La sua protesta è durata dieci giorni e adesso che ha ottenuto dai magistrati l'anticipazione della data d'udienza del processo ha sospeso lo sciopero della fame e tolto le catene che cingevano il suo corpo. Visibilmente provato dal digiuno e dallo stress, non rinuncia a lottare ed esorta gli imprenditori a cooperare tra loro. La sua proposta è la creazione di associazione di piccoli artigiani siciliani
Alfio Torrisi sospende la protesta L’imprenditore: «Continuerò a lottare»
«Posso anche essere contento che il giudice abbia deciso di anticipare la prima udienza del mio processo ma non posso gioire perché resto una vittima della lentezza della giustizia». A parlare è Alfio Torrisi, il sessantacinquenne imprenditore acese che dieci giorni fa si era incatenato in piazza Verga di fronte al Tribunale di Catania per protestare contro le lungaggini della giustizia e per sollecitare gli enti preposti ad abolire il Documento unico di regolarità contributiva nazionale. Questa mattina, l’imprenditore acese ha ricevuto una comunicazione importante da parte del suo legale, l’avvocato Vincenzo Vinciprova. «Il giudice dellEsecuzione civile ha finalmente accolto listanza di anticipazione delludienza che era stata dapprima fissata per giorno 9 gennaio 2015 al 17 settembre 2014».
La comunicazione a Torrisi è arrivata dopo un lungo sciopero della fame che ha aggravato le sue delicate condizioni di salute. «Il mio medico personale è felice che io abbia messo fine alla protesta ma adesso capisco la sua preoccupazione – racconta provato Torrisi – perché appena questa mattina ho mangiato una cosa mi sono sentito malissimo».
La battaglia dell’imprenditore edile originario di Acireale non si ferma qui. «Anche se ho ottenuto quello che volevo so che ci sono tantissimi imprenditori che vivono quotidianamente il disagio che ho vissuto io e penso che bisogni fare qualcosa contro uno Stato che pensa solo a riscuotere le tasse», commenta Torrisi. L’appello è che la sua protesta sensibilizzi gli imprenditori a fare rete, a collaborare e a lottare per raggiungere obiettivi di comune interesse. Due su tutti. L’abolizione del Durc – lo strumento necessario alle imprese per ottenere commesse pubbliche e private -, e l’eliminazione dei reati fiscali per il pagamento ritardato. L’idea di Torrisi si accompagna ad una proposta concreta, ovvero la creazione dell’Apas – un’associazione di piccoli artigiani siciliani – che conta già decine di adesioni. «Continuerò la mia lotta cercando di raccogliere quante più adesioni possibili tra imprenditori, liberi professionisti, commercianti e cittadini».