Dimissioni «irrevocabili» dall'incarico. Le hanno rassegnate buona parte degli eletti al senato cittadino del Comune pedemontano. A tre anni dalle elezioni comunali che avevano eletto il primo cittadino Alfio Russo. Un epilogo che arriva dopo che, nei mesi scorsi, l'affaire Turi Sapuppo aveva tenuto banco
Zafferana Etnea, nove consiglieri comunali si dimettono Decade il Consiglio: «Stacchiamo la spina per dignità»
Nove consiglieri comunali hanno rassegnato stamane le dimissioni «irrevocabili» dall’incarico. L’intero consiglio di Zafferana Etnea decade così a tre anni dalle elezioni amministrative che avevano eletto il primo cittadino Alfio Russo. Un epilogo che lascia ancora più sorpresi, se si pensa che quelle consultazioni si giocarono con un’unica lista in campo, regalando al sindaco il secondo mandato ed un consiglio, composto da 13 persone (due consiglieri si erano dimessi per fare gli assessori) senza opposizione. Adesso il nuovo assessore regionale agli Enti locali dovrà individuare un commissario che sostituirà l’organismo consiliare. Sindaco e assessori, invece, restano in carica.
Non è bastata però un’aula blindata per garantire l’unità del gruppo Zafferana in Comune. Drammatica era stata la contesa sul ruolo di Turi Sapuppo, presidente del consiglio revocato a luglio dai consiglieri comunali che erano rimasti al fianco del sindaco Russo. Sapuppo, seguito dai consiglieri Angela Di Bella, Alfio Nicotra e Pippo Privitera, aveva così dato vita ad un gruppo di minoranza e si era rivolto al Tar per riprendersi la poltrona dove nel frattempo era stato eletto ad ampia maggioranza Ignazio Coco. Quanto peraltro previsto da accordi pre-elettorali.
A metà mandato infatti Sapuppo, già presidente dal 2009 al 2014, avrebbe dovuto lasciare spazio proprio a Coco. «Un accordo valido sul piano etico – ricorda una nota dei consiglieri dimissionari – non rispettato da Sapuppo, che mai aveva mostrato insofferenza politica, con motivazioni risibili». Da qui la mozione di revoca, «perché disgustati dall’atteggiamento ostruzionistico e per esternare il venire meno del rapporto fiduciario rendendo edotta la comunità di Zafferana della gravità della situazione creatasi».
A settembre, però, la giustizia amministrativa dava ragione al presidente Sapuppo, sfiduciato politicamente, e reintegrato a pieno titolo dalla legge. Per amministrazione e consiglieri si inaugura allora una lunga fase di riflessione e trattative interne serrate, culminate nell’odierna scelta radicale dei consiglieri Ignazio Coco, Chiara Guglielmino, Sergio Alampo, Graziella Torrisi, Vincenzo Tropea, Vera Leonardi, Rosaria Barbagallo, Mario Bonaiuto, Carmelo Torrisi. «Con grande rammarico ma nel rispetto di principi di etica e morale rassegniamo le dimissioni», si legge nel documento del gruppo Zafferana in Comune che ripercorre tutte le tappe del caso Sapuppo e chiarisce il senso di un gesto così forte.
«Non appare più possibile tollerare una tale assurda e imbarazzante situazione, non è questa la Zafferana che vogliamo, quella improntata sul tradimento di un patto in nome di tornaconti personali, sul mantenimento a tutti i costi di poltrone e privilegi». Motivo per il quale i nove consiglieri avrebbero deciso di «rinunciare alla carica sino ad oggi ricoperta rimanendo comunque a sostegno dell’amministrazione – concludono – ma staccando la spina ad un consiglio comunale il cui presidente non rappresenta in alcun modo il patto con gli elettori assunto tre anni fa».