Regionali, Faraone lancia primarie nel centrosinistra  «Ascoltiamo la gente. M5s? Cancelleri scelto a Roma»

«Primarie di coalizione da convocare entro maggio e gazebo aperti entro la terza domenica di luglio». Davide Faraone rilancia il percorso verso le elezioni regionali all’indomani della vittoria di Matteo Renzi alle primarie del Partito democratico. «Sulle primarie nazionali – ammette il sottosegretario alla Salute oggi in conferenza stampa a Palermo – ho letto commenti che parlavano di un esito scontato, ma voglio ricordare che dal referendum in poi, compresa la fase di convocazione del congresso e la scissione, trovare qualcuno pronto a scommettere sul nome di Matteo Renzi non era così semplice. Non dimentichiamo che in quei giorni molte candidature sono nate dalla convinzione di potercela fare. Oggi diamo tutto per scontato, ma in quel periodo il clima non era questo». «Già sul numero degli iscritti – aggiunge Faraone – c’è stata tanta ironia, ma il Pd continua ad essere un partito con tanti tesserati e poi il fatto di non conoscere molti volti delle persone che si apprestavano a votare dà la misura di come il Pd non sia la somma di notabili che organizzano truppe per il voto».

Ma la conferenza stampa convocata da Faraone in mattinata non puntava di certo a pavoneggiare il risultato di Renzi. L’obiettivo era infatti quello di giocare d’anticipo e lanciare la sfida ai gazebo nell’Isola. «A livello regionale – ha evidenziato – la partecipazione di più di 110mila persone non era affatto scontata, anche per le difficoltà legate alla gestione della politica siciliana. Quei 110mila sono stati una iniezione di fiducia nei confronti di chi pensa che questo Pd possa continuare ad essere il perno della politica regionale». Insomma, secondo il più renziano dei renziani siciliani, se dopo quello che è accaduto domenica «il dibattito nel centrosinistra continuasse su alleanze, coalizioni e ipotetici rimpasti, si farebbero ridere i polli. Per le regionali io riconosco come unico luogo e unico strumento politico gli stessi gazebo che si sono messi in piedi domenica scorsa».

L’obiettivo di Faraone sono almeno 200mila siciliani alle primarie. «I candidati di centrodestra e cinquestelle – attacca ancora Faraone – saranno scelti da Roma, siamo gli unici a mettere in pratica la partecipazione democratica. Nel caso del Movimento di Grillo, i click serviranno solo per legittimare un candidato che a Roma è già stato scelto e che si chiama Giancarlo Cancelleri». Sulle candidature centrosinistra, invece, Faraone si mantiene vago: «Ai nomi penseremo un minuto dopo l’indizione delle elezioni primarie. Sicuramente ci sarà un’espressione del Pd di Renzi. Non sosterrò mai una candidatura di Crocetta che non passi dalle primarie, fermo restando che sicuramente il primo inquilino di palazzo d’Orleans non sarà il mio candidato».

Rispetto all’ipotesi di una candidatura del presidente del Senato, già procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, Faraone ammette che «il modo peggiore è aspettare questo nome condiviso». Per il sottogretario si tratterebbe di un film già visto. «Si cerca un Maradona, un fuoriclasse, che magari non si trova e ti trovi a portare avanti discussioni estenuanti con la coalizione. Chiunque voglia candidarsi dovrà passare dalle primarie. Possiamo vincere se restiamo quel Pd che ha la faccia di Matteo Renzi». E il dibattito di fine legislatura? «Discutere di assessori, di rimpasti, di legislatura… che senso ha? Resto convinto che la scelta più saggia sarebbe stata interrompere legislatura, parlare di tutto il resto – conclude – è parlare del trapassato».


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