Gela, il sindaco Messinese azzera l’intera giunta «Non è un atto punitivo, adesso nomine politiche»

Un colpo di scena? Mica tanto. Quando il sindaco di Gela, Domenico Messinese, annuncia la conferenza stampa con la quale intende presentare l’azzeramento dell’attuale giunta, in pochi possono dirsi sorpresi. L’ex sindaco pentastellato, espulso dal M5s ad appena sei mesi dalla storica elezione con la quale vennero spazzati via 20 anni di giunte di centrosinistra, sin dal suo insediamento si è trovato in bilico. Già in minoranza al momento della vittoria elettorale, con soli cinque consiglieri su 30, appena l’appoggio pentastellato è sparito Messinese è rimasto solo in consiglio. Letteralmente: anche l’unica consigliera che gli era rimasta fedele, Sara Cavallo, è passata il mese scorso a Forza Italia. Il primo cittadino aveva stabilito un’inedita liaison con l’ex presidente Crocetta: tra i due non era certo scoppiato l’amore, ma in nome dei ruoli istituzionali e dei vari progetti per la città avevano trovato più di una volta un appoggio reciproco, in una città che rimaneva ostile a entrambi. Poi le tensioni per Messinese si sono accumulate: dalle accuse di eccessivo potere del vicesindaco Siciliano alla caduta di Crocetta, dalla gestione di temi spinosi come i rapporti con Eni e la questione rifiuti alla sfiducia in consiglio evitata per un soffio.

«Non è da considerarsi atto sanzionatorio né atto che riguarda motivi personali o professionali legati ai singoli assessori – si legge nella determina sindacale di oggi – ma è da intendersi quale provvedimento dettato, oltre che da valutazioni politiche anche per assicurare la coesione e l’unità di indirizzo della stessa, nell’esclusivo interesse pubblico a favore della cittadinanza e nel rispetto del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione». Traduzione: ora sta alle forze politiche mettersi d’accordo e stabilire se vogliono o meno sostenere le azioni di questa giunta. «Ci sono stati incontri e discussioni con tutti o quasi in questi mesi ma sono rimaste le indecisioni – è la ricostruzione di Messinese a Meridionews -. Ho cercato un coinvolgimento della politica ma, sarà per diffidenza, di fatto non si è riuscito a concretizzare. Credo che a metà del mio mandato devo decidere se mantenere la giunta tecnica o, per poter realizzare molti dei progetti portati avanti in questi anni, rivolgermi ai partiti. Mi pare un gesto inequivocabile. E a chi diceva che non finora non c’è stato dialogo, mostro questa apertura. Ora tocca a loro». 

Ma, esattamente, chi sono questi loro? Nei mesi scorsi il dialogo era stato avviato sia con la coalizione che attualmente governa alla Regione che col Partito democratico. «Non si parla di centrodestra o di centrosinistra – spiega il primo cittadino – si vuole capire se adesso c’è spazio per una coalizione ampia, che lavori nei confronti di tutta la città». Pare di capire, però, che da queste consultazioni restino esclusi i pentastellati coi quali i rapporti non si sono mai ricuciti e anzi nel tempo gli scontri si sono acuiti. «Le persone si misurano dagli atti concreti e non dagli sproloqui – attacca l’ex sindaco grillino -. L’altro giorno ho proposto un emendamento in cui si parlava di piste ciclabili, area giochi e riqualificazione dello stabile comunale: tutti temi da Movimento 5 stelle, e invece i consiglieri pentastellati hanno votato contro perché mi accusavano che si trattava di pagare i progettisti. Era un no al sindaco, hanno personalizzato lo scontro». Una mossa politica ardita quella di Messinese, che attualmente ha assunto tutte le deleghe. E che però potrebbe rimanere senza risposta. Un salto nel buio, senza date e nomi (il sindaco ammette di non aver al momento un solo nome sul taccuino). «Potrei riconfermare tutti gli assessori – chiosa il primo cittadino – se si fa finta che la mia proposta di guardare al futuro non esista. Di certo intendo portare avanti l’azione amministrativa, per rivendicare i risultati ottenuti e l’enorme lavoro fatto». 


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