Rugby, Amatori Catania promosso in serie B «Un anno difficile, nessuno ci ha aiutato»

Mai una squadra di rugby in Italia aveva vinto una sfida valevole per i playoff 74 a 0. Nessun altra formazione quest’anno è rimasta imbattuta. Record infranti dall’Amatori Catania che ieri ha sepolto di mete il Benevento nel ritorno della finale che ha segnato la promozione in serie B. Alla fine di un anno di inferno forzato in serie C, dopo i problemi economici della scorsa estate, l’Amatori inizia la risalita verso il posto di vertice che le spetta. «E’ stato più di un purgatorio – racconta Massimiliano Vinti, team manager della squadra – ci siamo ritrovati in serie C con una squadra che avrebbe potuto salvarsi tranquillamente anche in serie A, visto che l’85 per cento dei giocatori, alla fine dello scorso anno, ha fatto una scelta di cuore scegliendo di rimanere e di non abbandonare la barca che affonda».

Così, dalle lunghe trasferte negli stadi più importanti d’Italia, i rugbisti catanesi sono passati a calcare i campi di periferia di tutta la Sicilia. Anche il San Teodoro di Librino, dove si è disputata la prima partita della fase playoff contro i Briganti. «Dovunque siamo andati, da Messina a Enna, siamo stati apprezzati dalla gente e i giocatori si emozionavano nel giocare contro di noi, questa è una grande soddisfazione», aggiunge Vinti.

Il team manager durante la stagione è stata una delle figure ponte tra società e squadra. E ha vissuto da vicino anche gli scontri interni tra la vecchia e la nuova dirigenza. «Qualcuno è andato via. A un certo punto per spaccare lo spogliatoio hanno messo in giro la voce che non c’erano i soldi per affrontare i playoff. Ma dobbiamo dire grazie al dirigente Riccardo Stazzone, al presidente Guido Sciacca e al vice Franco D’Amore per essere arrivati fin qui».

Altri ringraziamenti all’Amatori non si sentono in dovere di farne. Soprattutto nei confronti dell’amministrazione comunale. «La scorsa estate – racconta Vinti – quando cercavamo sponsor per rimanere in A, abbiamo chiesto al sindaco Bianco un aiuto non economico, ma in termini di contatti per trovare pubblicità. Dopo essergli andati dietro per un po’, ci ha concesso un appuntamento a cui ci siamo presentati, ma alla fine non ci ha neanche ricevuti». Rapporto migliore invece con l’assessore comunale allo Sport Valentina Scialfa. «E’ riuscita almeno a far sistemare l’impianto elettrico nei corridoi e negli spogliatoi del Goretti. Per un periodo siamo stati costretti ad allenarci con una lampadina costruita da noi».

Un altro nodo potrebbe a breve palesarsi, legato proprio alla gestione del campo Goretti. «Pare che l’amministrazione voglia affidarlo alla Federazione italiana rugby – continua il team manager – ma noi lo chiediamo da anni. Altrimenti non saremmo in grado di far allenare tutte le giovanili, a cui, tra l’altro, non facciamo pagare un euro, neanche per divise e borse».

Da settembre dunque si dovrebbe ricominciare dalla serie B. La società in queste settimane sta cercando di trovare nuovi canali per dare più stabilità economica al progetto. «Con due, tre innesti questa squadra potrebbe giocare anche la serie A, quindi l’obiettivo il prossimo anno sarà vincere – annuncia Vinti -L’unico freno potrà essere rappresentato dall’impatto con la nuova categoria. Conserveremo comunque la nostra identità: anche quando militavamo in massima serie, i giocatori sono sempre stati tutti catanesi». Il motto, d’altronde, è scritto anche sulle divise: 100% 095.

 


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La finale di ritorno dei playoff che è valsa la serie B è stata un successo senza precedenti per la formazione catanese: il Benevento è stato sepolto 74 a 0. Match che ha culminato una cavalcata trionfal. «E' stato più di un purgatorio - racconta il team manager Massimiliano Vinti - ci siamo ritrovati in serie C con una squadra che avrebbe potuto salvarsi anche in serie A. I giocatori non hanno abbandonato la barca che affondava». Nessun ringraziamento istituzionale. «Quando avevamo bisogno del sindaco, non ci ha nemmeno ricevuto»

La finale di ritorno dei playoff che è valsa la serie B è stata un successo senza precedenti per la formazione catanese: il Benevento è stato sepolto 74 a 0. Match che ha culminato una cavalcata trionfal. «E' stato più di un purgatorio - racconta il team manager Massimiliano Vinti - ci siamo ritrovati in serie C con una squadra che avrebbe potuto salvarsi anche in serie A. I giocatori non hanno abbandonato la barca che affondava». Nessun ringraziamento istituzionale. «Quando avevamo bisogno del sindaco, non ci ha nemmeno ricevuto»

La finale di ritorno dei playoff che è valsa la serie B è stata un successo senza precedenti per la formazione catanese: il Benevento è stato sepolto 74 a 0. Match che ha culminato una cavalcata trionfal. «E' stato più di un purgatorio - racconta il team manager Massimiliano Vinti - ci siamo ritrovati in serie C con una squadra che avrebbe potuto salvarsi anche in serie A. I giocatori non hanno abbandonato la barca che affondava». Nessun ringraziamento istituzionale. «Quando avevamo bisogno del sindaco, non ci ha nemmeno ricevuto»

La finale di ritorno dei playoff che è valsa la serie B è stata un successo senza precedenti per la formazione catanese: il Benevento è stato sepolto 74 a 0. Match che ha culminato una cavalcata trionfal. «E' stato più di un purgatorio - racconta il team manager Massimiliano Vinti - ci siamo ritrovati in serie C con una squadra che avrebbe potuto salvarsi anche in serie A. I giocatori non hanno abbandonato la barca che affondava». Nessun ringraziamento istituzionale. «Quando avevamo bisogno del sindaco, non ci ha nemmeno ricevuto»

La finale di ritorno dei playoff che è valsa la serie B è stata un successo senza precedenti per la formazione catanese: il Benevento è stato sepolto 74 a 0. Match che ha culminato una cavalcata trionfal. «E' stato più di un purgatorio - racconta il team manager Massimiliano Vinti - ci siamo ritrovati in serie C con una squadra che avrebbe potuto salvarsi anche in serie A. I giocatori non hanno abbandonato la barca che affondava». Nessun ringraziamento istituzionale. «Quando avevamo bisogno del sindaco, non ci ha nemmeno ricevuto»

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