Provocatorio attacco del consigliere comunale di area Pd all'assessore al Personale e vice sindaco. «A volte ci sentiamo pesci fuor d'acqua - lamenta il consigliere - non abbiamo gli strumenti adatti a lavorare e non ci vengono forniti nonostante le tante richieste». Al centro dell'attenzione anche alcuni spostamenti di personale, definiti «illogici»
L’assessore Consoli trascura i consiglieri Zappalà: «Troppi impegni, lasci un incarico»
Problemi interni nella maggioranza in consiglio comunale. Il consigliere del gruppo Pd, Lanfranco Zappalà attacca infatti l’operato dell’assessore al Personale nonché vice sindaco del Comune etneo, Marco Consoli, perché manchevole nelle sue funzioni e ne chiede provocatoriamente le dimissioni dal ruolo di assessore.
«Non ho nulla di personale contro Consoli – spiega a Ctzen Zappalà – ma non ha assolto gli impegni presi con i consiglieri e le commissioni consiliari che sin dall’insediamento lamentano delle mancanze. Nonostante le ripetute richieste, anche scritte, di cui l’ultima circa un mese fa – aggiunge -, ad oggi non abbiamo ricevuto risposte concrete. Ha forse troppi impegni e ne deve lasciare qualcuno, visto che è così lento a recepire le nostre necessità?», lamenta.
Il problema sta nella gestione dei rapporti tra l’assessore e gli uomini della macchina amministrativa che a lui fanno riferimento. «A volte ci sentiamo dei pesci fuor d’acqua», dichiara Zappalà. Due sono le lamentele principali: da una parte la mancanza della sede per alcune commissioni consiliari – Patrimonio, Tributi, Affari istituzionali e Traffico – dall’altro una cattiva gestione del personale. «Non c’è un piano di gestione delle forze a disposizione e in alcuni casi abbiamo assistito a trasferimenti illogici come quello di molti geometri dalla sezione del Patrimonio al riordino urbanistico. Non servono anche lì i geometri?», si chiede.
E i più penalizzati dalla mancata risposta dell’assessore al personale Consoli, secondo il consigliere Zappalà, sono proprio i consiglieri e le commissioni che questi compongono. Non solo molte non avrebbero una sede fissa di riferimento, sia per loro che per i cittadini, anche il personale a loro disposizione è carente o addirittura nullo. «Ciò che accade – dice ancora il consigliere del gruppo Pd – è che i presidenti sono costretti a chiedere ospitalità altrove, nelle stanze di altri gruppi di solito, e lo stesso vale per il personale. Si chiede la cortesia ai dipendenti di seguirci nelle attività. Tante però sono le difficoltà da affrontare, soprattutto nel momento in cui dobbiamo andare a fare dei sopralluoghi», conclude Zappalà.