Forse i ladri sono entrati da una finestra al primo piano, scardinandola. Quel che è certo è che dentro alla struttura non hanno risparmiato nessun ambulatorio. Quattro piani sono stati messi a soqquadro. «Non c'è la videosorveglianza», denunciano i medici. E nel frattempo gli appuntamenti sono stati rimandati
Via Pasubio, furto nella notte all’Asp Rubati i computer, saltano tutte le visite
Sarebbero entrati da una finestra – trovata scardinata – al primo piano. Una volta messo piede dentro ai corridoi dell’edificio dell’Asp di via Pasubio, a Catania, i ladri avrebbero avuto vita facile. È bastato arrivare al quadro con le chiavi di tutti gli ambulatori. Così stamattina, alle 7.30, quando il personale sanitario è arrivato in ufficio, ha trovato tutti e quattro i piani del palazzo a soqquadro. I malviventi avrebbero portato via monitor e computer, ma la conta dei danni è ancora parziale. Per completarla, si attende che gli uomini della polizia e della scientifica finiscano i loro rilievi. Intanto, le visite sono state sospese. «Stiamo gestendo le urgenze», afferma il responsabile degli uffici, Filippo Moschella.
«Ci hanno messi in ginocchio», dice Moschella. Serrature rotte, pannelli delle porte spaccati e, soprattutto, terminali portati via. «Senza computer non possiamo erogare servizi – prosegue il medico – Non possiamo fare, per esempio, tutte le procedure con esenzione del ticket. Perché quelle passano dagli strumenti che ci hanno rubato». A Radiologia, per esempio, pare che sia stato saccheggiato lo strumento per le lastre: «Quell’ambulatorio dobbiamo considerarlo non utilizzabile – aggiunge – Devo ancora completare il mio giro, ma ho visto che manca qualcosa anche dagli ambulatori che sono chiusi».
A quanto ammonti la cifra persa dall’Asp ancora è troppo presto per dirlo. Certo è che si tratta del furto più corposo degli ultimi due anni: «Il danno non è dato solo dalle cose che portano via, ma anche da quante cose spostano o tagliano nel farlo. L’anno scorso, per esempio, hanno tagliato i cavi di un macchinario a Odontoiatria. Ci è costato diverse migliaia di euro». Il lavoro degli investigatori, poi, è reso più complicato dalla mancanza di un sistema di videosorveglianza: «Lo abbiamo chiesto più e più volte – puntualizza Filippo Moschella – Ma non lo abbiamo mai ottenuto».
A subire le conseguenze collaterali del furto, però, sono i pazienti. Le visite ambulatoriali di questa mattina sono state rimandate ai prossimi giorni. «Sono arrivata alle 8.30, c’era un sacco di gente fuori», racconta una utente dell’azienda sanitaria provinciale di Catania. «Dovevo fare delle cose per un certificato – dice – e ho visto un foglio attaccato all’ingresso: le attività di oggi e domani sono ristrette a causa del furto, c’era scritto». «Con la polizia scientifica dentro alla struttura, non potevamo chiedere ai pazienti di aspettare non si sa bene quanto – replica il dottor Moschella – Ho preferito convocare i responsabili e rimandare gli appuntamenti. Saranno spalmati nei prossimi giorni».