La giovane è stata seguita nel ritorno a casa, intorno alle 4 e 30 del mattino. Dopo la sua denuncia sono risultate fondamentali le immagini di videosorveglianza della zona. Nei cellulari dei due giovani ritrovati anche alcuni video dell'aggressione perpetrata
Violenza sessuale nei confronti di una studentessa Episodio avvenuto in centro, arrestati due uomini
Una notte terribile, quella dello scorso 4 luglio, per una studentessa che vive a Palermo. La giovane, dopo una serata passata con gli amici in alcuni locali del centro storico, è stata violentata da due persone intorno alle 4 e 30 del mattino, di ritorno a casa. A distanza di poco più di una settimana, per i presunti aggressori è scattato l’arresto. Il procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e la pm Luisa Bettiol hanno infatti emesso un decreto di fermo, eseguito ieri dalla polizia di Stato, nei confronti di due giovanissimi cittadini del Bangladesh. Si tratta del 21enne Deb Sagor e del 19enne Hamaet Ferdause Kahn: i due sono ora indagati per il reato di violenza sessuale di gruppo e sono stati condotti al carcere Pagliarelli.
Dopo l’immediata denuncia della vittima presso gli uffici della squadra mobile, le indagini hanno avuto un impulso decisivo grazie all’acquisizione delle immagini dei sistemi di video sorveglianza di enti pubblici, esercizi commerciali e abitazioni private dislocate nella zone interessate e dettagliatamente analizzate dagli investigatori.
Così il racconto della ragazza è stato corroborato anche dai frame acquisiti. Secondo gli investigatori, dunque, già nel corso della serata in questione la giovane era stata avvicinata e importunata dai due malviventi. I quali poi l’hanno seguita nel tragitto verso casa, disponendosi sui lati opposti della strada per non dare nell’occhio. Raggiunto un luogo poco illuminato, i due si sono avvicinati nuovamente tra loro e, sorprendendo la studentessa alle spalle, l’hanno aggredita, bloccata e violentata, per poi successivamente dileguarsi.
A risultare fondamentali per l’esito delle indagini anche il sopralluogo degli agenti della squadra mobile compiuto sulla scena del crimine e l’analisi degli indumenti della vittima, nonché i tamponi effettuati dal medico legale per effettuare l’esame del DNA. Con questi forti elementi accusatori i poliziotti, una volta risaliti all’identità dei due giovani, hanno condotto una perquisizione domiciliare a loro carico. E nelle loro abitazioni hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro gli indumenti utilizzati quella notte nonché i loro cellulari, da cui sono stati estrapolati alcuni video della violenza perpetrata.
Gli investigatori ora non escludono che i due possano essersi responsabili di altri atti di violenza nei confronti di altre vittime.