Si è concluso con un niente di fatto il tira e molla che va avanti da gennaio tra la low cost siciliana e la compagnia di bandiera. A farne le spese 500 dipendenti, più i 300 dell'indotto. Ma anche i creditori dell'azienda e i passeggeri. L'Enac ha già comunicato il blocco dei voli per lunedì 13 e dovrà occuparsi di evitare i disagi agli utenti già muniti di biglietto. «È un gran casino», commenta la Filt Cgil, che annuncia azioni con e per i lavoratori nei prossimi giorni e ha già indetto un'assemblea permanente all'aeroporto di Catania
Wind Jet-Alitalia, trattativa saltata I dipendenti amareggiati: «Siamo tutti fuori»
Alitalia non acquisirà più la Wind Jet. La trattativa che ha tenuto per mesi passeggeri e dipendenti attaccati a un filo, tra ansie e preoccupazioni, è saltata. La low cost del patron del Calcio Catania, Antonino Pulvirenti, sembra essere destinata al fallimento e a farne le spese saranno 800 lavoratori, i 500 dipendenti dell’azienda, che non essendo assorbiti dal Gruppo Cai andranno in cassa integrazione, e i 300 dell’indotto, che invece non potranno neanche godere degli ammortizzatori sociali. «Un disastro», commenta il segretario della Filt Cgil Carmelo De Caudo. Che avverte: «Succederà il gran casino che è successo quando è fallita Alitalia, spostato però da Fiumicino al Bellini di Catania». Dove è già in corso un’assemblea permanente dei lavoratori.
«Tra le due compagnie non si è giunti all’accordo perché Alitalia giocava al ribasso sul valore degli aerobus», spiega il sindacalista. Il lungo tira e molla messo in atto nelle ultime settimane da Alitalia, non senza colpi di scena, è dunque finito. Dopo la decisione dell’Antitrust, la compagnia di bandiera si era tirata indietro con la sorpresa di tutti, per poi rientrare in trattativa richiedendo al presidente Pulvirenti delle garanzie. Prima quelle immobiliari, poi quelle sulle manutenzioni e il valore degli aeromobili. E infine avrebbe preteso la trasformazioni delle garanzie immobiliari in garanzie bancarie entro tre mesi dall’accordo. «Se non si fossero trasformate, Pulvirenti avrebbe dovuto pagare un milione per ogni mese di ritardo come penale», racconta De Caudo. Per lui queste richieste altro non sono che «clausole vessatorie da parte di Alitalia che in realtà non aveva più intenzione di concludere l’acquisizione», afferma.
Dello stesso parere l’amministratore delegato della Wind Jet, Stefano Rantuccio, che dichiara che «tutte le condizioni minime richieste per la chiusura dell’operazione erano disponibili sin dal 25 luglio, allorché, senza motivo, Alitalia intese far decadere la trattativa, seppure vi fosse un pieno accordo su tutti i punti». «Alitalia – sottolinea Rantuccio – spera ora di spuntare condizioni maggiormente vantaggiose, ulteriori rispetto a quanto pattuito il 1 agosto, imponendo condizioni vessatorie e usando a pretesto la necessità di ricevere documentazione da terze parti».
Una versione opposta a quella data da Alitalia nella nota in cui motiva la fine della trattativa: «A seguito delle dichiarazioni odierne da parte dell’amministratore delegato di Wind Jet – si legge nel comunicato stampa – dalle quali è evidente la volontà della compagnia di non rispettare le condizioni sottoscritte negli accordi, Alitalia informa che non vi è più spazio per ulteriori trattative con Wind Jet per l’acquisizione del vettore catanese». E precisa che «nonostante la sua volontà di realizzare l’operazione, Wind Jet non è mai riuscita a rispettare le date e gli obblighi derivanti dai vari accordi firmati con Alitalia, conferendo cosi all’operazione un profilo di rischio assolutamente imprevedibile ed inaccettabile nell’ottica di una gestione seria e responsabile».
Intanto, l’Enac comunica in una nota alla compagnia siciliana che «in assenza delle garanzie richieste nei giorni scorsi e del concreto miglioramento della regolarità operativa dei voli già a partire da questo fine settimana, sarà costretto da lunedì 13 agosto prossimo a sospendere la licenza di operatore aereo per manifesta incapacità della società».
L’Enac ha anche chiesto al vettore di far fronte ai pagamenti dovuti alle società di gestione, agli handler e ai fornitori di servizi per evitare che, in applicazione dell’articolo 802 del codice della navigazione, sia costretto a non autorizzare i decolli. Inconvenienti causati dai debiti come quelli che hanno tenuto bloccati a Malta cinque aeromobili negli ultimi giorni. L’ente invita la low cost a sospendere la vendita di biglietti, almeno fino a quando non venga eventualmente ripristinata una soddisfacente e regolare operatività. In caso di fallimento della compagnia etnea, l’Ente per l’aviazione civile dovrà vigilare sulla tutela dei diritti degli utenti che in questi mesi hanno acquistato biglietti Wind Jet, dando disposizioni sull’eventuale loro riprotezione su voli di altri vettori.
Più preoccupati dei passeggeri sono certamente i lavoratori. «Non so se è tutta una manovra per sbrogliare la matassa», dice un tecnico Wind Jet. Ormai i dipendenti non sanno più cosa pensare e a chi credere. Lui è tra quelli che dovevano essere assorbiti dal gruppo Alitalia. È passato come circa 400 dei suoi colleghi dalla preoccupazione alla speranza alla sfiducia, più di una volta in queste settimane. «Ora – conclude – so solo che al momento siamo tutti fuori e c’è spazio solo per l’amarezza e la tristezza».
[Foto di Marco Tersigni]