La denuncia del presidente del Comitato regionale delle comunicazioni di Sicilia che parla di strumentalizzazione elettorale. E punta il dito contro il sindaco Orlando: «Non mi risulta che il Comune abbia stanziato un centesimo in questa iniziativa, eppure il sindaco era lì in prima fila a fare il suo intervento»
Web radio, Corecom denuncia: kermesse elettorale Ciro Di Vuolo: «Imbarazzante, giovani rimasti fuori»
«Francamente mi aspettavo venisse data più voce ai ragazzi, ma quello che è successo oggi a livello organizzativo lo reputo imbarazzante». È polemico il presidente del Corecom Sicilia, Ciro Di Vuolo, che già questa mattina, a Palermo, mentre era in corso l’inaugurazione della web radio 100 Passi gestita dagli studenti del liceo Galilei in un bene confiscato in via Carducci, aveva espresso tutto il suo disappunto per «una giornata che doveva essere principalmente dedicata ai giovani, alla lotta alla mafia e ad altri comportamenti deviati, e che invece è stata trasformata in una kermesse elettorale e partitica. Mi auguro che iniziative del genere non siano più strumentalizzate». A intervenire alla presentazione, tra gli altri, sono stati il sindaco, Leoluca Orlando, e il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Presenze che hanno imposto misure di sicurezza imponenti, al punto da costringere giornalisti e studenti fuori dalla sede della web radio.
Il progetto, portato avanti da rete 100 passi, Miur, e studenti del Galilei, prevede al piano superiore dello stabile un osservatorio regionale contro cyberbullismo e stalking, e il Corecom, grazie a una collaborazione con l’ufficio scolastico regionale, ha finanziato con 5mila euro le strutture informatiche del centro. «Da tempo lavoriamo con i ragazzi andando anche nelle scuole a sensibilizzarli sull’uso consapevole di internet e i pericoli legati al web – ha detto Di Vuolo – e mi sarei aspettato, visto il genere di iniziativa, che venisse data più voce ai ragazzi, costretti invece a stare fuori. Non ho intenzione di fare nessuna polemica politica – puntualizza – ma al di là delle dimensioni limitate del luogo avrei gradito vedere come protagonisti loro, i più giovani, e noi grandi dietro le quinte». Magari intervenendo con qualche escamotage, come spiega Di Vuolo: «Con tutto il rispetto nei confronti del ministro e del protocollo di sicurezza necessario, avendo peraltro deciso di chiudere al transito la strada, si poteva magari allestire uno spazio anche all’esterno, per consentire a tutti di ascoltare».
Una mancanza di attenzione che sorprende il presidente del Corecom: «La politica sta vivendo un momento di difficoltà e ha delle scadenze elettorali importanti, sia a livello nazionale che locale, che riguardano sia il ministro, appena candidato alla segreteria del Pd che la città di Palermo – ha aggiunto – francamente mi sarei aspettato maggiore attenzione verso la scuola, i giovani e i professori che in silenzio a testa bassa hanno lavorato per mesi dietro le quinte». E invece? «E invece loro sono stati fuori senza potere ascoltare nulla. Tra l’altro – è la stoccata finale del presidente – non mi risulta che il Comune abbia stanziato un centesimo in questa iniziativa, eppure il sindaco era lì in prima fila a fare il suo intervento».