Una piazza virtuale per mettere insieme domanda e offerta. Ma a essere venduti non sono libri o supporti elettronici ma alimenti freschi rimasti invenduti e proposti ai clienti a prezzi vantaggiosi. Il portale offre ai negozianti la possibilità di smaltire le scorte e ai clienti quella di fare affari
Zero sprechi con LastMinuteSottoCasa Quando la convenienza è a portata di click
Una piazza virtuale per mettere insieme domanda e offerta. Un marketplace in cui, però, a essere venduti non sono libri, mobili, abiti o supporti elettronici, ma cibo. O, per meglio dire, alimenti freschi rimasti invenduti, proposti ai clienti a prezzi convenienti. Si chiama LastMinuteSottoCasa.it la nuova frontiera contro lo spreco alimentare, un fenomeno con numeri da capogiro. Ogni anno, infatti, sono 13 miliardi le tonnellate di cibo che finiscono nella spazzatura, 146 chili a testa, per un valore di 750 di dollari.
Fiumi di denaro che potrebbero essere risparmiati. Almeno nelle intenzioni di Francesco Ardito, che poco più di un anno fa, a Torino, ha ideato il portale antispreco. La start-up, nata all’interno dell’incubatore d’imprese del Politecnico, da qualche tempo ha varcato i confini dello Stretto, sbarcando in Sicilia. Ad aprire le porte dei loro negozi alla nuova formula di live-marketing di prossimità sono state Catania, Siracusa, Caltanissetta, Messina e Palermo, che con i suoi 14 commercianti aderenti e i 1.168 utenti, fa la parte del leone.
«Numeri destinati a crescere» spiega a MeridioNews, il responsabile tecnico del progetto, Stefano La Barbera, 33 anni, ingegnere elettronico palermitano. Un cervello in fuga dall’Isola e rientrato proprio grazie alla start-up torinese. «Lavoravo a Torino come consulente per una società di ingegneria – racconta -, quando ho conosciuto Francesco Ardito. Ho sposato subito il suo progetto, mi sono licenziato e ho deciso di iniziare questa nuova avventura. Qui, a Palermo, nella mia città».
Una sfida a cui il giovane ingegnere crede fino in fondo. Perché la tecnologia è il futuro. Anche in Sicilia. «Fino ad ora l’iniziativa si è diffusa grazie al passaparola – spiega -. Abbiamo ricevuto un’accoglienza calorosa da parte dei negozianti ma anche delle amministrazioni, che grazie a quest’idea possono risparmiare sui costi per lo smaltimento dei rifiuti. La possibilità per i commercianti di produrre meno umido genera vantaggi anche per le casse del Comune». Insomma vantaggi duplici. Per i clienti che, ricevendo i “food allert” dei negozi sotto casa, possono acquistare a prezzi convenienti la merce, per i commercianti che hanno l’opportunità di smaltire le scorte con i cittadini a caccia di sconti e offerte.
Il meccanismo è semplice. I negozi con prodotti alimentari in eccedenza e in scadenza, una volta registrati al portale, possono informare i cittadini che si trovano nelle loro vicinanze dell’opportunità di acquistare prodotti alimentari a prezzi scontati. I clienti, invece, al momento della registrazione, indicano a quale distanza da casa o dall’ufficio vogliono ricevere le proposte e da quali tipologie di negozio. In tempo reale una mail li avvisa delle offerte da non perdere. L’iscrizione è gratuita e gli sconti a doppia cifra.
«A settembre – spiega La Barbera – uscirà anche un’app». Un’idea innovativa che ha già ottenuto riconoscimenti a livello europeo. LastMinuteSottoCasa, infatti, è tra i 30 finalisti selezionati su 1.400 progetti in tutta Europa per la European Social Innovation Competition: in palio tre premi da 50mila euro ciascuno. Ma il portale antispreco sarà ospite anche ad Expo Milano per il “camp di social roots”, piattaforma per l’innovazione sociale nel settore agrifood rivolta ad aziende, associazioni, start up e aspiranti imprenditori con lo scopo di favorire l’incontro tra la domanda e offerta di innovazione sociale nel settore agrifood. In questo caso per LastMinuteSottoCasa è arrivata la “medaglia di bronzo”: terzi su 20 progetti selezionati. «In autunno scopriremo anche se abbiamo vinto Edison Pulse», un premio dedicato alle start up, ai centri di ricerca e alle organizzazioni no profit.
Per La Barbera LastMinuteSottoCasa è «una sorta di megafono digitale, che innesca un circuito virtuoso, mettendo insieme commercianti che non vogliono buttare il cibo invenduto e cittadini alla ricerca di offerte vantaggiose, che possono invitare i negozi del loro quartiere ad aderire al network». A Torino LastMinuteSottoCasa può contare su oltre 250 negozi “affiliati” tra alimentari, macellerie, pescherie e persino banchi dei mercati, e 9.576 utilizzatori. «I commercianti sono entusiasti – conclude La Barbera -. Ad ogni annuncio vedono arrivare nei loro negozi oltre mille persone, risultati inaspettati per piccoli negozi di prossimità». Che rischierebbero di restare schiacciati dalla grande distribuzione. E dalla crisi.