto dell’abitazione, e un’altra sotto alcune masserizie nel medesimo vano di sgombero.

Mentre era in corso l’attività di perquisizione è giunto sul posto Vincenzo Cardillo, figlio di Alfio, il quale, non essendosi reso conto della presenza degli agenti, è entrato dentro casa. Sottoposto a controllo, è stato trovato in possesso di una pistola semiautomatica marca Kel Tec, calibro 9×17, con matricola abrasa, colpo in canna e relativo caricatore contenente 6 cartucce, detenuta all’interno di una tasca del giubbotto. Vincenzo Cardillo, legato al clan Toscano-Mazzaglia, è stato arrestato anni addietro per estorsione ed inoltre è nipote di Alfredo Maglia, l’uomo assassinato ad Adrano nell’ottobre del 2013, nonché cognato di Nicola Gioco, il giovane freddato a Biancavilla a gennaio di quest’anno. Nel corso di altra perquisizione, eseguita presso l’abitazione di Gaetano Musumeci, è stata rinvenuta e sequestrata una pistola semiautomatica marca Beretta calibro 7.65 Browning, con matricola abrasa e colpo in canna, munita di caricatore e sette cartucce. L’arma è stata rinvenuta sotto il letto della camera da letto.

Ad Alfio Cardillo è stato contestato il reato di detenzione di armi da fuoco comuni e da guerra clandestine, munizionamento e ricettazione; il figlio Vincenzo è accusato di detenzione e porto di arma comune da fuoco clandestina e ricettazione, mentre a Gaetano Musumeci è stato contestato il reato di detenzione di arma comune da fuoco clandestina, nonché ricettazione. I tre sono stati rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza.


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