Un intervento di soccorso alpino è stato necessario oggi sul vulcano: l'elisoccorso dell'ospedale Cannizzaro di Catania ha recuperato una turista tedesca sessantenne. Se l'è cavata con una frattura alla gamba. Il soccorso, però, non è avvenuto sul luogo dell'incidente, ma solo dopo il trasporto in fuoristrada della ferita, soccorsa e immobbilizzata da un medico e da una squadra del soccorso alpino Etna Sud. «In Sicilia gli elicotteri del 118 non possono intervenire sul posto con una calata di corda, perché la Regione non ha attuato la normativa specifica», denunciava il 21 maggio una nota del Cnsas dopo un intervento simile
Etna, il soccorso alpino salva una turista Cnsas: «L’elicottero non può agire sul posto»
Se l’è cavata con una frattura alla gamba, ricomposta con una manovra dai medici del reparto ortopedia dell’ospedale etneo Cannizzaro. «Tutto bene, la donna è in buone condizioni di salute, e adesso sta cenando», fanno sapere dal nosocomio cittadino. Dove la donna, sessantenne, è stata trasportata mediante l’elisoccorso dopo i primi soccorsi e l’immobilizzazione su una barella, operazioni effettuate a 2300 metri di quota da un medico in collaborazione con i tecnici del soccorso alpino della stazione Etna Sud. Come riferito dal quotidiano online Live Sicilia, la donna sarebbe però stata trasportata da Piano dell’Omino in fuoristrada fino all’elisuperficie Etna Sud, prima di essere prelevata e trasportata nella struttura medica. Un altro intervento in modalità simili, quella volta per salvare una turista tedesca di 75 anni, si era reso necessario giorno 21 maggio nella zona dei crateri Silvestri: anche lì l’elicottero non è potuto intervenire sul luogo dell’incidente, ma è rimasto in attesa del ferito, trasporto nella piazzola adibita allo scopo del rifugio Sapienza, sempre per mezzo dei fuoristrada.
«In Sicilia, lelicottero del 118, pur essendo dotato di verricello, non può calare il tecnico del soccorso alpino ed il sanitario direttamente sul ferito, ma deve atterrare ed attendere che il ferito sia disceso dalle squadre del soccorso alpino mediante calate di corda, e con tempi sicuramente più lunghi», denunciava il Corpo nazionale alpino e speleologico (Cnsas) pochi giorni fa con una nota. «I minuti fanno la differenza in questi casi: la Regione Sicilia deve attuare la normativa sul soccorso alpino», conclude la nota del Cnsas.