Zafferana, trovati dei resti umani all’interno di una grotta Morte risale a decenni fa, recuperati gli effetti personali

Pantaloni scuri, camicia chiara a righe, leggero maglione di lana, cravatta nera, mantellina di nylon verde scuro, cappello di lana con pon-pon e scarponcini Pivetta n. 41. Questi gli abiti indossati da un uomo il cui cadavere è stato trovato all’interno di una grotta nel territorio di Zafferana Etnea. La morte risalirebbe a diversi decenni fa, tra gli anni Settanta e Novanta.

A trovare i resti sono stati i finanzieri del Soccorso alpino impegnati in un’esercitazione insieme alle unità cinofile. Dai primi riscontri, effettuati dalla sezione Investigazioni scientifiche del comando provinciale dei carabinieri di Catania e al successivo trasporto dei resti presso l’obitorio dell’Ospedale Cannizzaro, si tratterebbe di un 50enne alto all’incirca un metro e settanta. Aveva un orologio Omega, un pettine con custodia e con lui sono state trovate anche alcune monete in lire. Il decesso sarebbe avvenuto in autunno o inverno. L’uomo avrebbe avuto malformazioni congenite al naso e alla bocca.

Eventuali segnalazioni di persone scomparse nel citato periodo che corrispondano alla descrizione sopra riportata possono essere fatte al comando provinciale della guardia di finanza di Catania allo 095 519 2125.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo