– Leggi il programma del prof. Iachello, candidato a Preside

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

Elezione del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia (2006-2008)
Programma
del candidato prof. Enrico Iachello

Facendo seguito al documento a suo tempo inviatovi e mettendo a frutto i suggerimenti e le riflessioni emerse nel corso dei colloqui e degli incontri, elenco schematicamente il programma da realizzare nel corso del triennio.
Obiettivi e motivazioni sono stati espressi nel documento preparatorio e ad esso rinvio per non appesantire questo testo che si limita quindi a proposte programmatiche.

Studenti
Dobbiamo andare a cercare gli studenti nelle scuole (non semplicemente per convincerli ad iscriversi, ma per conoscerne scelte e percorsi formativi), accompagnarli nel corso degli studi, aiutarli nell’inserimento nel mercato del lavoro. In sintesi: non aspettarli, non abbandonarli.

Centro di orientamento e tutorato
La Facoltà, per favorire un rapporto e un confronto positivo con gli studenti, si doterà di un Centro di orientamento e tutorato. Di esso si faranno carico in primo luogo i docenti dell’area psico-pedagogica, ma dovrà prevedersi anche la presenza di un docente per ogni area scientifico-disciplinare (da definire in modo ampio: ad esempio storia, letteratura italiana, filosofia, letteratura latina etc.) e di studenti dell’ultimo anno delle lauree triennali. Il centro dovrà agire in stretto rapporto con le commissioni di orientamento e didattiche dei vari corsi di laurea per armonizzarne l’attività. Saranno suoi compiti:
1. orientamento preuniversitario:
a) somministrare test e svolgere colloqui con gli studenti delle scuole secondarie superiori del territorio (innanzitutto Catania, Siracusa, Ragusa e le rispettive province, ma il territorio va definito più precisamente tenendo conto della provenienza geografica dei nostri studenti);
b) verificare, in accordo con i professori di liceo delle discipline di interesse della Facoltà, le competenze acquisite dagli studenti nei loro percorsi formativi, sia dal punto di vista metodologico sia dei contenuti al fine di
c) organizzare insieme ai docenti delle scuole corsi di approfondimento o laboratori didattici (la loro frequenza consentirà la pre-acquisizione di CFU);
d) invitare gruppi di studenti dell’ultimo anno ad assistere alle lezioni introduttive di alcuni corsi universitari di I anno;
e) promuovere eventi culturali comuni (licei-Facoltà) che consentano l’avvio di una collaborazione e di una conoscenza reciproca;
f) promuovere l’immagine della Facoltà, utilizzando le competenze del Laboratorio multimediale (vedi oltre).
2. tutorato:
a) coordinare, potenziare e integrare la tradizionale attività di accoglienza delle matricole da parte delle commissioni di orientamento dei vari corsi di laurea con la costituzione di gruppi docenti-studenti dell’ultimo anno dei vari corsi (per i quali vanno previsti momenti di formazione specifica che danno adito all’acquisizione di CFU);
b) coordinare e potenziare l’attività delle commissioni didattiche per seguire l’attività degli studenti, che va costantemente monitorata con la somministrazione di test, utilizzando i dati del Centro di Calcolo dell’Ateneo (con il quale va ridefinito il rapporto). Tali dati andranno aggiornati in tempo utile creando una stretta collaborazione tra Segreteria studenti, Centro di Orientamento e Centro di Calcolo, al fine di individuare rapidamente le fasi di maggiore difficoltà e mettere i vari corsi di laurea in condizione di approntare interventi efficaci;
c) costituire un forum informatico (in collaborazione con il Laboratorio multimediale) che consenta un confronto costante tra docenti e studenti e anche la pubblicazione di contributi scientifici più meritevoli degli studenti. Potranno così concretamente sperimentare un rinnovato rapporto tra didattica e ricerca;
d) istituire premi per gli studenti più meritevoli (buoni libri, soggiorni di studio all’estero);
e) realizzare incontri con regolare periodicità con i rappresentanti degli studenti.
3. assistenza per l’inserimento nel mercato del lavoro.
E’ la parte più complessa e difficile, ma ormai inevitabile: nel fornire un servizio agli studenti ci rende anche più consapevoli delle figure lavorative richieste oggi e ci aiuta a calibrare meglio le nostre offerte formative. A tale scopo si procederà a
a) costruire una banca dati dei nostri laureati, consultabile nel nostro sito web;
b) potenziare e ampliare i tirocini come esperienza formativa professionalizzante;
c) favorire e patrocinare la costituzione di associazioni o cooperative negli ambiti lavorativi di pertinenza dei nostri laureati. La Facoltà si configurerà come garante della qualità dell’offerta lavorativa, costituendo cioè una credenziale per giovani alle prime esperienze di lavoro. Un esempio concreto in tal senso è offerto da alcuni studenti del corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali i quali hanno costituito l’associazione “Arsenale di Siracusa” per l’organizzazione di eventi culturali;
d) contattare enti e imprese segnalando competenze e possibilità di utilizzo dei nostri laureati.

Didattica e ricerca
Senza ricerca la formazione universitaria è uno pseudoliceo
per studenti troppo cresciuti per restare in un vero liceo

1. Piani didattici
Occorre ridefinire in tempi brevi, in base alle attuali o alle nuove attese tabelle, i piani didattici secondo i seguenti criteri di fondo:
a) tenere conto delle nuove classi concorsuali per i corsi che prevedono come sbocco l’insegnamento;
b) insistere, per gli altri corsi, sulla caratterizzazione degli obiettivi formativi più specifici;
c) senza impoverire l’offerta formativa, evitare la parcellizzazione dei crediti e degli esami.
La procedura informatizzata e i tempi ristretti in cui si è stati costretti a operare, hanno rischiato, non per colpa di chi ha materialmente lavorato alla loro stesura, di ridurre la compilazione dei piani a una quadratura del cerchio per far combaciare i “conti” dei CFU con la griglia informatica ministeriale. Bisogna esigere da tutti gli organi competenti la possibilità di poter operare con il tempo e la chiarezza necessari in modo da coinvolgere tutti, docenti e studenti, nell’elaborazione del piano. E’ opportuno convocare entro ottobre una “conferenza didattica” aperta a tutti i docenti e agli studenti per chiarire i meccanismi complessi che regolano la formulazione dei piani e individuare percorsi condivisi.

Adeguare l’insegnamento universitario alle nuove lauree e ai “nuovi” studenti
L’impegno della Facoltà ha fatto sì che, rispetto alla media dell’Ateneo, abbiamo avuto un numero significativo di laureati “triennali”. Ma non possiamo dichiararci soddisfatti. Occorre intervenire sulle modalità delle lezioni e della didattica oltrechè sui contenuti dei programmi, senza ledere minimamente la libertà del docente. Di conseguenza
a) con l’aiuto del Laboratorio multimediale dobbiamo tentare di utilizzare nuove modalità di comunicazione e verifiche;
b) con l’aiuto del Centro di orientamento e tutorato e del Centro studi (vedi oltre), in stretta collaborazione con i Dipartimenti, dobbiamo adeguare alle nuove esigenze della società i contenuti legandoli agli obiettivi specifici dei vari corsi di laurea;
c) esami: insistere sulle verifiche in itinere come “esame-parte”; per i laureandi, prevedere sessioni apposite coordinate con gli esami di laurea;
d) favorire la mobilità internazionale stipulando un numero maggiore di contratti Erasmus. Sarà cura della Facoltà favorire rapporti con i docenti delle Università della Comunità Europea.

Lauree specialistiche e master
a) costituire i consigli di corso in modo da dotarli di strumenti e identità specifici;
b) via via che il numero dei laureati lo consentirà bisognerà attivare nuove lauree specialistiche. A Catania: Archeologia (rivitalizzando una prestigiosa tradizione); una nuova laurea in Filosofia mirata a sbocchi diversi rispetto all’insegnamento. A Siracusa: Valorizzazione dei beni storico-artistici.
Sul mercato sono presenti offerte di master, a volte improvvisati, da parte di privati o di enti di varia natura. La Facoltà deve intercettare questa domanda di qualificazione attivando accanto ai master già esistenti altri di I e II livello connessi con la nostra attività formativa. Su questo dobbiamo avviare insieme una riflessione a partire da un esame delle figure professionali richieste dal mercato del lavoro, intercettando i progetti regionali, nazionali ed europei volti alla formazione di nuove figure professionali, all’inventariazione e valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Intanto, per avanzare una proposta concreta, potrebbe trovare buona accoglienza un master che formi esperti nella “Valorizzazione dei beni artistici e demoetnoantropologici”, considerando i propositi diffusi in molti centri di creazione di musei o eventi legati al loro patrimonio artistico-folklorico.

2. Docenti
Le questioni “calde” sono due: progressioni di carriera e reclutamento.
Come già affermato nel documento che ha preceduto la definizione di questo programma ribadisco il mio impegno a tutelare le linee della programmazione della Facoltà a suo tempo approvata, adeguandola tuttavia alle nuove esigenze via via emerse e tenendo conto della necessità di reclutare nuove forze. Vanno anche perseguite le possibilità di attivare posti a tempo che non intaccano i fondi strutturali e consentono però di evitare che forze nuove si trovino sbarrato l’accesso per mancanza di risorse. Per molti casi si potrà prevedere un percorso che dal reclutamento a tempo, via via che si acquisiscano o liberino risorse (con i pensionamenti, ad esempio), porti alla stabilizzazione.

3. Nuova centralità dei Dipartimenti
I Dipartimenti restano fondamentali per l’attività di ricerca e la definizione di un progetto scientifico-culturale della Facoltà. Senza di esso il rapporto didattica-ricerca resta uno slogan o, affidato all’iniziativa individuale, si frantuma e perde efficacia formativa.
Si procederà a
a) adeguare la loro dotazione finanziaria prevedendo l’assegnazione di risorse nel budget di Facoltà. Parte delle risorse possono reperirsi anche ridefinendo il rapporto finanziario con la Facoltà di Lingue, ospite nei nostri locali. Sinora, quasi in forma di sostegno solidale alla nascente Facoltà, la gran parte degli oneri di manutenzione e servizi è stata a carico della nostra Facoltà. E’ venuto ormai il momento di richiedere una proporzionale partecipazione alle spese;
b) puntare al reperimento di risorse esterne tramite progetti di ricerca nazionali ed europei; interagire in modo costante con gli Enti territoriali per proporre specifici progetti, chiedere contributi, committenze o l’attivazione di assegni di ricerca;
c) potenziare e ampliare i Dottorati di ricerca che occorre assolutamente organizzare come scuole di formazione alla ricerca, orientandoli però, per quanto possibile, nella scelta delle tesi di dottorato, in modo marcato verso le esigenze del territorio. Ciò non significa appiattirsi in una dimensione localistica, ma al contrario assumere in una proispettiva più ampia le “domande” locali. Analoga attenzione va posta alla Scuola di Specializzazione in Archeologia che con la sua ubicazione siracusana può diventare una risorsa strategica per il radicamento della Facoltà nel territorio;
d) istituzionalizzare la collaborazione tra Dipartimenti e corsi di laurea per realizzare una osmosi costante tra temi di ricerca e insegnamento.

4. Centro studi
Per realizzare questi obiettivi e definire progetti che leghino ricerca-didattica-territorio lo strumento individuato è un Centro Studi che elabori, al di là delle “storiche” aggregazioni disciplinari presenti nei Dipartimenti,  linee di ricerche interdisciplinari convergenti sulle grandi tematiche oggi più urgenti nel mondo contemporaneo. A mo’ di esempio indico alcuni temi: Identità europea, identità nazionali, identità locali; Religioni, civiltà e civilizzazioni nel Mediterraneo. Sono solo degli esempi su questioni che caratterizzano oggi il dibattito scientifico e culturale; i temi vanno comunque individuati e definiti dal Centro, luogo comune dei vari Dipartimenti,  confrontandosi anche con il territorio e i suoi attori socio-economici, culturali e politici.
Il Centro si articolerà in “Osservatori”, cioè punti di riflessione specifica e costante su alcuni temi “caldi” su cui non possiamo non intervenire se, come è doveroso per una Facoltà di Lettere, vogliamo esprimere anche un impegno civile (in senso alto) nella società. Ne indico alcuni, ma altri si individueranno sentiti i Dipartimenti e i consigli di corso di laurea e di Facoltà: “Osservatorio sulle religioni” (esperienze in atto a partire dalla realtà in cui operiamo), “Osservatorio sul territorio” (dinamiche e processi concreti nel nostro territorio); “Osservatorio su filosofia e società”, “Osservatorio sui linguaggi e forme culturali giovanili”, “Osservatorio sulla comunicazione di massa”; “Osservatorio sul patrimonio storico-artistico” e “Osservatorio sul patrimonio archeologico” (la peculiarità e la consistente presenza di questo bene nel nostro territorio richiede un osservatorio “dedicato” da gestire anche insieme alla Scuola di Specializzazione in Archeologia). Questi due ultimi osservatori (ma non solo essi) debbono costituire il punto privilegiato di radicamento nel nostro territorio. Si tratta di definire un progetto che dalla “inventariazione” porti alla contestualizzazione e quindi alla definizione dei flussi culturali e storici in cui il patrimonio culturale si inserisce.
L’ “Osservatorio del patrimonio archivistico e librario” viene a sua volta incontro a una diffusa domanda di “storia” che porta nuova attenzione su libri e documenti. Grazie all’iniziativa del Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali, che ha organizzato il convegno nazionale “Gli Archivi d’Impresa in Sicilia. Una risorsa per la conoscenza e lo sviluppo del territorio”, sta per sorgere a Siracusa una “Fondazione per gli Archivi d’impresa”, che ci vede protagonisti con l’Associazione degli Industriali, l’Associazione delle Piccole Imprese, la Camera di Commercio.
Un osservatorio cui assegnare particolare rilievo, perché connesso in modo vitale con l’identità della Facoltà, è “L’Antico oggi” (presenza e promozione della cultura classica nel dibattito scientifico-culturale).
Un altro dei temi da privilegiare è la scuola, la sua storia inserita nel contesto in cui opera. La peculiarità e la centralità del tema per una Facoltà come la nostra, spiega l’esigenza di un “Osservatorio scolastico”  che in modo precipuo se ne occupi in stretto rapporto con le scuole del territorio e con gli enti in esso operanti tenendo presente le considerazioni prima espresse in tema di orientamento pre-universitario. Questo osservatorio curerà anche corsi di formazione in servizio per i docenti delle scuole.
Si tratta, tramite gli Osservatori, di elaborare analisi e riflessioni, proporre iniziative e progetti di ricerca che possano ambire a costituirsi come modelli nell’attuale dibattito civile e culturale.
L’attività del Centro deve sfociare in ricerche scientifiche e di divulgazione/valorizzazione, in proposte per la comunità che abbiano spessore scientifico, sociale ed economico e sollecitino e legittimino committenze. Tale attività deve anche realizzare una proiezione internazionale della nostra progettazione. Di recente il Consorzio Universitario Siracusano “Archimede” ha concluso un accordo con l’Istituto per il la Protezione del Patrimonio Nazionale del Marocco, affidando al Corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali lo studio e la valorizzazione del sito di Chellah (Rabat).
Il Centro Studi sarà dotato di un “Ufficio per la formulazione di progetti” in grado di attrarre risorse a livello locale, nazionale ed europeo, strumento a disposizione di gruppi di docenti, dei Dipartimenti, della Facoltà.

5. Laboratorio multimediale
Il Laboratorio Multimediale sarà una struttura di servizio destinata all’ideazione, produzione e analisi di testi multimediali relativi alle attività scientifiche e formative della Facoltà,  di collegamento e raccordo con gli enti scolastici e territoriali interessati alle attività di analisi e produzione audiovisiva del Laboratorio.
Al fine di rendere organica e dinamica la struttura del Laboratorio risulta opportuno studiare le possibilità di partnership con altri atenei e con aziende del settore telematico e con quelle di produzione e distribuzione di multimedia, per ampliare il raggio d’azione e condividere i costi.

Obiettivi generali del laboratorio saranno, infatti, quelli di informazione, formazione, consulenza e produzione di testi multimediali rivolte sia verso l’interno che verso l’esterno nei seguenti settori:
1) formazione di competenze professionali specialistiche per gli studenti, da attuarsi mediante l’attivazione di moduli professionalizzanti rivolti agli studenti di tutti i corsi di laurea nell’ambito delle “Altre attività formative”, tenendo conto delle esigenze specifiche di ciascun corso;
2) ideazione, creazione e produzione di materiali didattici multimediali attraverso:
a) l’applicazione di tecniche e metodi nuovi per la didattica multimediale, inserite e reinterpretate nei differenti contesti di progetto;
b) la progettazione e la gestione dell’intero ciclo di produzione di moduli didattici multimediali;
c) la costruzione di corsi multimediali propriamente detti con la supervisione di docenti universitari responsabili di un team editoriale.
Tale settore di attività del Laboratorio servirà anche come ulteriore utile collegamento col mondo della scuola, considerato che oggi la didattica scolastica è ancora prevalentemente frontale ma sta sempre più diventando laboratoriale.
3) Registrazione audio/video e l’archiviazione di eventi di Facoltà, da inserire successivamente in un archivio on-line, accessibile agli studenti (ad esempio una sezione Eventi video sul sito della Facoltà);
4) informazione/formazione dei Docenti attraverso gli strumenti multimediali con:
a)seminari d’Ateneo (ad esempio sull’e-learning: una delle sfide più importanti per l’università globale e per la valorizzazione delle conoscenze specialistiche locali);
b) workshop di Facoltà (ad esempio sulla didattica del latino o dell’italiano attraverso lo strumento web).
5) azioni sistematiche di formazione e di offerta di prodotti multimediali rivolte all’esterno della Facoltà in collegamento con gli enti territoriali.
a) formazione del personale tecnico amministrativo (ipotesi di selezione e riqualificazione di competenze già presenti in Facoltà, per destinarle al supporto tecnico-organizzativo di progetti multimediali);
b) formazione di docenti delle scuole di ogni ordine e grado su tematiche di pertinenza dei vari corsi di laurea di Facoltà;
c) formazione del personale di enti locali preposti alla conservazione e alla valorizzazione dei beni territoriali in chiave di sperimentazione multimediale (rapporti tra musei e scuole per esempio);
d) offerta di prodotti multimediali utili per l’aggiornamento e la gestione di enti preposti alla conservazione e alla valorizzazione dei beni territoriali. Al riguardo un ruolo di rilievo dovrà essere svolto dai colleghi delle discipline artistiche.
Gli organismi sopra descritti vanno formalizzati e dotati di struttura organizzativa. Si prevede un coordinatore per ogni struttura; un Comitato scientifico composto da un rappresentante per ogni Dipartimento, per ogni Corso di laurea, Scuola di Specializzazione in Archeologia e Dottorati di ricerca. Nel Centro Studi inoltre si prevedono responsabili per ogni “osservatorio”.
E’ giusto, per i docenti che si impegneranno nelle strutture indicate, prevedere forme di incentivazione, oltre i compensi che potranno pervenire da eventuali committenze.

 

6. Sedi decentrate
La positiva esperienza della Facoltà nella realizzazione di sedi decentrate (il corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali a Siracusa, le lezioni del corso di laurea in Scienze della Comunicazione a Gela), deve spingerci a progettare ulteriori iniziative in questa direzione, in particolare per alcune lauree specialistiche che possono suscitare particolare interesse nel territorio. Non possiamo ignorare i processi in atto, cioè la richiesta che proviene da centri più o meno grandi, ma dobbiamo avere la capacità di formulare progetti e proposte organiche che possano incanalarla verso forme produttive. Inutile proporre di duplicare a pochi chilometri di distanza quel che abbiamo a Catania. Conviene insistere di più con Master e corsi di qualificazione.

Servizi e personale amministrativo
Per un apparato burocratico di servizio

I servizi amministrativi della Facoltà vanno razionalizzati e potenziati. Occorre in primo luogo ridefinire il rapporto di collaborazione con la Segreteria Studenti. Il fatto che il suo personale dipenda dall’Amministrazione centrale crea a volte difficoltà di comunicazione e conseguenti discrasie. Bisogna istituzionalizzare, con un’apposita figura, il collegamento tra segreteria di presidenza e segreteria studenti, sollecitare la partecipazione attiva del suo personale ai vari consigli in modo che ci si possa subito rendere conto dei problemi che insorgono e approntare le soluzioni più efficaci a partire da una informatizzazione dei servizi: spesso si fanno inutili code agli sportelli per questioni che potrebbero benissimo essere risolte per via telematica.
Alla base di un servizio amministrativo efficiente è però la riorganizzazione della segreteria di presidenza che ha bisogno dell’individuazione di specifici settori di competenza (rapporti con gli studenti, rapporti istituzionali, attività dei consigli di corso e di Facoltà, rapporti con i docenti, rapporti con l’esterno, uso della sede). Occorre organizzare l’archivio, informatizzare parte dell’attività, al fine anche di facilitare nel sito internet della Facoltà la possibilità di relazione e comunicazione con tutti gli utenti. E’ importante qualificare e motivare ulteriormente il personale con corsi e premi di incentivazione che mirino all’effettivo miglioramento dei servizi.
Occorre inoltre sostenere l’attività del CGA destinata ad ampliarsi con l’incremento dell’attività finanziaria della Facoltà.
Particolare attenzione va posta all’Ufficio tecnico, data la natura complessa e peculiare della nostra sede. Bisogna monitorare continuamente la condizione dell’edificio e i suoi “bisogni” al fine di programmare tempestivamente risorse ed interventi necessari.

La Biblioteca, cardine di tutta la nostra attività
Va potenziata l’informatizzazione dei servizi al fine di rendere più celeri i tempi di consegna dei libri, va ricostituita l’emeroteca (i locali sono già pronti e gli arredi acquistati), va fatto il punto sulla situazione del patrimonio librario provvedendo alla sua protezione – con sistemi di sicurezza elettronici ormai in vigore in gran parte delle biblioteche europee – e al suo ampliamento. Per reperire le risorse, qualora non completamente disponibili, si richiederanno contributi alle case editrici locali e nazionali offrendo in cambio la presentazione delle loro novità editoriali o del loro catalogo, ad associazioni culturali mettendo in cambio a disposizione alcune sale per loro eventuali incontri.
Particolare attenzione va fatta a due fondi librari che costituiscono un patrimonio di pregio della nostra biblioteca: il fondo artistico e quello archeologico. Si tratta non solo di tutelarli e accrescerli, ma di consentirne una maggiore funzionalità e fruibilità, dotandoli di personale e di attrezzature informatiche.
La Biblioteca deve diventare un centro di promozione di attività culturali con “inviti alla lettura”, cioè presentazioni di libri in collaborazione con i Dipartimenti e gli altri organismi della Facoltà.
Con la crescita delle attività il suo personale richiede particolare qualificazione e aggiornamento cui porre particolare attenzione con corsi e incentivazioni.

Il nodo aggrovigliato di tutti i servizi amministrativi riguarda tuttavia il reclutamento del personale. Il ricorso a contratti con cooperative ed agenzie esterne non può sempre sopperire al fabbisogno, in particolare di funzionari qualificati per i quali occorre prevedere, contrattando con l’Ateneo, dei concorsi che garantiscano il ricambio delle figure dirigenziali e particolarmente qualificate, nonché la possibilità di percorsi di carriera che motivino e spingano verso l’acquisizione di nuove competenze.

Riformulazione e potenziamento del sito internet della Facoltà
a) privilegiare gli aspetti interattivi (prenotazione esami, richiesta informazioni, comunicazioni risultati delle verifiche, etc.);
b) attivare un forum cogestito studenti-professori e un bollettino informatico;
c) mettere in linea testi e video di seminari e iniziative culturali, ancorché il periodico “Siculorum Gymnasium”;
d) costruire banche dati di testi e documenti in collaborazione con la Società di Storia Patria, la Fondazione Verga, la Fondazione Bellini e altre associazioni culturali disponibili.

Promozione di eventi culturali per il territorio
L’iniziativa “Fuori dall’aula, dentro la città”, centrata quest’anno su “L’antico oggi”, le giornate musicali studentesche “Fuori corso”  e le altre attività legate al cinema (“La lanterna magica”), al teatro e alla musica (“Suoni di Lettere”), costituiscono modelli da rinsaldare e incrementare per un rapporto culturale con il territorio che offra eventi qualificati e al contempo permetta un incontro con soggetti diversi dalla tradizionale cerchia dei fruitori dell’attività universitaria. Le iniziative citate vanno continuate e arricchite con altre elaborate con la collaborazione di tutti i docenti e degli studenti, concordandole con le scuole, con gli enti locali, con le associazioni e gli operatori culturali presenti nel territorio, ma anche tentando collaborazioni con organizzazioni nazionali e internazionali. La proposta è di puntare, accanto a iniziative di ambito più locale, alla realizzazione di un evento di portata nazionale e internazionale capace di far divenire la nostra Facoltà e il territorio in cui opera punto di riferimento di un contesto molto più ampio: un evento tematico articolato in un premio prestigioso, mostre, conferenze, spettacoli etc.
Questi eventi, ospitati nella nostra sede, utilizzando anche il chiostro grande, le pregevoli cucine e il Museo (pronto entro l’anno), possono puntare a proporsi come momento forte dell’attività culturale della città e in gran parte autofinanziarsi.

Momenti di sociabilità e incontro studenti/docenti/impiegati, gruppi e organizzazioni sociali, economiche e politiche operanti nel territorio
Al fine di rinsaldare i rapporti tra studenti, docenti e impiegati, ma anche con la società locale – al di là degli incontri e dibattiti culturali e scientifici – mi sembra utile prevedere alcuni momenti di di sociabilità che favoriscano il formarsi di un tessuto di rapporti amichevoli e solidali.

Polo Umanistico
Ribadisco la convinzione (e il conseguente impegno) che la creazione di un polo umanistico sia lo strumento migliore per rilanciare il ruolo della cultura umanistica non solo nell’Ateneo, ma anche nella società. La sua realizzazione  procede grazie all’opera del preside prof. Nicolò Mineo che ha fatto sì che la nostra Facoltà assumesse il ruolo riconosciuto di promotore dell’iniziativa. Essa si va concretizzando con la proposta di attivazione di due master (“Informatica e Scienze umane”, “Comunicazione editoriale e multimediale”) e di altre iniziative comuni. In caso di mia elezione a Preside chiederò al prof. Nicolò Mineo, con apposita delega, di continuare ad occuparsene.

 

Regolamento di Facoltà e dei Corsi di laurea
Alla luce delle trasformazioni che la Facoltà ha attraversato e in vista anche della formazione dei Consigli di Corso delle Lauree Specialistiche con i relativi presidenti e regolamenti, per rendere più rispondenti ai nuovi compiti la normativa, è opportuno rivedere e adeguare i regolamenti, a volte farraginosi, rendendoli più agili e rispondenti alle esigenze di partecipazione democratica e gestione collegiale della Facoltà, unificando e riconsiderando quelle norme che siamo andati definendo per far fronte alle nuove situazioni emergenti (penso al “decalogo”, al monte ore di impegno didattico etc). Mi limito qui a porre l’esigenza senza avanzare proposte precise, al di là di quanto sopra scritto, perché le regole vanno cambiate e modificate insieme, confrontandosi con gli studenti, i docenti e gli impiegati, per pervenire a soluzioni efficaci con l’accordo più ampio possibile.
In relazione alle eventuali modifiche dello Statuto dell’Ateneo, di competenza del Senato Accademico, di cui si è posta da più parti l’esigenza, ribadisco la convinzione che esse, nel caso modifichino la configurazione delle cariche istituzionali elettive, non possano valere per coloro che le ricoprono nel momento della loro approvazione.

La sede. Un patrimonio culturale della Facoltà e della città
La nostra sede è un grande bene culturale da valorizzare. Essa va posta ancor più al servizio della comunità (per usi ovviamente compatibili), sia per stimolarne la conoscenza (concordando con scuole e associazioni, ma anche con agenzie turistiche, visite guidate dalle quali reperire anche risorse) sia per una fruizione che la faccia diventare sempre più patrimonio della città.
Restano da sciogliere il nodo delle risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria, la questione del grande spazio e giardino di via Biblioteca, il problema non più rinviabile del parcheggio. Per il giardino pubblico occorre riaprire il discorso con il Comune. La questione va posta al centro dell’attenzione del quartiere e della città con un’adeguata campagna di stampa che sensibilizzi l’opinione pubblica. Noi potremmo proporre, per incentivare adesioni al nostro progetto e per favorirne l’appropriazione da parte dei cittadini, di farci carico, con altre associazioni, di organizzare periodicamente nella bella stagione iniziative aperte al pubblico (piccoli concerti e spettacoli destinati anche ai bambini). Altrettanto importante e urgente è la questione del parcheggio. La previsione originaria era quella di un parcheggio sotterraneo a piazza Vaccarini, e in tal senso sono state reiterate proposte e richieste (ma l’uso del deposito AMT era tra le soluzioni previste e non da scartare). Anche questo problema va riaffrontato con il comune, coinvolgendo da subito l’Ateneo, il quartiere e l’opinione pubblica
Lo strumento che già a suo tempo la Facoltà aveva individuato per la valorizzazione della sede era la costituzione dell’Associazione Amici dei Benedettini (come esiste ad esempio la Associazione Amici del Louvre, si parva licet…). La vicenda si è arenata, qualcuno ha paventato che essa comportasse un esproprio della Facoltà. Al contrario si tratta di uno strumento a sostegno dell’azione della Facoltà, non sostitutiva.
Accennavo sopra al Museo come futura sede anche di iniziative culturali. La sua realizzazione è ormai imminente e i finanziamenti consentono anche di reclutare, con contratti a tempo determinato, personale per il suo funzionamento: la proposta è di destinare ai nostri studenti, opportunamente formati, tali contratti. Il Museo dovrà disporre di un suo punto vendita di gadget, libri e prodotti multimediali.
L’enorme spazio dell’ex monastero è una risorsa che va utilizzata per far fronte anche ai costi notevoli di gestione e manutenzione: nei suoi ampi corridoi, in alcune sale, si possono ospitare mostre-mercato (compatibili con una sede universitaria e con le caratteristiche dell’edificio) da abbinare, eventualmente, ad eventi culturali connessi.

Con la chiarezza e la franchezza che mi contraddistinguono, principi per me irrinunciabili (mi sono estranei sotterfugi e furberie), nel concludere questo programma, che mi auguro trovi non solo il consenso dei colleghi, degli studenti e degli impiegati, ma la loro disponibilità ad impegnarsi con me per arricchirlo,  migliorarlo e, soprattutto, realizzarlo, dichiaro che in caso di mia elezione a Preside nominerò Vicepreside la prof. Maria Dora Spadaro.


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Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]