Vittoria, anziano truffato da avvocato e medium Coniugi tra politica, club esclusivi ed esoterismo

«Lui è proprio un ragazzo d’oro. Certo già 300mila non ce li ha più, a questi se ne aggiungono altri 200mila circa che vi darà in seguito». È solo uno dei messaggi manoscritti trovati dagli investigatori nello studio di R.M.53enne avvocato di Vittoria, indagato insieme alla moglie G.S.sedicente maga, per una presunta truffa ai danni di un anziano vedovo. Che sarebbe stato costretto, nel corso del tempo, a cedere circa mezzo milione di euro alla coppia.

Soldi che sarebbero finiti nelle tasche dei coniugi, che avrebbero sfruttato la fragilità psicologica della vittima. Un raggiro andato avanti negli anni, fino a quando l’anziano non avrebbe trovato la forza di confidarsi con i parenti che hanno sporto denuncia. Marito e moglie si definivano «nuovi nipoti» dell’uomo e questa nuova parentela avrebbe giustificato i trasferimenti di denaro. In un altro messaggio si legge: «La casa del nonno sarà sempre della nuova nipote, è scritto e lei ne sarà degna, anche il suo squisito marito, io ne sono entusiasta, sembra un mio genero ormai».

MeridioNews è riuscito a rintracciare il protagonista della vicenda. Si tratta di un professionista con un impegno attivo nei club service e nella politica. Politica che ha interessato, in passato, anche la sedicente medium, che negli anni Duemila risulta aver fatto parte del coordinamento cittadino del Partito democratico. Raggiunto telefonicamente, l’avvocato si difende: «Non c’è nulla di vero, dovranno provare che ci sono stati questi raggiri – commenta -. La guardia di finanza ha fatto il suo dovere controllando in seguito a una denuncia, ma non troveranno nulla. Il signore, lo conosciamo da tempo tramite la sua famiglia». La difesa del professionista prosegue assicurando che l’unico rapporto economico avuto con l’anziano risalirebbe al 2005. «Comprammo un appartamento insieme – spiega -. Ho gli assegni che dimostrano come ho pagato la mia parte». Mentre sul ritrovamento dei messaggi nel proprio studio chiosa: «Non sono cose che si possono provare razionalmente. Li abbiamo ricevuti ma non voglio commentare», specifica.

Nei documenti sequestrati dagli investigatori, tuttavia, emergerebbero diverse comunicazioni in cui una parente defunta dell’anziano avrebbe invitato quest’ultimo a essere generoso. Superando una presunta avarizia. «Vi dico solo una cosa, lo stabile sarà tutto vostro e, anche la casa del nonno che lo crediate o no! Il nonno sa cosa fare! Al buon intenditore poche parole! – si legge in un messaggio -. Lui ancora è troppo avaro lo so, ma cambierà “quasi improvvisamente” ve lo garantisco».

Successivamente, il suggerimento sarebbe stato quello di prendersi cura della coppia piuttosto che dei veri parenti di sangue. «Allora le mie volontà erano queste: l’appartamento a questa nuova nipote, le altre case o cose ai due nipoti alla morte ! Ma a questa nipote “speciale” subito», si legge in un foglio. Inviti a cui bisognava rispondere – anche perché questa sarebbe stata la volontà «pure di Dio, perché lui è il Padre di tutti e io sono santa ormai» – e che avrebbero riguardato anche interventi specifici. Come nel caso della cucina. «Prendi il catalogo della vostra cucina», avrebbe detto la defunta all’avvocato; per poi rivolgersi all’anziano: «I ragazzi se la sono già comprata, quasi! Però ne manca una parte che noi già vediamo! E quindi questa tocca a te! Bene solo ottomila euro, così è completa». 


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