Il filmato comico ma non troppo dell'attore e regista catanese racconta una normale serata con aggressioni e scippi in piazza Teatro Massimo. popolata da ubriachi, posteggiatori abusivi e baby gang. Un tema caldo nelle ultime settimane dopo le denunce di cittadini e politica locale. Guarda il video
Video di denuncia sulla movida in centro Davide Kyo: «Basta parole, attiviamoci»
«Molti blog in questi giorni denunciano una condizione da far west in piazza Teatro a Catania. Vorrei ricordare alle persone che comunque lamentarsi e vergognarsi postando frasi ridicole sui social network non aiuta a migliorare la situazione. Attiviamoci nella vita reale». Con queste parole Davide Kyo, nome d’arte di Davide Limoni, accompagna quello che definisce «non un video comico ma di denuncia» sulla condizione della movida nel centro storico etneo. Il riferimento dell’attore e regista catanese – reso noto dai suoi video e dalle web series su Youtube – è alla denuncia partita dalla pagina Facebook Inciviltà a Catania, accompagnata dalle notizie di cronaca di continue risse tra giovani, aggressioni e rapine durante le ore notturne. Casi che hanno attirato anche l’attenzione degli amministratori locali, tra cui i consiglieri comunali di maggioranza Agatino Lanzafame ed Elisabetta Vanin che hanno scritto una lettera al prefetto e al questore etnei per chiedere «un piano straordinario di interventi per garantire la pubblica incolumità in centro nelle ore serali».
https://www.youtube.com/watch?v=OhEteiG2UnU
Seppure realizzato nel consueto stile comico, il video è uno spaccato – neanche troppo esasperato – delle serate di giovani e giovanissimi nella centrale piazza catanese. Tra venditori ambulanti più o meno insistenti, spacciatori più volte denunciati da residenti e gestori dei locali, ubriachi, scippatori, posteggiatori abusivi e baby gang. Sotto gli occhi delle forze dell’ordine che spesso si dichiarano impotenti perché sottodimensionate. «Ridiamo per non piangere – commenta l’autore – Spero che questo video possa risvegliare la coscienza delle istituzioni competenti».