Viale Benedetto Croce tra pericoli e incuria «Paghiamo l’Imu per stare in una trazzera»

«Non siamo cittadini di serie B, chiediamo che l’amministrazione comunale si occupi anche di noi». E’ la denuncia dei residenti del tratto finale di viale Benedetto Croce, nel quartiere di Nesima, a Catania, da più di cinque anni costretti a vivere in condizioni di totale abbandono. L’area del viale che va dal civico 36 al 48 è infatti sprovvista di lampioni per l’illuminazione pubblica e segnaletica verticale. Ma non finisce qui: il manto stradale è dissestato e, ai margini, è costeggiato da buche e fossi – tra cui uno scavo a cielo aperto, lungo una decina di metri e profondo almeno un paio – pericolosi per le automobili in transito. Ma anche pieni di sterpaglie secche e spazzatura, facili prede di incendi estivi proprio davanti alle abitazioni. Una zona dove anche i lavori per la metanizzazione sono fermi. «Abbiamo versato nelle casse comunali oltre 250mila euro di contributi di urbanizzazione e dobbiamo pagare l’Imu per zona residenziale, quando invece viviamo in una trazzera priva di ogni servizio», lamenta Luca Reina, residente al civico 48 e portavoce del condominio.

Una situazione insostenibile per i cittadini che, da anni, chiedono al Comune etneo di intervenire per teminare quella che definiscono «l’incompiuta di Catania». Si tratta infatti di un’area di nuova urbanizzazione, ad alta densità di popolazione, in cui le ultime palazzine sono state costruite nel 2006. Che però non è mai stata ultimata. «Mancano tutte le infrastrutture di base – lamenta Reina – ma l’amministrazione ignora le nostre segnalazioni. Anche il presidente della settima municipalità (circoscrizione di cui fa parte viale Croce, ndr), a cui ci siamo rivolti per chiedere aiuto, trova un muro davanti a sé».

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Anni di disagi, per cui però i residenti non hanno mai ottenuto risposte concrete. Se non una promessa, fatta dal sindaco Raffaele Stancanelli in persona un anno e mezzo fa, in occasione della conclusione dei lavori di posa del nuovo manto stradale su tutta la via. E che finora non è stata mantenuta. «Nel dicembre 2010 – spiega Reina – il primo cittadino è venuto qui per l’inagurazione della strada appena asfaltata e ci ha garantito che avrebbe fatto mettere i lampioni nel giro di qualche giorno. I mesi sono passati e noi siamo ancora senza luce». Come non sono servite a nulla le decine di lettere inviate da Reina al gionale La Sicilia, per cui il sindaco gli ha anche dedicato l’appellativo di «rompiscatole», racconta.

Gli abitanti della zona lamentano poca sicurezza a causa del buio, che li costringe a rientrare a casa con gli abbaglianti accesi. La strada infatti parte da un incrocio dove la mancanza di luce e di segnaletica potrebbero causare incidenti e termina in uno slargo senza sbocco, circondato da buche e sterpaglie. Un doppio pericolo, perché – come raccontano i residenti – «la mancanza di luce favorisce la presenza di malintenzionati fuori dai cancelli e i furti di automobili sono all’ordine del giorno». «Con il buio, soprattutto d’inverno, devi avere paura a tornare a casa perché non sai chi puoi trovarti davanti», lamenta Marco Verona, anche lui abitante del civico 48. «Io sono tra i fortunati a cui hanno rubato la macchina», racconta con un sorriso amaro.

Ma a preoccupare chi vive nella zona è sopratutto l’incuria in cui versa il bordostrada, pieno di fossi «in cui c’è il rischio di cadere dentro con la macchina» e di vegetazione spontanea abbandonata a sé stessa. «Non viene mai nessuno a tagliare l’erbaccia – afferma Reina – che d’estate si secca a causa del sole, provocando incendi frequenti». E, fino a poco più di un anno fa, la situazione era anche peggiore. «Almeno adesso c’è l’asfalto», aggiunge Verona. «Prima non era una strada, era una mulattiera, con buche grosse come crateri. Un pericolo per auto e scooter». Per ottenerne il rifacimento, racconta il giovane, «ci sono voluti cinque anni di via crucis tra Comune e Prefettura».

Da Palazzo degli Elefanti arrivano intanto alcune rassicurazioni. Dall’ufficio stampa fanno sapere di aver informato i settori tecnici di competenza (lavori pubblici, manutenzione ed ecologia) e che «l’amministrazione si impegnerà ad effettuare alcuni sopralluoghi nella zona, per elaborare al più presto un piano d’intervento». Sulla stessa linea anche l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Marletta, che a CTzen assicura che i residenti in viale Croce otterrano presto le risposte che chiedono. A cominciare dai lampioni. «I miei uffici sono già al corrente della situazione», afferma Marletta, garantendo anche che l’assessorato ha già pronta «una delibera, che sarà presto approvata, con cui diamo mandato all’azienda che ha in gestione l’illuminazione pubblica (la Gemmo, ndr) di effettuare una serie di interventi di ripristino e manutenzione dell’elettricità in città. E dove un capitolo è dedicato proprio alle opere da completare, tra cui sicuramente è annoverato anche viale Benedetto Croce». Sperando che sia la volta buona per passare dalle parole ai fatti.


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Nel quartiere di Nesima, a Catania, c'è un tratto di strada abbandonato da cinque anni, senza lampioni per l'illuminazione pubblica, con il manto stradale dissestato e costeggiato da fossi, buche, spazzatura e sterpaglie, preda di facili incendi estivi. I cittadini lamentano mancanza di sicurezza a causa del buio. L'amministrazione, dopo anni di interventi promessi ma mai effettuati, garantisce a CTzen che si occuperà della zona. Sarà la volta buona?

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