Miguel Pertini ha raccontato alla polizia che uno dei quattro aggressori lo ha colpito con un oggetto per farsi consegnare il denaro. In precedenza erano entrati in chiesa per portare via tabernacolo e calici
Zen, un parroco picchiato e rapinato Il prete: «Mi hanno colpito sulla testa»
Quattro banditi lo hanno picchiato e rapinato in casa, stamane intorno alle 5: protagonista della sfortunata vicenda è un parroco del quartiere palermitano Zen, Miguel Pertini, nipote dell’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. Secondo quanto riporta il sito di La Repubblica, il sacerdote è stato colpito alla testa e ha riportato un ematoma. Condotto al pronto soccorso, è stato dimesso dopo la medicazione.
Il prelato avrebbe raccontato alla polizia che uno dei quattro aggressori lo ha colpito con un oggetto per farsi consegnare il denaro. I malfattori prima sono entrati in chiesa dove hanno preso il tabernacolo con i calici e le ostie per l’eucarestia. Dalla chiesa, attraverso la canonica, sono saliti al secondo piano dello stabile dove ci sono gli alloggi. Il religioso è stato sorpreso mentre dormiva. Si sono fatti consegnare 300 euro in valuta argentina e 100 euro in contanti.
«La vile aggressione di cui è stato vittima padre Pertini con la sua famiglia nella parrocchia di San Filippo Neri, nel quartiere Zen, è un fatto gravissimo che segna un salto di qualità per violenza e contenuto. L’impegno di padre Pertini, in prima fila con al fianco l’amministrazione, ha evidentemente dato fastidio e dà fastidio a quanti per anni hanno avuto il controllo sul territorio e oggi hanno perso terreno». Lo dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
«Il Comune – aggiunge – è e sarà sempre a fianco di padre Pertini e di tutti coloro che allo Zen lavorano ogni giorno per costruire un futuro migliore per quel quartiere, che significa un futuro migliore per tutta Palermo»