Una manifestazione di vicinanza per il giudice Nino Di Matteo minacciato dalla mafia e per tutti quei magistrati che ogni giorno lottano contro la criminalità organizzata. Questo il senso del presidio che per un mese ha visto protagonista la società civile etnea e i giovani del liceo classico Cutelli e dell'orchestra Falcone-Borsellino. Ieri si è svolto l'evento di chiusura. Guarda le foto
Solidarietà in musica per Di Matteo La scorta civica a sostegno dei giudici
È la musica dei giovani dai sei ai 17 anni dell’orchestra sinfonica infantile Falcone-Borsellino ad avere caratterizzato la giornata conclusiva del presidio di Scorta civica per il pm Nino Di Matteo e tutti i magistrati del pool antimafia che si è svolta davanti al palazzo di giustizia etneo ieri pomeriggio. L’iniziativa al palazzo di giustizia etneo è iniziata lo scorso 28 gennaio. «Una giornata organizzata dalla società civile per dimostrare il proprio sostegno ai magistrati che si occupano di criminalità organizzata e per sollecitare lo Stato a dare loro la giusta sicurezza e quindi di dotarli del bomb jammer (il dispositivo che neutralizza i radiocomandi utilizzati per gli attentati, ndr)», spiega Maria Rosa Vitale di Azione civile.
«È importante la presenza dei cittadini, oggi abbiamo fatto tanti passi avanti, soprattutto al Sud, rispetto agli anni ’80 o ’90 in cui i magistrati soffrivano l’isolamento», afferma il procuratore capo di Catania Giovanni Salvi presente prima dell’inizio dell’esibizione dei ragazzi dell’orchestra. «Si sente la solidarietà delle persone e fa piacere – aggiunge – ma è anche vero che molta parte della cittadinanza è ancora passiva e si fa trascinare solo da alcuni eventi particolari mentre invece ci sarebbe bisogno di un’attenzione quotidiana».
Una giornata di solidarietà dunque, ma non solo, in cui i giovani sono i veri protagonisti. Quelli dell’orchestra Falcone-Borsellino, «fatta da giovani di quartieri disagiati che con il loro percorso di vita e di valori rappresentano la vera antimafia civile che accompagna il lavoro dei magistrati in tribunale», come spiega Alfia Milazzo della fondazione Città invisibile di cui fa parte l’orchestra. Ma anche gli studenti del liceo classico Mario Cutelli che in un lavoro di gruppo in classe si sono adoperati per raccogliere firme, fermando i passanti per le strade della città, per dimostrare la propria solidarietà al giudice minacciato dalla mafia. Gli studenti hanno anche inventato il logo – «una piovra distrutta da un martello», spiegano – e lo slogan di Scorta civica: «La scuola a sostegno della cultura, la cultura a sostegno della lotta antimafia».
«Abbiamo molto dibattuto, ci siamo informati e abbiamo parlato con la gente», dicono Alessandro Musumeci, Paolo Andò e Marco Sapienza della II E del liceo classico. Loro si sono «sentiti in dovere di partecipare a questa iniziativa», affermano. Anzi, spiega la docente che li ha coordinati Debora Cilia «sono stati loro stessi a proporlo a seguito di una circolare della scuola che invitava le classi ad aderire».
Nel corso della loro esperienza hanno capito che non tutti i catanesi sono d’accordo. «Sono moltissimi quelli che mi hanno mandato a quel paese anche in malo modo, quando ho provato a fermarli per chiedergli di firmare la solidarietà», dice Marco Sapienza. «Molti credono che sia inutile», aggiunge Paolo Andò «e molti altri non ti ascoltano neanche», fa eco Alessandro Musumeci. I tre sono comunque convinti che fosse importante provarci «un dovere in quanto siciliani e catanesi antimafia», dicono. E se tanti sono quelli che, fermati dai ragazzi, non hanno voluto contribuire, la loro voglia di esserci e di fare è stata comunque supportata da chi ha deciso di firmare. «Erano entusiasti», raccontano.