Villagrazia di Carini tra sole e rifiuti

Autostrada Palermo-Trapani-Mazara del Vallo. Svincolo per Carini. Trecento, quattrocento metri a destra, ed ecco la strada che porta a Villagrazia di Carini. Sono le 11 e 30 di mattina. La temperatura segnata dalla nostra autovettura è di 37 gradi centigradi. Fuori fa più caldo. Sotto i cumuli di immondizia che incontriamo lungo la strada la temperatura, ad occhio e croce, potrebbe raggiungere i 45-50 gradi centigradi.

Già, l’immondizia. Non raccolta. A montagne. Sotto il sole giaguaro di una mattina di giugno piuttosto calda. Anzi, caldissima.

L’immondizia è ovunque: a destra, a sinistra. Sparsa qua e là. Una folata di vento solleva polvere, carta, sacchetti di plastica e alte cose che non sappiamo distinguere, ma che riusciamo bene o male a immaginare. Ancora duecento metri e, a sinistra, si nota un grande cumulo di rifiuti: sacchetti di plastica bianca a centinaia, uno sopra l’altro. E sacchetti di plastica neri e azzurri. Alcuni chiusi, altri aperti. L’aria è irrespirabile. A terra un liquido scuro. Dovrebbe essere il percolato. Una scena nauseante.

Proseguiamo ancora verso il centro abitato. Prima di arrivare incontriamo un altro cumulo di immondizia. Poi, accanto ad ogni abitazione, uno due, tre sacchetti di immondizia. Ce n’è di tutti i generi e di tutte le specie. Nessuno l’ha raccolta. E resta lì. Sotto il sole.

Alla fine del centro abitato giriamo a destra verso l’autostrada. Lungo questo breve tratto sivedono meno rifiuti. Forse stamattina l’immondizia non è stata raccolta. Forse è stato un caso. Chissà.

Imbocchiamo l’autostrada verso Palermo. Sulla destra ci sono abitazioni. La scena ricomincia: cumuli d’immondizia ben visibili attraversando l’autostrada.

Ci chiediamo se la stessa scena si ripete dall’altra parte della carreggiata, percorrendo l’autostrada verso Trapani. sarà così anche dalle parti di Capaci e di Isola delle Femmine?

Fin qui la cronaca di quello che abbiamo visto con i nostri occhi. Adesso qualche considerazione.

Non sappiamo a quale Ato rifiuti si deve l’ ‘ottimo servizio’ di raccolta dei rifiuti di questa zona. Ma sappiamo che questa è una zona di villeggiatura. Che questa mattina era sporca e puzzolente.

Tutto questo succede in una giornata di alte temperature estive. Non abbiamo registrato proteste o allarmi. Tutto tranquillo. Tutto normale. Possibile?

Ci chiediamo: è ‘normale’ tutto questo? Non c’è bisogno di essere medici specializzati in igiene pubblica per capire quello che sta succedendo e quello che potrebbe succedere non tra un anno o due, ma tra due o tre giorni.

In prossimità dei rifiuti non raccolti – soprattutto nelle zone dove giacciono accumulati migliaia di sacchetti di plastica pieni di immondizia – sono presenti virus, batteri, acari. Agenti patogeni portatori di malattie infettive che possono diventare gravi. Pericoli non indifferenti per chi abita in queste contrade. Problemi che il caldo moltiplica.

Poi ci sono i tipo, gli scarafaggi e altri insetti.

Chiediamo: qualcuno ha informato le autorità? Il Prefetto di Palermo è a conoscenza di tutto questo? O forse stasere puliranno tutto e quello che abbiamo visto noi qualche ora  fa è stato solo un caso?

 


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