Gli agenti di polizia, ieri sera, hanno trovato una donna sudamericana distesa a terra. La stessa accusava un uomo di averla attaccata con violenza. Sul posto due ambulanze. Per un'ora i tentativi di convincerla a recarsi in ospedale sono stati vani
Via Ventimiglia nel caos per presunta aggressione Tra grida e insulti. «Mi ha buttata giù dalle scale»
Una donna, forse vittima di un’aggressione, distesa a terra, sull’asfalto bagnato dalla pioggia. È la scena che ieri sera, da poco passate le 20.30, si sono ritrovati davanti gli agenti della polizia intervenuti con due volanti in via Ventimiglia, all’angolo con via Giovanni di Prima, nel quartiere San Berillo di Catania. Sul posto anche due ambulanze del 118. «Mi ha presa per i capelli mentre fumavo una sigaretta e mi ha buttata giù dalle scale», urla la presunta vittima dopo essersi rialzata. Parole con accento chiaramente sudamericano rivolte, insieme a una lunga serie di insulti, a un uomo che staziona in zona. Stando alla ricostruzione della donna sarebbe stato proprio quest’ultimo il suo aggressore.
Gli agenti non possono distrarsi. La signora, all’improvviso, prova a farsi strada intenzionata a vendicarsi per quanto urlava di avere subito. La situazione non migliora nemmeno quando l’uomo entra nel palazzo e scompare. Perché la presunta vittima decide di mettersi a correre verso via Antonio de Curtis. Il primo a lanciare l’allarme, in dialetto, è un ragazzino nero affacciato a un balcone «Ci scappau!», urla. Il tentativo di allontanamento però dura soltanto pochi metri, percorsi i quali la signora decide di sedersi sopra a una panchina.
Attorno alla donna, forse in preda agli effetti dell’alcol, ancora una volta agenti e operatori del 118. Un amico italiano prova a convincerla ad andare in ospedale per farsi medicare. Ma la protagonista di questa vicenda non ne vuole sapere. Vano anche il tentativo da parte di una dottoressa. «Non ho un euro per andarci», si giustifica la presunta vittima. Qualcuno le spiega che per andare in ospedale non c’è bisogno di pagare, compreso un agente che si dice ironicamente disposto a farsi carico delle spese. Soltanto alle 21.30, passata un’ora, la donna decide di salire sull’ambulanza, accompagnata dall’amico. Destinazione ospedale. Il caos in via Ventimiglia è finito.