17 avvisi di garanzia ai No Muos: stesso destino dei No Tav?

Colpevoli di avere protestato davanti alla base militare Usa di Niscemi. Armati, niente poco di meno che, di pentole, mestoli e padelle: 17 militanti dei Comitati No Muos, nei giorni scorsi, sono stati raggiunti da roboanti  avvisi di garanzia notificati dalla questura di Caltanissetta. Tra i destinatari c’è anche il giornalista Antonio Mazzeo.

A quanto pare i reati contestati sono:  la riunione in luogo pubblico senza preavviso all’Autorità di P.S.; il danneggiamento in concorso su cose destinate alla Difesa; la  radunata sediziosa. Non sappiamo cosa sia stato danneggiato, se qualcosa è stata danneggiata, ma la sensazione è che si voglia usare in Sicilia la stessa filosofia applicata ai no Tav, in Val di Susa. Ovvero: tolleranza zero con chi dissente. 

I fatti contestati risalgono alla notte tra il sette e l’otto settembre, quando un gruppo di No Muos, si è riunita davanti alla base della marina americana di contrada Ulmo, dove dovrebbe sorgere la mega antenna satellitare che, come vi abbiamo raccontato in questa intervista, si teme possa avere effetti nefasti sulla salute e sull’ambiente.

” A volto scoperto, di fronte al cancello della installazione militare, si dava vita ad un rumoroso “cacerolazo” battendo con pentole e mestoli sulle reti della base” raccontano i comitati. Che aggiungono: “Ancora una volta la repressione si fa sentire nei confronti dei dissidenti, dei disobbedienti e dei non allineati. Conosciamo bene la tattica della criminalizzazione a tutti i costi dei movimenti e di questo si tratta: altrimenti non si spiegherebbe com’è possibile che lo stato ritenga “pericolosi” i comportamenti di pochi pacifici manifestanti che, “armati” di padelle e pentole, hanno fatto sentire la loro voce di fronte una base MILITARE della marina statunitense. Noi ci chiediamo quale sarebbe la loro colpa. Aver manifestato forse in modo giocoso il proprio dissenso di fronte ad un’installazione che genererà morte e distruzione? Chi è dunque il violento?

Queste denunce non sono altro che una intimidazione nei confronti del movimento tutto, ma abbiamo una brutta notizia per chi ci vorrebbe vedere rassegnati alla costruzione del MUOS: NOI NON CI FAREMO INTIMORIRE! Anzi, rispediamo le accuse al destinatario e invitiamo tutti i cittadini siciliani ed italiani ed i sinceri pacifisti, ovunque si trovino, a sostenere la mobilitazione NO MUOS partecipando alla settimana per la smilitarizzazione della sicilia nei giorni che vanno dal 29 al 6 Ottobre e invitiamo tutti alla grande manifestazione che si svolgerà giorno 6 Ottobre a Niscemi”.

Solidarietà è stata espressa da Rifondazione Comunista: “Lo scenario è uguale a quello già sperimentato in Val di Susa con il movimento No Tav. Quando la popolazione dice no ad un’opera dannosa ed emblema della militarizzazione della Sicilia, le istituzioni rispondono con l’intimidazione delle coraggiose voci ribelli attraverso denunce e avvisi di garanzia” dice il segretario regionale Antonio Marotta- “evidentemente piuttosto che rispondere alle obiezioni che la gente solleva in modo legittimo e documentato, si preferisce disinteressarsi dell’opinione collettiva a solo benefico di poteri forti e occulti”.

In effetti non sembrano molto intimoriti. E, oggi, sono a Giarre per un’altra manifestazione, che vi abbiamo anticipato in questo articolo, cui stanno prendendo parte anche numerosi sindaci che appoggiano questa battaglia.

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