In vantaggio grazie ad un tap-in nel primo tempo del difensore Somma, al tramonto del match gli uomini di Filippi subiscono la rimonta dei padroni di casa a segno all'88' e al 93'. Lucca out durante la ripresa a causa di un infortunio
Zona Cesarini fatale, Palermo ko a Monopoli I rosanero rallentano la corsa verso i playoff
Se per caso c’è qualcuno che ancora non ha capito cosa è il Palermo targato 2020/21 e vuole scoprirlo cosa può fare? Molto semplicemente non deve fare altro che vedere la partita persa 2-1 dai rosanero nel finale sul campo del Monopoli nel recupero del match valido per la trentaduesima giornata del girone C e non disputato il 20 marzo. Una partita che rispecchia fedelmente l’identità assunta in questa stagione dalla compagine guidata prima da Boscaglia e affidata all’inizio dello scorso mese a Filippi e che, contestualmente, riassume l’inaffidabilità e l’incompiutezza di una squadra che, come dimostra la ripetitività di certe situazioni, ha dei limiti – strutturali ma anche di personalità – per i quali anche se qualche volta dà l’impressione di potere esplorare nuovi territori arriva fino ad un certo punto al di là del quale non riesce ad andare.
Questione soprattutto di mentalità, fattore con cui una squadra nella stessa situazione di oggi del Palermo e cioè in vantaggio di un gol in una sfida ampiamente alla portata (a segno in questo caso il difensore Somma al 29’ del primo tempo con un tap-in dopo una sponda di Marconi sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Floriano) avrebbe certamente incanalato la partita verso i propri binari creando i presupposti per portare a casa una vittoria importante anche per il morale nella corsa per una posizione favorevole in zona playoff. E invece l’undici di Filippi, intenzionato sulla carta a dare continuità alla serie di due vittorie di fila e tre successi consecutivi in trasferta, ha steccato mostrando in più di una circostanza lo stesso atteggiamento che sabato a Caserta (dopo l’errore dal dischetto di Kanouté sull’1-3) aveva consentito ai padroni di casa di rientrare in partita rimettendo clamorosamente in discussione un risultato già acquisito.
L’allarme, ‘coperto’ in Campania dalla vittoria e dalla tripletta di Lucca, è scattato di nuovo e in maniera preoccupante allo stadio Veneziani di Monopoli in una gara che, anche in ottica playoff, ha detto un paio di cose sulle quali i rosa dovrebbero riflettere con attenzione: la prima è che il Palermo non sa e non può gestire, cosa che (e in questo caso la responsabilità è soprattutto del tecnico che dovrebbe inviare determinati input) la squadra colpevolmente ha fatto dopo il gol di Somma rallentando il ritmo e provando ad addormentare la partita invece di tenere il piede sull’acceleratore e aggredire un match tutt’altro che proibitivo. La seconda è che nel calcio, dalla Champions fino alle categorie inferiori, è la cura dei dettagli che fa la differenza. Attenzione e cura del particolare vuol dire che Saraniti (entrato al 10’ del secondo tempo al posto di Lucca uscito claudicante e con il supporto dei sanitari a causa di un infortunio al ginocchio sinistro, episodio che si intona con un secondo tempo molto più nero – come la maglia indossata oggi in Puglia – che rosa e nel quale ‘rientra’ anche il palo colpito da Valente con un destro da fuori area che pareggia la traversa centrata nel primo tempo da Piccinni con una conclusione dalla distanza) non deve commettere, ingenuamente e sotto gli occhi dell’arbitro, il fallo che a due minuti dal 90′ ha provocato la punizione vincente di De Paoli (in campo dal 61′ al posto di Liviero) da fuori area in occasione del momentaneo 1-1. E cura del dettaglio significa pure che è inconcepibile l’iniziativa personale dell’attaccante Bunino dalla quale, dopo un rimpallo e al culmine di un inserimento favorito dalla poca reattività dei marcatori rosa, è nata al 93’ la rete del 2-1 del neo-entrato Viteritti con un tiro di destro da posizione defilata indirizzato verso il secondo palo.
Il gol-vittoria, in ogni caso, è il premio ai meriti di un Monopoli che al di là delle sbavature degli ospiti è stato bravo fino alla fine a credere nella rimonta. E aveva ragione Filippi quando alla vigilia ha detto che i biancoverdi, in emergenza, avrebbero dato qualcosa in più. I pugliesi, appena usciti dalla spirale del Covid che nelle scorse settimane ha avvolto il gruppo-squadra con un massimo di venticinque positività di cui quindici giocatori, sono scesi in campo spinti dalla voglia di dare un calcio alla sfortuna e gettare il cuore oltre l’ostacolo. Il Palermo, che ha lasciato il segno da questo punto di vista in un paio di circostanze nel girone di andata come a Catanzaro o nel derby con il Catania, a Monopoli ha subìto invece questa particolare inerzia rimediando una sconfitta sorprendente (senza nulla togliere alle risorse caratteriali dei padroni di casa in grado con il coraggio e le motivazioni di eliminare il deficit di preparazione dovuto allo stop per Covid) per il modo in cui è maturata e per la quale giocatori e allenatore devono assolutamente recitare il mea culpa.