C’è anche Jonathan Bloomer, il presidente di Morgan Stanley, tra i passeggeri dispersi che si trovavano a bordo dello yatch di lusso Bayesian. La barca a vela è affondata intorno alle 4.30 del 19 agosto a largo di Porticello, frazione di Santa Flavia, in provincia di Palermo. Il nome del presidente della banca d’affari con sede a New York, si aggiunge a quello dell’imprenditore inglese del settore tecnologico Mike Lynch. Con quest’ultimo, a bordo, c’erano la figlia 18enne Hannah – anche lei dispersa – e la moglie Angela Bacares. Quest’ultima è tra le 15 persone che sono state salvate dopo il naufragio. Nell’elenco dei dispersi, secondo quanto riferito da Salvatore Cocina, capo della Protezione civile in Sicilia, ci sarebbe anche l’avvocato Chris Morvillo, dello studio legale internazionale Clifford Chance. Confermata, invece, la morte dello chef della nave Ricardo Thomas che figurava tra i dispersi. All’appello mancano anche le mogli di Bloomer e Morvillo.
Secondo quanto emerso in queste ore il viaggio della Bayesian era stato organizzato da Lynch. L’imprenditore a giugno era stato assolto dall’accusa di frode nell’ambito della vendita dell’azienda di software Autonomy, alla società tecnologica statunitense Hewlett-Packard. Un affare che, secondo quanto riportato dal The Guardian, ammontava a 11 miliardi di dollari. Il processo a Lynch è iniziato a marzo a San Francisco, dopo una lunga battaglia per la sua estradizione dall’Inghilterra agli Stati Uniti. A difenderlo era stato proprio lo studio legale Clifford Change con in testa l’avvocato Morvillo. Poche ore l’affondamento della nave è stata diffusa la notizia della morte di Stephen Chamberlain, coimputato dell’imprenditore britannico nel processo a San Francisco. L’uomo, che era vicepresidente finanziario di Autonomy, la società co-fondata dal magnate della tecnologia Lynch, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Reuters, è stato investito mentre correva.
La prima ispezione dei sommozzatori dei vigili del fuoco all’interno del relitto dell’imbarcazione, affondata ieri mattina, è terminata ieri sera con esito negativo. I sommozzatori sono riusciti ad accedere al ponte di comando ma non all’interno dell’imbarcazione a causa della presenza di suppellettili che ostacolano il passaggio. Le operazioni sono quindi riprese questa mattina. «Dall’esterno non si riesce a vedere nulla dentro lo yacht e dunque al momento non è stato individuato alcun corpo – ha spiegato il responsabile della comunicazione in emergenza del comando generale dei Vigili del Fuoco, Luca Cari – I sommozzatori stanno ora cercando di trovare il punto migliore per entrare e lavorare in sicurezza. Abbiamo individuato una vetrata dalla quale potremmo entrare. Ma è chiusa dall’interno e spessa 3 centimetri, dunque dobbiamo riuscire a rimuoverla e poi potremmo avanzare meglio all’interno». In base alla profondità in cui si trova il relitto i sommozzatori possono rimanere sott’acqua per 12 minuti massimo, di cui due servono per scendere e salire. Dunque il tempo reale per poter effettuare le ricerche è di 10 minuti a immersione.
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