Nella città ionica che domenica va al voto, il candidato sindaco del centrodestra Michele Di Re ha rivelato che il Chievo Verona avrebbe manifestato interesse per la squadra locale. Ma dalla società di Campedelli escludono questa possibilità. Sui social, intanto, sono più quelli che non credono all'acquisizione. «Di Re non pensi che Acireale sia una città di stupidi». Questo è soltanto l'ultimo accostamento tra calcio e politica: nelle scorse settimane un altro candidato, Roberto Barbagallo, aveva strizzato l'occhio ai tifosi
Di Re: «Chievo interessato all’Acireale calcio» Tifosi irritati e la società veneta smentisce
Nelle ultime ore ad Acireale, uno dei cinque comuni del Catanese in cui domenica si andrà al voto, a tenere banco è lipotesi che il Chievo Verona possa essere interessato alla locale squadra di calcio che, lontani i fasti del calcio professionistico, oggi si trova impantanata nei bassifondi del dilettantismo. A parlare di questa possibilità è stato Michele Di Re, uno dei sette aspiranti alla poltrona di primo cittadino. Di Re, che è sostenuto dal centrodestra e ha ricevuto lappoggio dei senatori Basilio Catanoso e Antonio Scavone, nel corso dellultimo confronto tra i candidati sindaco ha rivelato che la società di Luca Campedelli avrebbe manifestato interesse per lAcireale Calcio. La prospettiva sarebbe quella di avere nellAcireale una società satellite: il Chievo dunque guarderebbe ai granata come a un incubatore in cui far crescere i nuovi talenti. Se le cose stessero così per la città dei cento campanili il futuro sportivo diverrebbe roseo, lenendo le delusioni di quei tifosi che negli ultimi anni si sono spesso sentiti presi in giro da promesse rimaste disattese. È proprio alla luce delle recenti esperienze che si spiega la diffidenza con cui alcuni hanno accolto le parole di Di Re: «Ancora una volta la politica acese dimostra la sua poca affidabilità scrive un tifoso sul web . Tirare in ballo l’Acireale Calcio per prendere voti è il segnale che sono alla frutta, speculare su una fede e un amore che si ha da bambini dimostra la loro insensibilità e il poco amore che nutrono per Acireale». Ma lirritazione davanti a quella che pare una promessa fin troppo mirabolante è diffusa: «Di Re non deve credere che Acireale sia una città di stupidi», scrive Fabiola a cui fanno eco le parole di chi ritiene che «politica acese» faccia rima con «eterna buffonata». Tra i commentatori, però, cè anche chi dà fiducia al candidato di centrodestra: «Io non voterò Di Re scrive Santo ma lo ritengo persona seria e credibile». Intanto, dall’interno della società veneta nelle ultime ore è trapelato «il massimo stupore» davanti allindiscrezione relativa al possibile interessamento del Chievo, sottolineando come probabilmente si sia trattato soltanto di una trovata elettorale. Ma a far appello alla passione dei tifosi, nelle scorse settimane, è stato anche un altro candidato. Roberto Barbagallo, espressione del progetto politico che fa capo al deputato regionale Nicola DAgostino, di recente ha proposto di intitolare lo stadio Tupparello alla memoria di Rino Nicolosi, ex presidente della Regione che ad Acireale ha lasciato buoni ricordi. In quelloccasione non passò inosservata la tempistica con cui Barbagallo si fece promotore delliniziativa: nelle ore precedenti, infatti, sul web era scoppiata unaccesa polemica tra chi suggeriva di intitolare lo stadio a Filippo Raciti lispettore di polizia morto nel corso degli scontri seguiti al derby Catania-Palermo del 2007 e la maggioranza dei commentatori che invece parteggiava per lesponente della Democrazia Cristiana. E tutto questo nella città che già nel 2001 assistette ai proclami anche quella volta pre-elettorali dellallora presidente della Fiorentina Vittorio Cecchi Gori.