Danzano in piazza San Pio X, in un centro di aggregazione, nei pressi di un chiosco. Ma anche davanti alle brutture di un «quartiere dimenticato», come sottolinea l'ideatore di uno dei tanti video virali dedicati alla canzone del momento. Che, questa volta, ha una particolarità: lontano dal centro cittadino, i protagonisti sono i residenti. Guarda il video
Anche gli abitanti di Nesima sono «Happy» Zarbo: «Video per dare voce alla periferia»
Ha creato un evento su Facebook, invitando gli interessati a partecipare al suo progetto: realizzare un video sulla canzone Happy di Pharrell Williams. Questa volta non in centro, ma in un quartiere periferico ai confini della città: Nesima. «Il mio è un quartiere dimenticato, compare sulle cronache solo per fatti criminosi. Il messaggio che vogliamo lanciare è quello di dare voce alla periferia, per far crescere tutta la città», spiega l’ideatore, il consigliere della quinta municipalità di Articolo 4 Maurizio Zarbo. Per realizzare la sua idea ha coinvolto alcuni amici, professionisti come il videomaker Carlo Corona e l’attore Hermes Greco. «Ma anche Luca Napoli, che è titolare di una agenzia di modelle, e Mario Romano che è uno dei creatori del Tacatà, che hanno partecipato volentieri al progetto pur non essendo del quartiere», spiega Zarbo.
Tutti residenti, invece, gli attori. «Ci siamo ritrovati in piazza San Pio X, eravamo circa un centinaio, e qui abbiamo girato la maggior parte delle scene, in quanto luogo simbolo di Nesima – continua Zarbo -, ma abbiamo mostrato anche luoghi di aggregazione come il centro di quartiere, il chiosco, il tabaccaio». Spazio, nelle immagini, anche alle brutture, come cantieri mai completati e muretti in pessimo stato.
Grande importanza anche alle coreografie «tutte rigorosamente create sul momento dai partecipanti», sottolinea Zarbo, con alcuni accorgimenti «dettati da Hermes Greco, che è anche un animatore». Una progetto giocoso, in perfetta linea con il testo del brano, fatto anche di improvvisazione. «Molte delle persone riprese si sono ritrovate sul posto, e hanno partecipato spontaneamente. In una scena si sono affacciate al balcone persino mia madre e mia zia, e sono state riprese sul momento», spiega Zarbo. Che lancia un invito: «Ripetere l’esperienza negli altri quartieri periferici. Mi hanno già contattato dei ragazzi da San Leone», conclude.