La compagnia catalana ha annunciato le novità in una conferenza stampa convocata a palazzo degli Elefanti. Un piano di espansione cauto e che non prevede per quest'anno l'allargamento verso Comiso. «Non è nostra intenzione coprire tante rotte», spiega il presidente Alex Cruz. «Intendiamo puntare molto sul turismo, sapendo che i collegamenti diretti sono un fattore critico», afferma Enzo Bianco, annunciando per mercoledì prossimo - alla presenza del presidente della Repubblica Napolitano - la nascita del distretto della Sicilia orientale
Vueling fa base all’aeroporto Fontanarossa Bianco annuncia il Distretto orientale
Una aereo, un airbus A320 da 180 posti, che farà base all’ombra dell’Etna e una nuova rotta verso Roma Fiumicino. Sono le novità presentate dalla compagnia catalana Vueling in un incontro tenutosi stamattina a palazzo degli Elefanti. La delegazione della low cost spagnola, con in testa il presidente Alex Cruz, ha incontrato il sindaco Enzo Bianco e il presidente della Sac (la società che gestisce lo scalo Fontanarossa) Enzo Taverniti. La compagnia è presente in Italia dal 2004 e nel mercato catanese da un anno con un collegamento verso Barcellona. A questo si è poi aggiunto quello a Firenze per aprire, adesso, allo scalo romano. Quattro i voli al giorno verso il capoluogo che offrono ai passeggeri isolani la possibilità di accedere a 95 destinazioni collegate con il secondo hub di Vueling (il primo è quello di Barcellona El Prat).
L’incontro è l’occasione per Bianco per presentare un’iniziativa che inevitabilmente coinvolgerà anche il settore del trasporto aereo. «Mercoledì, con i sindaci di Ragusa e Siracusa, i rappresentanti delle province e le camere di commercio, alla presenza del presidente Giorgio Napolitano firmeremo la nascita del distretto della Sicilia orientale», svela. Il primo cittadino mette in rilievo i numeri dell’operazione: l’80 per cento del Prodotto interno lordo regionale, «cuore pulsante dell’economia siciliana», sette siti Unesco che coinvolgono 40 Comuni. «Intendiamo puntare molto sul turismo, sapendo che i collegamenti diretti sono un fattore critico». «Il nostro traffico è per l’80 per cento commerciale e per il 20 turistico: dobbiamo invertire la tendenza come è avvenuto a Venezia», afferma Taverniti, il quale spera in un’integrazione sempre maggiore tra i sistemi, mettendo a regime le connessioni con i porti e le ferrovie. Queste rappresentano la nota dolente, soprattutto per quanto riguarda Comiso. L’aeroporto Vincenzo Magliocco è pressoché isolato e per porre rimedio c’è allo studio un collegamento ferroviario Agrigento-Catania che passi da Comiso e Ragusa.
Dal canto suo, «Vueling crede molto nello scalo catanese», afferma Cruz. Che sulle intenzioni di mettere una bandierina nel Ragusano è cauto. Se la prima fase del piano di espansione della compagnia ha previsto l’allargamento fuori dai confini iberici, la seconda è «conoscere il mercato italiano». Al contrario di altre strategie d’impresa – quella di Ryanair su tutte – «non è nostra intenzione coprire tante rotte». Una volta conclusa quella attuale, tra un anno, «spero che la terza fase sia aggiungere altre rotte», conclude Alex Cruz. Sulla rituale domanda sulla possibilità di assorbire lavoratori italiani – gli ex Windjet su tutti – non può fare alcuna promessa. Uno scenario noto anche nella terra catalana, dove è ancora vivo il ricordo del fallimento di Spanair che ha cessato la propria attività nel gennaio 2012, lasciando a terra oltre 2600 dipendenti. Di questi, Vueling pian piano ne ha assunti 400, afferma Cruz. Adesso c’è da «trabajar, trabajar, lavorare, lavorare» e sperare che un’occasione per i siciliani possa venire dalla patria di Gaudì.