Costerà 80mila euro l'anno l'affitto di un locale di 300 metri quadri in via Manzoni. «Il doppio dei prezzi di mercato, e la struttura è in pessime condizioni», aveva denunciato ieri il consigliere comunale Niccolò Notarbartolo. «La struttura è usata dal Comune dal 1996, e abbiamo ottenuto altri 60 metri quadri gratis», risponde l'assessore al Patrimonio Giuseppe Girlando. Nei nuovi locali verrà collocato un punto multimediale per turisti gestito dall'istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Cnr. «Ristruttureremo a nostre spese», spiega il direttore dell'Ibam Daniele Malfitana
Via Manzoni, l’assessore Girlando sull’affitto salato «Abbiamo risparmiato e i locali ora andranno al Cnr»
«C’è stata una riduzione del canone e un aumento della superficie di 60 metri quadri. Una parte, peraltro, aggiunta gratuitamente». Per l’assessore al Patrimonio del Comune di Catania, Giuseppe Girlando, il rinnovo dell’affitto a 80mila euro l’anno di un locale di 300 metri quadri di proprietà della famiglia Tregua in via Manzoni è stato fatto «a condizioni favorevoli». Tanto che al consigliere comunale Niccolò Notarbartolo del Partito democratico, che ieri ha sollevato il caso sulla struttura in pessime condizioni, in una nota risponde: «Stia sereno, la sua agitazione è del tutto fuori luogo: abbiamo risparmiato più di 400mila euro tra locazioni dismesse e affitti rinegoziati». L’edificio, secondo quanto riferito da Girlando, è utilizzato dal 1996, «il contratto di locazione, che potremo dismettere con sei mesi di preavviso al proprietario quando ne avremo l’occasione, è stato poi rinnovato fino ad oggi, e la struttura ha sempre ospitato Agenzia giovani e Politiche giovanili. La parte ad angolo -prosegue l’assessore – è stata aggiunta gratuitamente, e ospiterà il progetto Smart Cities del Cnr, che prevede una struttura multimediale con tabelloni touchscreen dedicata ai turisti», spiega l’assessore.
«I locali che verranno utilizzati da noi sono quelli all’angolo tra via Manzoni e piazza Nicolella. Abbiamo già fatto dei sopralluoghi e uno studio preventivo su come sistemeremo la struttura, che ci è apparsa in buone condizioni», spiega il professore Daniele Malfitana, direttore dell’istituto per i Beni Archeologi e Monumentali (Ibam) del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr) che utilizzerà i locali. Il progetto, finanziato dal ministero dell’Istruzione, prevede la fruizione da parte dei turisti di una serie di ricostruzioni in 3D dei principali monumenti e beni archeoligici della città. «I locali saranno chiaramente tutti riveduti e ristrutturati da noi stessi per le esigenze del progetto, a nostre spese come fatto recentemente per l’illuminazione delle terme Achilleane. Penso che potremo essere pronti in un mese e mezzo», conclude Malfitana.
«Avevo chiesto all’assessore una cosa semplice: se riteneva congruo pagare un canone d’affitto al doppio dei canoni suggeriti dall’agenzia del Territorio. E non credo che dover affidare dei locali al Cnr basti per giustificare la spesa per una struttura che è inadeguata», risponde Niccolò Notarbartolo a Girlando. «Non abbiamo le risorse per ristrutturare e riutilizzare gli edifici comunali. Alcuni locali li abbiamo dismessi, ma la rinegoziazione al momento è l’unica strada», ribadisce Girlando, che ricorda come «nel 2014 sono state dismesse 14 locazioni per risparmio totale di 888mila euro e sono stati rinegoziati dieci contratti, tra cui quello di via Manzoni, il cui costo annuale complessivo da 1milione 332mila euro è passato a 919mila per un risparmio di 413mila».
Girlando annuncia anche «un convegno sul riuso temporaneo dei beni immobili che si terrà tra febbraio e marzo, a cui seguirà una proposta di regolamento. Il riuso temporaneo – prosegue l’assessore al Patrimonio -, può diventare una risposta alle esigenze di molte associazioni, ma anche professionisti e imprese che, per breve tempo e mettendo in sicurezza i locali, possono far rivivere gli spazi senza dover spendere milioni di euro per ripristinare qualcosa che non sappiamo se poi sarà utilizzato». Esempi positivi «sicuramente la palestra di piazza Lupo, che purtroppo esce fuori da questo discorso sul riuso temporaneo perché vi è una concessione dell’area alla ditta che doveva costruire il parcheggio. Ma stiamo già trovando altre soluzioni con gli utilizzatori della palestra», conclude Girlando.