E' arrivato il giorno della verità sul futuro della compagnia aerea etnea. Antonino Pulvirenti ha presentato, durante l'incontro di ieri con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, le soluzioni per scongiurare il fallimento della sua low cost. Una newco finanziata da un socio della grande distribuzione del Nord Italia e la partecipazione dell'Irfis. Ma il 55 per cento resterebbe a lui che, con il concordato preventivo, potrà non saldare gran parte del debito della vecchia società
Wind Jet, presentato il piano di rilancio Ricomincerà a volare da dicembre
Sono notizie ancora non ufficiali, ma certamente buone: la Wind Jet tornerà a volare. Ieri i vertici della low cost etnea hanno illustrato al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera il piano di rilancio della società, che prevede la costituzione di una newco in cui parteciperanno per il 40 per cento un imprenditore della grande distribuzione del Nord Italia e per il cinque per cento l’Irfis, l’istituto finanziario della Regione Sicilia. Il 55 per cento della società resterebbe quindi nelle mani del patron del Calcio Catania Antonino Pulvirenti.
Con un capitale iniziale che dovrebbe aggirarsi intorno ai 60 milioni di euro si riporterebbero nel cielo italiano quattro aerei in cui verrebbe impiegato il 40 per cento del personale, adesso in cassa integrazione straordinaria. La data del nuovo inizio dovrebbe essere il cinque dicembre. E comunque certamente dopo la tanto discussa chiusura dell’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania, prevista per il cinque novembre e della durata di un mese durante il quale verranno eseguiti lavori di ripristino sulla pista. Il piano prevedrebbe anche una crescita sia di flotta che di personale dopo i primi mesi di ripresa dell’attività, che dovrebbero addirittura raddoppiare entro il periodo estivo.
I lavoratori al momento non hanno ricevuto conferme ufficiali e restano in attesa. Come loro attendono i passeggeri, e non solo quelli che vorrebbero riavere indietro i loro soldi per i biglietti non utilizzati in seguito al blocco dei voli cominciato lo scorso 12 agosto, ma anche chi teme di non poter più viaggiare da Catania a prezzi contenuti. Aspettano anche i creditori della vecchia Wind Jet. Per loro non si prevedono buone nuove. Almeno non per tutti. Ricorrendo alla legge sul concordato preventivo, infatti, Pulvirenti potrebbe saldare solo il 35 per cento dei suoi debiti. Che intanto restano congelati fino a quando non sarà delineato con certezza il futuro dell’azienda.