Vie per Dalla e Cannavò, periferia per Goliarda Sapienza Emma Baeri: «Il Comune si crede colto ma è arrogante»

«Sono colpita da questa insensibilità culturale di un’amministrazione che si accredita come colta». Emma Baeri, storica e femminista catanese, non trattiene l’indignazione nell’apprendere la scelta del Comune di Catania di intitolare sì una strada alla scrittrice e attrice Goliarda Sapienza, ma in periferia, nel quartiere San Nullo, lontanissimo dal suo luogo di nascita: San Berillo. La decisione della commissione toponomastica è stata comunicata oggi. Sono otto i nomi di altrettante figure alle quali verranno dedicate altrettante strade e piazze in città: il giornalista Candido Cannavò, il cantautore Lucio Dalla, i due commissari di polizia uccisi dalla mafia Beppe Montana e Ninni Cassarà, il fondatore del Teatro Stabile Mario Giusti, lo storico allenatore di pallavolo Luciano Abramo e il matematico inglese Alan Turing. E poi l’autrice de L’arte della gioia, per la quale i gruppi Le Voltapagina e Se non ora quando – Catania avevano rivolto una richiesta argomentata e specifica: intitolarle una piazzetta su via Pistone, piazza delle Belle

«Abbiamo deciso di non mollare questa campagna – spiega Baeri – Abbiamo protocollato una lettera inviata al sindaco nella quale abbiamo chiesto quel luogo, spiegandone con precisione i motivi». Alla richiesta segue il silenzio dell’amministrazione. Qualche settimana dopo, il 25 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, i due gruppi catanesi hanno apposto una targa per intitolare piazza delle Belle a Goliarda Sapienza. «Adesso la targa è scomparsa – afferma la docente – Forse l’ha portata via il vento, forse l’hanno tolta». Ora giunge una notizia che Emma Baeri giudica «una forma di arroganza, che richiede una risposta quantomeno indignata». 

«Sono allibita – prosegue la femminista – Sono delusa, sgomenta. È una disattenzione, un’arroganza che nasce dal disprezzo. Goliarda Sapienza è nata e vissuta lì», sottolinea con forza. Adesso si studieranno le modalità con le quale reagire. «Continueremo a chiedere quella piazza – garantisce – Dobbiamo muoverci su un piano culturale e politico. Sottolineeremo l’ignoranza di questa amministrazione che capisce che ci sono interessi enormi su San Berillo, ma non vuole dare una indicazione culturale alla città».

A Cannavò – di origini catanesi, direttore per anni de La gazzetta dello sport – verrà intitolato l’ex piazzale Oceania, l’affaccio sul mare di piazza Galatea. Per Giuseppe Montana, ucciso nel 1985, e Ninni Cassarà, ammazzato pochi giorni dopo, le vie individuate sono rispettivamente a San Giovanni Galermo (il piazzale davanti la sede della Municipalità) e in zona via Nuovalucello. A Mario Giusti sarà dedicata una strada tra viale Raffaello Sanzio e corso della Province. Porterà il nome di Lucio Dalla, legato alla Sicilia tanto da averla scelta come luogo di residenza, una traversa di via Sebastiano Catania a San Nullo. Stessa zona scelta per il crittografo Turing, lo sportivo Abramo e la scrittrice e attrice catanese. «Non siamo in cattiva compagnia – Emma Baeri si concede un sorriso. Poi torna seria – Andremo avanti: è una questione di sensibilità culturale». 


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La commissione Toponomastica ha deciso di intitolare otto tra strade e piazze della città ad altrettanti nomi importanti, tra i quali lo storico direttore de La gazzetta dello sport e il matematico Alan Turing. Nell'elenco figura anche la scrittrice, per la quale la via scelta si trova a San Nullo. Ma da mesi le femministe etnee chiedono di dedicarle piazza delle Belle, nel suo quartiere, San Berillo. «È una disattenzione, un'arroganza che nasce dal disprezzo», afferma con decisione la docente Baeri

La commissione Toponomastica ha deciso di intitolare otto tra strade e piazze della città ad altrettanti nomi importanti, tra i quali lo storico direttore de La gazzetta dello sport e il matematico Alan Turing. Nell'elenco figura anche la scrittrice, per la quale la via scelta si trova a San Nullo. Ma da mesi le femministe etnee chiedono di dedicarle piazza delle Belle, nel suo quartiere, San Berillo. «È una disattenzione, un'arroganza che nasce dal disprezzo», afferma con decisione la docente Baeri

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