Tredici anni fa il primo crollo del sottosuolo, che non ha permesso, negli anni, di intervenire a dovere sul piccolo spazio verde ricavato all'interno della piazza intitolata a Mario Francese. Fino al definitivo assestamento e l'inizio dei lavori di manutenzione a marzo. E poi l'intitolazione al pensatore ceco, una scelta in nome «della tutela dei diritti umani»
Villa Havel torna a rivivere dopo il cedimento del 2005 «Uno spazio sicuro e funzionale riconsegnato ai cittadini»
Ci sono voluti 13 anni, ma alla fine Palermo è riuscita a riavere la sua villetta Havel, un piccolo angolo di verde che divide via degli Abruzzi e via delle Madonie. Una delle zone «in» della città, direbbe qualcuno, che fino a qualche mese fa però ha convissuto con degrado, abbandono, cantieri e operai. Quell’angolo appena inaugurato questa mattina dall’amministrazione comunale, infatti, ha ricominciato a respirare solo a marzo scorso, quando sono partiti i fatidici lavori di manutenzione della villetta per rimediare ai danni causati dal primo cedimento strutturale, quello del 2005. Anche se curiosamente l’intitolazione al drammaturgo, saggista, poeta ma anche politico ceco morto nel 2011, Vaclav Havel, aveva preceduto l’avvio della riqualificazione dello spazio, suscitando perplessità e malumori in consiglio.
Ma oggi è solo tempo di festeggiare. Anche per il consigliere comunale di Sinistra Comune Marcello Susinno, tra i primi, mesi fa, a interrogarsi sulla decisione di intitolare anzitempo la villetta e, tra le altre cose, proprio al pensatore ceco, piuttosto che a qualcun altro che con Palermo avesse un legame più stringente. «Dopo un cedimento strutturale verificatosi anni fa, stamattina con l’intervento del sindaco Orlando si è svolta l’inaugurazione della villetta, da poco intitolata a Vaclav Havel – dice il consigliere -. Esprimo apprezzamento per l’intervento posto in essere, dopo l’inizio dei lavori alcuni mesi fa. Lo spazio è stato finalmente restituito ai cittadini e reso sicuro e funzionale». E sulla scelta del nome, oggi, non ha dubbi: «Un segno di stima, dovuto alla caratura di questo personaggio – dice -. Lo ha voluto il sindaco, una scelta per la tutela dei diritti umani».
Lo spazio, che si trova all’interno del primo tratto della piazza dedicata al cronista ucciso dalla mafia Mario Francese, è stato inaugurato anche alla presenza dell’ambasciatrice della Repubblica Ceca in Italia Hana Hubácková e il console della Repubblica Ceca in Sicilia Andrea Marchione. «Il primo cedimento, quello del 2005, è avvenuto a causa proprio di un cedimento del sottosuolo – spiega ancora il consigliere Susinno -, nel corso degli anni però è successo che gli strati sottostanti si sono stabilizzati e a inizio del 2018 si è potuto procedere al ripristino della villetta. I lavori sono stati eseguiti da Rap e dagli operai dell’ufficio Ville e giardini». Dopo anni di abbandono e oblio, sono bastati circa sei mesi per rimettere in sesto questa piccola oasi cittadina e restituirla a quegli abitanti che da tempo la reclamavano.
«Nel nome di Vaclav Havel noi ricordiamo il passato, viviamo il presente e costruiamo il futuro», commenta il sindaco Orlando ricordando il fautore della cosiddetta Rivoluzione di Velluto. «Essere qui con la signora ambasciatrice e con il console della Repubblica Ceca a Palermo è motivo di orgoglio perché conferma il ponte tra Praga e la nostra città, tra il Mediterraneo e la Mitteleuropa, e serve anche a ricordare e fare memoria di uno dei personaggi più significativi della vita culturale, artistica e politica del XX secolo nel mondo. Havel – aggiunge – costituisce una presenza politica, ma anche profetica per l’Europa che si sarebbe costituita dopo la caduta del muro di Berlino e la fine dei blocchi contrapposti».