Un’assemblea lunga e sostenuta, un incontro che ha visto la partecipazione di docenti, studenti, ricercatori, borsisti, precari e chi più ne ha più ne metta. Tutti presenti all’appello nell’Aula Magna di Chimica che per quattro ore è stata scenario di molti interventi accomunati da un’unica questione: tagli sì, tagli no?
“Discutere, confrontarsi, lavorare insieme per il bene dell’università, per il bene dell’Ateneo mantenendo comunque ognuno i propri ruoli” – le parole del Rettore a sciogliere l’assemblea.
Tra i presenti a prendere la parola, il Professore Antonio Lo Giudice, Preside della facoltà di Matematica, Fisica e Scienze Naturali di Catania, parla dell’attuale operato dei più alti organi amministrativi.
“Compito della CRUI è rappresentare e difendere le esigenze dell’Università; del Governo invece prendere decisioni in merito e assumersi le responsabilità delle scelte fatte”.
Sull’assemblea appena trascorsa: “Si è fatto un minimo di chiarezza” – le conclusioni accennate da Lo Giudice – “certamente si può fare di più”.
Maria Merlini, rappresentante del Coordinamento Precari della Ricerca dell’Università di Catania che mette insieme i ricercatori non strutturati dell’Università di Catania e un nucleo di dottorandi, espone le proprie considerazioni in merito al piano programmatico dell’Ateneo e lo fa a nome del neonato Gruppo Ricercatori Precari di Catania del quale è anche coordinatrice: “Prioritario è iniziare una vera contestazione sui tagli indiscriminati – lamenta ai nostri microfoni la giovane dottoranda – “ridurre la ricerca, limitare il diritto allo studio non può che causare un pericoloso arretramento al già lento sviluppo del nostro paese” .
Non fermare il dialogo, proseguire sulla linea di un costruttivo dibattito: concordano entrambi gli intervistati.
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